29 mag 2014

Ortinfestival countdown

Martedì sera le tre zitelle, per la manifestazione "ortinfestival countdown", sono andate a cena, suffragate dalle immortali parole della bionda: "Almeno se cade l'aereo abbiamo cenato assieme un'ultima volta".
In buona sostanza, l'ultima cena agnostic version. 
Che poi, come ho avuto già modo di dire, se proprio proprio l'aereo deve cadere, che abbia l'accortezza di farlo al ritorno, almeno avrò ammortizzato la spesa e mi sarò goduta un ultimo viaggio.
Ortinfestival è una rassegna gastronomica degli orti contemporanei a Km 0 che si terrà alla Reggia di Venaria dal 30 maggio al 2 giugno, ed è stata preceduta (ultimo evento questa sera) da una rassegna di cucina ortemporanea con menu proposti dagli chef di alcuni tra i migliori ristoranti di cucina d’autore e world food di Torino e dintorni. La scelta era varia ed interessante, ma noi, che siamo fondamentalmente ricche dentro, abbiamo optato per la più economica.
Quindi per l'occasione mi trasformo da #cinefiladastrapazzo#foodbloggerdeipoveri e vi parlo della cena al ristorante cinese Zheng Yang, che, nello sterminato panorama dei ristoranti cinesi cittadini si distingue per una proposta di piatti un po' diversi dal solito involtino plimavela, liso cantonese, pollo alle mandole e gelato flitto. Ovvio che trovate anche questi, che laggente hanno bisogno di certezze, ma non solo.
LE VERDURE ORIENTALI A KM 0
Insalata di bambù con aceto di riso
Semplice, buona. L'aceto di riso ha un sapore delicato che si sposa bene con il bambù. E ve lo dice una che non ama l'aceto.
Involtino di gamberi
Che dire? Qualunque cosa, fritta e in pastella acquista un valore aggiunto, probabilmente anche delle crocchette di segatura. Aggiungici che il gambero è già buono di suo e fai le somme.
Pollo croccante(*) speziato
Siccome faceva ancora parte degli antipasti, ce n'era un boccone a testa, e pure io, che notoriamente non mangio pollo e bla bla bla, dopo averlo opportunamente affogato nella sua apposita salsina - anche se la Tiz mi ha fatto notare che il pollo era già morto - l'ho assaggiato. E, nonostante sapesse inesorabilmente di pollo, la croccante(*) speziatura non era affatto male.
Ravioli brasati
Anche qua, mentre le tre fogne con la bocca leggiadre fanciulle iniziavano a lamentarsi dell'esiguità delle porzioni, e di ravioli ne avrebbero mangiati almeno altri diciassedici, niente da dire. Brasati al punto giusto, ripieno saporito. In buona sostanza: ottimi.
Spaghetti di riso saltati con verdure
Un classico. Ben fatto, verdure fresche e croccanti(*).
Gamberi con pak-choi saltati alla piastra
Sul gambero alla piastra credo di non dovervi dire nulla, ma mi sembra doveroso illuminarvi sul pakchoi.
ciao, sono il pak-choi


Tagliato e saltato insieme ai gamberi, come aspetto ricordava un po' il finocchio.
Invece.
Il pak choi, chiamato anche bok-choy, è un cavolo cinese caratterizzato da foglie carnose e croccanti(*), dal sapore delicato e leggermente amarognolo. Alimento molto diffuso sulle tavole asiatiche, si trova ora facilmente anche in Europa, dove viene coltivato principalmente in Olanda. Ha foglie simili a quelle delle bietole, ma appartiene al genere Brassica, come il cavolo cappuccio, il cavolo nero, il cavolo verza, i broccoli, il cavolfiore.
In Oriente il pak choi viene usato per preparare fritture e zuppe. Gustoso anche crudo in insalata, può essere ingrediente per frittate, spadellate e sformati di verdure miste.
E’ ricco di sali minerali, proteine, fibre, vitamina A e C e contiene pochi grassi. (fonte: www.vegolosi.it)
Vitello con taccole
Carne morbidissima, taccole gustose e croccanti (*).
Kongxincai saltati
E dopo il pak-choi, concludiamo con i Kongxincai.
ciao, sono il Kongxincai


La traduzione letterale significa "verdura senza cuore" (“kōng” vuoto, “xīn” cuore, “cài” verdura), ma il suo nome ufficiale è ipomea aquatica. Il nome inglese è water spinach, anche se, appartenendo alla famiglia delle Convolvulaceae, più che con gli spinaci questa verdura è "parente", anche se sembra strano, della patata dolce. Le foglie sono tenerissime, il gambo è croccante(*) e il sapore è deciso, ma per niente amaro. Insomma, una piacevole scoperta. (fonte: http://rumimama.wordpress.com/)
Dolce Zheng Yang
Assieme alla bottiglia di Plum wine, in tavola è arrivato anche il dolce, che era un tortino tricolore, formato da una base di pan di spagna al te verde, uno strato di marmellata di azuki ricoperto da... crema al cocco.
Quando si parla di dolci alla poison iniziano a brillare gli occhi quanto davanti alla vetrina di Louboutin. Le vetrine delle pasticcerie per lei hanno più fascino di una gioielleria. Giusto un paio di cose dell'universo dolciume non le sono gradite: la frutta candita e... il cocco. 
Ma, siccome la poison non è schizzinosa, dopo aver epurato il tortino dallo strato di cocco, ha provveduto a mangiare il resto. 
E le tre anziane amiche, che hanno accompagnato la cena con una leggerissima birra cinese, sono uscite dal locale decisamente soddisfatte. E croccanti(*), naturalmente. 

ciao, sono il pan di spagna al te verde. E no, io NON sono croccante(*)

11 commenti:

  1. una recensione che definirei... croccante! io e la ms abbiamo scoperto un altro cinese "vero" e molto buono, ma di stile più popolare rispetto a Zheng Yang, insomma come fosse l'osteria della zia Ping... si chiama Pechino, do you know?

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    1. mi fa piacere che si evinca la croccantezza... :)
      Pechino? no, dove rimane?

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    2. Figurati che io mi sento croccante anche adesso, e anche dopo la maestosa grandinata di ieri, che avrebbe ammosciato anche il croccantissimo involtino di gamberi!
      Ora vado a cercare i semi del pak-choi e li faccio seminare nell'orto, ché 'sta verdurina mi è pLoplio pLopio piaciuta! :-)

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    3. minchia quant'acqua!

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    4. corso Vercelli

      p.s.: minchia quant'acquaaaaaa!

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  2. Diomio la fame. E la pastella!

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  3. Ma il pak choi ci sarà in Vientam? Non è che guardi se ci sono i semi e me li porti? Grasssie. :-)

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    1. sarà la mia mission per un viaggio al top del top. :)

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