4 ott 2021

We are all born ignorant, but one must work hard to remain stupid.

Come state?
Da queste parti tutto bene. Nel senso che non posso lamentarmi, continuo ad avere una casa, un lavoro, un gatto una gatta (tonta) e gli amici. 
Ho anche ripreso a fare qualche viaggio: a giugno sono stata una settimana a Procida (splendida), a luglio sono stata un giorno a Roma (per lavoro) e ne ho approfittato per visitare la mostra di Banksy al Chiostro del Bramante, che unire il dilettevole (mio) all'utile (di qualcun altro) è sempre cosa buona e giusta. 
E, di ritorno dalle mie consuete ferie di settembre, posso dire che è successa una cosa insolita: sono andata in vacanza (anche) ad Agosto. 
E' stata un'esperienza non dico mistica, ma di sicuro indimenticabile.
Ma andiamo per ordine.
Come forse avevo già accennato, la pandemia ha fatto in modo che io e Simona - che già ci conoscevamo e frequentavamo sporadicamente - diventassimo più amiche, al punto che, quando a fine giugno F dice "io vado ad Alonnisos dove ho la casa, venite a trovarmi che vi posso ospitare", scopriamo che Volotea vola a Skiathos da Torino, e decidiamo, senza pensarci nemmeno troppo, che sì, si può fare.
 

Tutti voi avete presente la legge di Murphy che recita "se qualcosa può andar male lo farà", vero?
Ecco.
F ci dice "portatemi anche M, così si fa una vacanza".

M, un essere quasi mitologico, metà uomo metà testa di minchia (anzi, facciamo 1/4 e 3/4, che è meglio), si unisce al gruppo. Compriamo i biglietti aerei per Skiathos, compriamo i biglietti per il traghetto per Alonnisos, e aspettiamo la data della partenza. 
Dopo due giorni dall'acquisto dei biglietti del traghetto mi arriva un SMS prima in greco e poi in inglese, in cui mi informano che entrambi i traghetti prenotati sono stati cancellati. 
Molto bene.
Consulto con Simona (anche perché un consulto con M sarebbe stato utile come una forchetta per il brodo)  e scatta il piano B.
Cambio prenotazione, richiesta di rimborso per la differenza di prezzo, e prenotazione di due notti a Skiathos sia all'andata e al ritorno.
Risolto. 
Facile. Semplice. Indolore.
Arriva finalmente il giorno della partenza. 
Bus da Torino a Caselle, colazione, e attesa del gate.
Nel frattempo M, che non ha mai volato, inizia a sudare e assumere una colorazione tendente al bianco morte. Cerchiamo - senza riuscirci - di tranquillizzarlo dicendogli che non può avere paura di una cosa che non conosce. 
Al momento dell'imbarco io riesco ad esibire una copia del green pass sbagliato, e ancora non mi capacito di come una puntigliosa cacacazzi come me abbia potuto commettere un errore simile, ma tant'è, è successo davvero. Recupero il Green Pass corretto e ci imbarchiamo.
Il volo è stato davvero tranquillo e l'atterraggio uno dei migliori che io ricordi (non sono ironica): l'aeroporto di Skiathos ha la caratteristica di possedere una pista strettissima e cortissima (1630 metri), il che rende gli atterraggi abbastanza spettacolari, esattamente come succede a St. Martin. E il nostro pilota ha compiuto l'atterraggio perfetto: quando l'aereo ha toccato terra l'ha fatto nella maniera più soft che io ricordi. Cioè, se qua fosse scattato l'applauso non avrei avuto nulla da ridire. 
Detto ciò scendiamo, ci controllano green pass e PLF e all'esterno c'è già la titolare della nostra guest house che ci attende. Nel frattempo M ha ripreso a respirare ed ha abbandonato il colorito bianco morte. 
Raggiungiamo il paese, e decidiamo che, essendo già pomeriggio inoltrato, non abbiamo voglia di sbatterci a cercare dei bus per raggiungere una delle spiagge dell'isola, soprattutto perché il nostro alloggio è proprio di fronte al Tennis Club, che è dotato di piscina. Quindi ci infiliamo un costume, attraversiamo la strada e ci accoglie Yanis, splendido ragazzone di due metri a cui, con gli occhi a cuoricino, io e la Simo ordiniamo subito delle birre, perché si sa, la disidratazione è pericolosa. Passiamo un paio d'ore in piscina in relax e poi decidiamo di andare a cena in un ristorantino sul lungomare.
E qua succede la prima cosa che - col senno del poi - avrebbe dovuto farci capire l'enorme cazzata che avevamo fatto, ma a cui né io né Simona decidiamo di dare troppo peso: M ordina un piatto di spaghetti alla bolognese.
Non prendetemi per razzista, non ho nulla nei confronti degli spaghetti alla bolognese, piatto che non ordinerei nemmeno sotto tortura, ma, maremma impestata, sei in Grecia, non vuoi azzardare qualcosa di leggermente più indigeno? Certo che no, ordino spaghetti alla bolognese e non contento chiedo pure "Volete assaggiare???" 
NO, GRAZIE.
Detto ciò dopo cena andiamo a dormire, ci svegliamo (quasi tutti) freschi e riposati, ci facciamo (quasi tutti) una doccia e andiamo a prendere il traghetto che ci porterà ad Alonnisos. Ci fermiamo in un bar a fare colazione ed M, spocchioso, se ne esce con "E questa la pago io!"
Io e la Simo ci guardiamo perplesse e, con tutta la calma di cui siamo capaci, unita a quella che ignoravamo di avere, tentiamo di spiegare al povero M che non è che ieri sera la cena l'ha pagata Simona perché ha voluto offrire la cena, e io non ho pagato l'hotel perché son buona e generosa: ognuno paga a turno, si segna tutto, e alla fine si fanno i conti. Lui bofonchia qualcosa, ma si capisce benissimo che non ha capito nulla del nostro discorso.
Per farvela breve, siamo arrivate a destinazione, baci abbracci al nostro ospite, la Simo recupera l'urfida panda a noleggio che ci accompagnerà per il resto della settimana e raggiungiamo casa.
Non mi dilungherò nei particolari perché sarebbe davvero una storia penosa (anche perché pure la Simo prima o poi dovrà fare un post sulla settimana greca, e non è che posso raccontarvi tutto io), resta il fatto che siamo partiti il giovedì, arrivati  ad Alonnisos il venerdì, e il sabato sera (a cena) M aveva finito i soldi.
Inutile dire che io e la Simo eravamo basite (e anche un po'  molto incazzate, a dire il vero), ma poi, dopo il primo momento in cui il nostro unico desiderio era sopprimere M, abbiamo deciso che fondamentalmente non era un problema nostro e ci siamo godute il resto della vacanza. E siamo state benissimo, divertendoci un sacco. 
Perché Alonnisos è una piccola isola selvaggia, che si visita in poco tempo, ma che regala scorci incredibili, e, se ci andate con la compagnia giusta, vi piacerà tantissimo.

Per la cronaca, io e la Simo ci siamo trovate così bene che presto replicheremo l'esperienza di viaggio. Ovviamente senza un M a zavorra. 
Quindi, com'è che si dice? Stay tuned! 


 





17 commenti:

  1. Brave, e bentornata nella blogosfera xD

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  2. Dove cavolo è finito il mio commento??
    Vabbè, lo riscrivo paro paro.

    Ho riso moltissimo, e ti faccio i complimenti perché sei stata molto più morbida di quanto sarò io!

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    1. lo ammetto, mi sono trattenuta tantissimo. Altrimenti sarebbe uscito un post di parolacce e bestemmie, e probabilmente Blogger mi avrebbe censurata!!!
      Ma soprattutto non volevo toglierti la soddisfazione! :)

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  3. Non vedo l'ora di leggere il post di Simona. Da un certo punto di vista è stata una vacanza del cactus, per citare un cult demenziale, ma le foto rendono molto e sicuramente tu e Simona farete altri viaggi che vi faranno dimenticare M. Bentornata tra di noi.

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    1. Non vedo l'ora pure io, anche perché al suo confronto io ero arrabbiata come un leprotto, mentre lei era una Jena! :)))
      Ma ci vuole ben altro per farci rovinare un viaggio, alla fine non siamo state noi ad averci rimesso!
      E grazie!

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  4. Ehi ciao, da quanto tempo! Bella vacanza, bel posto, e buoni gli spaghetti alla bolognese :D

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    1. Ciao Pietro! :)
      il posto era davvero bello, diciamo che la vacanza avrebbe potuto anche essere meglio, se fossimo state un po' lungimiranti... ma è andata bene comunque!

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  5. La compagnia in viaggio è fondamentale... Avete tutta la mia comprensione ^___^

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    1. Guchi, noi stentavamo a crederci... è stato imbarazzante! Meno male che siamo riuscite a divertirci comunque!

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  6. Ma l'avete fatto morire di fame? :-)

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    1. praticamente. se l'è accollato il padrone di casa.

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  7. Muoio.
    Sai che il mio desiderio neppure troppo recondito è venire prima o poi in vacanza con te?
    Giuro che non sporco, reggo viaggi in volo intercontinentali, mi tengo stretti i soldini (sono ligure!) e gli spaghetti bolognese non li mangio nemmeno in Italia. <3

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    1. mai dire mai, cara... ;)
      e sono sicura che ti comporteresti benissimo!!!

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  8. Consiglio la lettura del libro "Lavoro e Turismo possono incontrarsi?" https://www.amazon.it/Lavoro-Turismo-possono-incontrarsi-Universale-ebook/dp/B0B6D1JBVC/ref=sr_1_4?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3GHL7G5DXVYUH&keywords=ulisse+di+bartolomei&qid=1658650731&sprefix=ulisse+di+bartolomei%2Caps%2C144&sr=8-4

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  9. Io la Grecia la straamo ma gli spaghetti alla bolognese mai.. gyros tutta la vita!!

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  10. Ciao Franco, assolutamente d'accordo. Mangiare il cibo del luogo in cui ci si trova è praticamente obbligatorio. E gli spaghetti alla bolognese mai, ma in nessun luogo del mondo, Bologna inclusa!

    (Poison)

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