Sono stata a Parigi nel week end.
Mancavo da quasi tre anni (più o meno come da questo blog) E, siccome io ogni tot DEVO tornarci (a Parigi. Ma anche sul blog, forse), mi sono organizzata. Il pretesto era assistere a Le Mondial du Tatouage, ma ho anche fatto altro, tipo andare a vedere la splendida mostra dedicata a Margiela al Palais Galliera, mangiare tartàre come non ci fosse un domani e, pensate un po', ho trovato tempo per andare anche al cinema.
Andare al cinema a Parigi costa uno sproposito. Ho pagato il biglietto ben 11.40€. Con quei soldi a Torino ci vedo due film, prendendo un caffè e lasciando pure la mancia, ma vabbè.
Comunque, cosa ho visto, con quegli 11.40€?
I, Tonya. O, semplicemente, Tonya. O, visto che ero a Parigi, Moi, Tonya. Perché i titoli li traducono, ma se non altro i film non li doppiano., O li doppiano poco. Oppure li doppiano ma nella sala dove sono andata io no, ma soprattutto, chi se ne frega? comunque l'ho visto in lingua originale e tanto mi basta.
La Tonya del titolo è Tonya Maxine Harding, ex pattinatrice artistica, famosa per essere stata la prima statunitense ad eseguire, nel 1991, un triplo axel, che ripeté altre tre volte in quell'anno, ma, purtroppamente, ancor più famosa per aver "partecipato" all'aggressione - avvenuta a Detroit il 6 gennaio 1994 - ai danni di Nancy Kerrigan, sua prossima avversaria alle imminenti olimpiadi invernali di Lillehammer.
Nonostante non sia stata lei ad aggredire la rivale, ma il suo discutibile marito, coadiuvato dall'imbarazzante guardia del corpo, la Harding venne comunque condannata e bandita a vita da qualsiasi competizione, in questo mondo e quell'altro. Lei ancora oggi si proclama innocente, ma, l'accusa stabilì che "lei sapeva e non fece nulla per impedire che accadesse".
Nel film di Craig Gillespie, noto ai più per quel piccolo gioiellino che fu "
lars e una ragazza tutta sua" la Harding è interpretata da una bravissima Margot Robbie, e ripercorriamo con lei le tappe della sua vita, contrassegnata da violenze e soprusi, da parte della madre prima, e del marito poi. Alla fine della fiera la
povera Tonya cercava solo di farsi accettare, un po' da chiunque, un po' in ogni modo. Ma le figure che aveva accanto - una madre dura e anaffettiva e un marito violento - non l'hanno certo facilitata nel compito.
|
“I never apologized for growing up poor and a redneck, which is what I am.” |