Siccome sono pigra e il rientro in ufficio ha un po' destabilizzato il fantastico ritmo del dolce far niente a cui mi ero abituata fin troppo bene (martedì sera mi sono addormentata sul divano prima dell'inizio di Ballarò e/o Criminal Minds, in alternativa) in occasione del suo arrivo in sala (e meno male, perché il film è davvero bello) vi ripropongo un post già pubblicato lo scorso 27 novembre, tanto all'epoca non se l'era filato praticamente nessuno, quindi è come se fosse nuovo. O almeno, usato pochissimo. Voi fate finta che lo sia, e fingete stupore e meraviglia.
Film spagnolo, muto, in bianco e nero, scelto dall'Accademia spagnola del cinema per concorrere nella corsa agli Oscar 2013 nella sezione dedicata al miglior film in lingua straniera, ma che non è entrato a far parte della cinquina finale. Il regista, Pablo Berger, è riuscito a realizzarlo solo grazie al successo ottenuto da The Artist. Che l'oscar l'ha vinto. E che io, invece, non ho ancora visto.
Siviglia, anni 20. Il famoso torero Antonio Villalta viene incornato alla fine di una corrida, sotto gli occhi della bellissima moglie Carmen, incinta. Mentre in una sala operatoria tentano di salvare la vita ad Antonio, in sala parto Carmen muore dopo aver dato alla luce una bimba, che il padre non vuole nemmeno vedere. La piccola Carmen cresce con la nonna, mentre il padre, rimasto paralizzato a seguito dell'incidente, si risposa con la perfida Encarna, infermiera che l'ha accudito durante la convalescenza.
Film spagnolo, muto, in bianco e nero, scelto dall'Accademia spagnola del cinema per concorrere nella corsa agli Oscar 2013 nella sezione dedicata al miglior film in lingua straniera, ma che non è entrato a far parte della cinquina finale. Il regista, Pablo Berger, è riuscito a realizzarlo solo grazie al successo ottenuto da The Artist. Che l'oscar l'ha vinto. E che io, invece, non ho ancora visto.
Siviglia, anni 20. Il famoso torero Antonio Villalta viene incornato alla fine di una corrida, sotto gli occhi della bellissima moglie Carmen, incinta. Mentre in una sala operatoria tentano di salvare la vita ad Antonio, in sala parto Carmen muore dopo aver dato alla luce una bimba, che il padre non vuole nemmeno vedere. La piccola Carmen cresce con la nonna, mentre il padre, rimasto paralizzato a seguito dell'incidente, si risposa con la perfida Encarna, infermiera che l'ha accudito durante la convalescenza.
Finché, durante i festeggiamenti della prima comunione di Carmen la nonna ha un malore. E muore. La bambina verrà accolta a casa del padre e della matrigna, che le impedirà di vedere Antonio e la tratterà come una sguattera. Molto più Cenerentola che Biancaneve, se stai a vedere. Un giorno, per recuperare il gallo Pepe, finisce nella stanza del padre, che, dopo averle chiesto perdono, le insegnerà i fondamentali della tauromachia.
Ma quella grandissima troia di Encarna non può tollerarlo, e, dopo aver servito a cena il povero pollo alla ragazzina (che son cose che ti traumatizzano per sempre, lasciatemelo dire. Provate a indovinare per quale motivo io non mangio pollo, ad esempio?) uccide il povero Antonio spingendolo giù dalle scale.
Con la scusa di mandarla a raccogliere fiori da portare sulla tomba del padre la fa uccidere dall'autista/amante/sottomesso. Ma viene salvata da un gruppo di nani toreri, che gira il paese con uno spettacolo itinerante. Carmen non ricorda più nulla e i nani decidono di chiamarla Blancanieves, che, scesa nell'arena un giorno per caso, diventerà una bravissima torera, ma...
Una favola amara.
Una bella favola amara.
Con Angela Molina nel ruolo della nonna.