L'ora nera è quella che ho sprecato a guardare questo (brutto brutto brutto) film, facilmente.
Che l'ho visto lì, nell'hard disk, e mi son detta "e questo che cazzo è?"
No, non è vero, non sono così scurrile, infatti ho soltanto detto "che minchia è sta roba?"
Regia: Chris Gorak. Per quanto mi riguarda un emerito sconosciuto.
Sceneggiatura: Jon Spaiths. A differenza del regista un nome da ricordare per evitarlo come le merde di cane sui marciapiedi. Perché tanta acredine nei confronti di quest'uomo? Io vi dico solo Prometheus. Poi fate voi.
Cast:
- Emile Hirsch. La cui presenza è praticamente sinonimo di garanzia. Nel senso che è garantito che il film sarà una merda. Killer Joe non vale perché lì alla fine lo corcano così tanto di mazzate che almeno impara.
- Max Minghella. Nonostante abbia lavorato in Syriana, Le idi di marzo, The social network e altra roba che non ho visto, la sua faccia non mi dice nulla.
- Olivia Thirlby. Vista in Fa la cosa sbagliata e Dredd. Fossi in lei cambierei agente.
- Rachel Taylor. Bionda australiana, mai visto nulla di suo. Transformers? Non l'ho visto, appunto.
Ooooooooooooh my God! Are you sure I'm an actress? Really? |
Ma andiamo per ordine, che voglio rendervi partecipi.
Spoiler come se piovesse, ma tanto mica vorrete vederlo sul serio, no?
Sean e Ben sono due sviluppatori di software di Seattle che stanno volando a Mosca per presentare il loro rivoluzionario e fighissimo social network. Quando arrivano alla fighissima multinazionale moscovita trovano il loro socio (?) Skyler che sta presentando il loro software. Ciao Sean, ciao Ben, potete tornare a casa.
Che io al posto loro avrei piantato su una tamurriata con la T maiuscola, voglio dire, mi fotti il progetto e io non faccio una piega? E invece loro cosa fanno? Vanno nel locale più figo di Mosca, selezionato grazie al loro fighissimo social network. Nel locale più figo di Mosca ci sono anche Natalie ed Anne, due turiste americane, e dopo un po' - trattandosi del locale più cool della città - arriva anche Skyler. Se non che improvvisamente va via la luce, tutti escono in strada e nel cielo si stanno materializzando strane onde luminose, che all'inizio sembrano tanto carine e coreografiche, ma quando un poliziotto si avvicina col manganello di ordinanza viene letteralmente polverizzato. Terrore panico e grande fuga di massa, quelli che ce la fanno rientrano nel locale, le onde aliene elettromagnetiche polverizzano un po' la qualunque ma i nostri 5 sono gli unici che riescono a salvarsi, rifugiandosi nel magazzino del locale.
Gli va anche di culo, che hanno acqua, vodka, viveri e ogni genere di conforto. Dopo 5 minuti scopriamo che sono passate 27 ore (che il tempo vola quando ti diverti. lo sanno tutti) e il gruppo decide di uscire per raggiungere l'ambasciata americana.
Ovviamente la città è deserta, ci sono ponti crollati, colonne di fumo un po' ovunque e ogni tanto qualche lampo di luce segnala la presenza aliena. Natalie, siccome era in discoteca e indossava il tacco 12 d'ordinanza, è costretta a correre con le scarpe in mano. Ad un certo punto si perdono, e trovano riparo in un centro commerciale. Dove si possono anche permettere di cambiare look, cioè, mai che gli dica male a questi. Prima la dispensa, adesso il centro commerciale. Ma va bene.
Arrivati all'ambasciata scoprono che anche lì non si è salvato nessuno, ma si sistemano comunque all'ultimo piano per avere una visione globale della città. Siccome Sean e Ben non sono mica stupidi, hanno capito che quelle cose si nutrono di elettricità e che sono attirati dagli impulsi elettromagnetici. Trovano una radio che trasmette un messaggio incomprensibile, e vogliono capire cosa dice.
Nel frattempo è tutto un susseguirsi di "andrà tutto bene" "non ti preoccupare" "restiamo uniti" e se vi viene in mente qualche altra frase banale mettetecela voi.
Skyler, che è rimasto in strada con un mitra, si sta dirigendo verso un grattacielo in cui si vede una finestra illuminata, ma arrivano gli alieni elettrici e lo sbriciolano. Tanto eri un emerito pezzo di merda, quindi fa lo stesso.
E se prima eravamo in 5 a ballare l'hully gully...
I nostri 4 si dirigono verso l'appartamento, a cui riescono ad arrivare senza essere sbriciolati.
Ci trovano Vika, una ragazzina russa e Sergei, una specie di scienziato pazzo che ha avuto tutto il tempo di: schermare il suo appartamento costruendo una gabbia protettiva, un fucile che spara microonde e, per maggior sicurezza ha schermato anche il gatto, che non si sa mai.
Sean fa ascoltare il messaggio ai due russi, scoprendo che c'è un sottomarino nucleare da qualche parte nella Moscova che potrà portarli in salvo. Bisogna solo raggiungerlo.
Le ragazze escono a cercare viveri, ma arrivano gli alieni e ciao bionda australiana, ciao.
Ciao anche Sergei, e probabilmente ciao anche al gatto.
Di nuovo in strada si imbattono in un gruppo di resistenza russo (Matvei, Sacha, Boris, Yuri. La fantasia al potere) che gli spiega che per raggiungere il sottomarino servono cinque settimane. Ma loro ci arrivano in un paio d'ore, minuto più, minuto meno. Nel frattempo anche Ben, per salvare Vika, viene polverizzato.
Mentre si servono di una barca per attraversare il fiume crolla un palazzo, che affonda la nave. Riemergono tutti, tranne Natalie.
Che - Jon Spaiths, ma che ti dice il cervello? perché una roba del genere giusto in Sharknado la puoi proporre - è finita, non si sa bene come, quando e perché, in un deposito di autobus ad almeno cinque chilometri di distanza.
Che tu ti chiedi ma chi, ma come, ma soprattutto, ma che cazzo?
Ovviamente Sean, che ha perso il suo amico Ben, non vuole perdere anche lei, e parte, con il resto del gruppo, al salvataggio.
E sopravvissero (quasi) tutti, felici e contenti.
до свидания