...mi guarda con la faccia un po' stravolta e mi dice "sono di Berlino Torino..."
Sabato io e la bionda siamo andate a Bologna.
Chi mi segue su Instagram se ne sarà accorto, immagino. E no, non ci siamo perse.
Il pretesto (un pretesto serve sempre) era la mostra Il mito della Golden Age (Da Vermeer a Rembrandt capolavori dal Mauritshuis) a Palazzo Fava, con esposizione del celebre dipinto "la ragazza con l'orecchino di perla", che pare sia, con la Gioconda di Leonardo e L’urlo di Munch, una delle tre opere d’arte più note, amate e riprodotte al mondo.
Il quadro, assieme ad un'altra trentina di opere del museo di Den Hag, fra cui altri lavori dello stesso Vermeer, oltre a quattro Rembrandt, è in tournée da un po' di anni, approfittando della chiusura per restauro del Mauritshuis, e quella bolognese è l'ultima occasione (fino al 25 maggio, tutte le informazioni le trovate qui) per poterlo ammirare prima del suo ritorno definitivo in Olanda.
Io, che notoriamente non capisco niente d'arte (non capisco niente in generale, ma questa è un'altra storia) posso dire che la visione del dipinto non mi ha emozionato particolarmente, cosa che invece - ad esempio - mi era successa ammirando la sacra famiglia di Raffaello. Però l'illuminazione delle tele era davvero ottima, efficace e non invasiva.
Avendo prenotato la visita alle 15.30, una volta arrivate abbiamo lasciato l'auto in un parcheggio dietro la stazione (prenotato a suo tempo anche quello) e ci siamo mosse con tutta calma verso il centro della città, dove abbiamo raggiunto il luogo che ci avrebbe sfamate in maniera eccellente, ovvero la Trattoria del Rosso, in via Righi 30, dove, con un piatto di ottime crescentine (si chiama "crescentina" a Bologna, "gnocco fritto" nella provincia di Reggio Emilia, e credo anche in quella di Modena, mentre su come si chiami a Parma o Piacenza non mi pronuncio perché non lo so, ma il risultato, comunque la vogliate chiamare, non cambia: è buonissima. O buonissimo, appunto) ci siamo tolte la fame fino a sera.
Il locale non se la tira da posto "figo", i camerieri sono gentili e veloci e i prezzi onesti. I primi piatti che ho visto passare avevano un bellissimo aspetto, ma vi assicuro che se ordinate le crescentine con misto di affettati e squaquerone non riuscirete a mangiare altro. Ok, noi abbiamo preso anche il dolce perché siamo golose come due merde, ma per quello un posto si trova sempre. Infatti anche lui, dopo che si sarà posizionato sulle vostre chiappe deciderà di stabilirsi lì. Per sempre.
Per il caffè invece ci siamo spostate in via Oberdan, da Terzi. Locale che offre caffè di diverse provenienze, e per tutti i gusti. Noi abbiamo scelto una miscela del Guatemala, che ci è piaciuta.
Quindi, con tutta calma, ci siamo incamminate verso Palazzo Fava per visitare la mostra, e, una volta uscite da lì ci siamo date al cazzeggio libero e selvaggio, attività in cui sia io sia la bionda siamo decisamente portate, camminando senza meta per le vie e viette del centro storico di Bologna, che, a mio parere, è una città bellissima.
Siamo state pure fortunate perché le previsioni meteo in nostro possesso davano tutte, chi prima, chi dopo, chi più, chi meno, la possibilità di pioggia. Ma per una volta c'ha detto culo, e abbiamo trovato una splendida e calda giornata di sole.
Ero stata a Bologna l'ultima volta nell'autunno del 2011, ma in quell'occasione ero in compagnia di parecchia altra gente e quindi avevamo camminato poco. Invece questa volta non ci siamo risparmiate, e da piazza Maggiore (dopo essere entrate in San Petronio) ci siamo mosse su via Orefici (la walk of fame cittadina), via delle Drapperie, via Farini, piazza Santo Stefano, San Vitale, fino a quando, praticamente senza accorgercene, abbiamo guardato l'ora ed erano già le 19.30... e abbiamo deciso che potevamo quasi tornare alla nostra auto e tornare a casa...
Il locale non se la tira da posto "figo", i camerieri sono gentili e veloci e i prezzi onesti. I primi piatti che ho visto passare avevano un bellissimo aspetto, ma vi assicuro che se ordinate le crescentine con misto di affettati e squaquerone non riuscirete a mangiare altro. Ok, noi abbiamo preso anche il dolce perché siamo golose come due merde, ma per quello un posto si trova sempre. Infatti anche lui, dopo che si sarà posizionato sulle vostre chiappe deciderà di stabilirsi lì. Per sempre.
Per il caffè invece ci siamo spostate in via Oberdan, da Terzi. Locale che offre caffè di diverse provenienze, e per tutti i gusti. Noi abbiamo scelto una miscela del Guatemala, che ci è piaciuta.
Quindi, con tutta calma, ci siamo incamminate verso Palazzo Fava per visitare la mostra, e, una volta uscite da lì ci siamo date al cazzeggio libero e selvaggio, attività in cui sia io sia la bionda siamo decisamente portate, camminando senza meta per le vie e viette del centro storico di Bologna, che, a mio parere, è una città bellissima.
Siamo state pure fortunate perché le previsioni meteo in nostro possesso davano tutte, chi prima, chi dopo, chi più, chi meno, la possibilità di pioggia. Ma per una volta c'ha detto culo, e abbiamo trovato una splendida e calda giornata di sole.
Ero stata a Bologna l'ultima volta nell'autunno del 2011, ma in quell'occasione ero in compagnia di parecchia altra gente e quindi avevamo camminato poco. Invece questa volta non ci siamo risparmiate, e da piazza Maggiore (dopo essere entrate in San Petronio) ci siamo mosse su via Orefici (la walk of fame cittadina), via delle Drapperie, via Farini, piazza Santo Stefano, San Vitale, fino a quando, praticamente senza accorgercene, abbiamo guardato l'ora ed erano già le 19.30... e abbiamo deciso che potevamo quasi tornare alla nostra auto e tornare a casa...