Quindi, dopo anni, finalmente ho capito. Voi, titolisti, avete dei problemi. Ma grossi, eh?
Ma vi pesava forse il culo a lasciare l'articolo?
In ogni caso, avendo visto il film al Centrale come sempre in v.o. ho visto The Revenant.
Strnz.
In questo caso i dialoghi sono talmente ridotti all'osso, che la v.o. non è - contrariamente al solito - un valore aggiunto. Poi magari Di Caprio è bravissimo a parlare la lingua pawnee, ma io non lo potrò mai sapere. Quella che segue non è propriamente una recensione, ma tanto in questo blog non lo sono mai.
In questo caso i dialoghi sono talmente ridotti all'osso, che la v.o. non è - contrariamente al solito - un valore aggiunto. Poi magari Di Caprio è bravissimo a parlare la lingua pawnee, ma io non lo potrò mai sapere. Quella che segue non è propriamente una recensione, ma tanto in questo blog non lo sono mai.
Questo monumento si trova in South Dakota, più o meno nel punto dove Glass, dato per morto, venne abbandonato dai compagni. Qua sotto potete vedere il vero Hugh e il buon Leonardo Di Caprio nella sua versione Glass-ata. O meglio, ghiacciata.
La vera storia di Hugh Glass non è molto nota, si sa che venne realmente attaccato da un Grizzly e sopravvisse, che davvero il maggiore Henry lascio due volontari (John Fitzgerald e Jim Bridges) ad assisterlo fino alla morte, in quanto tutti erano sicuri che non ce l'avrebbe fatta, e che Fitzgerald raccontò a Bridges la palla degli indiani per convincerlo ad abbandonare Glass, e, più che ammazzargli il figlio (che presumibilmente non era con Glass in quell'occasione, e, che ancora più presumibilmente non esisteva nemmeno) gli fotté fucile, coltello e tomahawk, quindi Glass si fece quel mazzo incredibile più che per vendicare la morte del figlio, principalmente per riprendersi il suo fucile. E non riuscì nemmeno a confrontarsi con Fitzgerald, che nel frattempo si era arruolato nell'esercito, diventando, di fatto, "proprietà" del governo.
Siamo nel 1824.
Hugh Glass morirà una decina di anni dopo, lungo le rive del fiume Yellowstone, assieme a due compagni di spedizione, che venne attaccata da un gruppo di Arikara, che dopo aver loro sparato, li depredò e fece loro lo scalpo.
E questa, a grandi linee è la storia vera, che potete trovare qui: http://hughglass.org/ (dategli un'occhiata, perchè è davvero interessante).
Il film, come sanno anche i sassi, è diretto da Alejandro González Iñárritu, interpretato, oltre che da Leonardo Di Caprio da Tom Hardy, Domhnall Gleeson e altra gente, fra cui Paul Anderson che interpreta Anderson. Adesso, io non ho la più pallida idea di quale fosse Anderson nel film, però ho trovato curiosa la cosa. Poi non so se hanno affidato la parte di Anderson ad Anderson affinché riuscisse ad imparare in fretta il suo nome. Il che potrebbe far pensare che Paul Anderson non sia propriamente un fulmine di guerra.
In ogni caso questo film ha dato lavoro a 15000 persone. E bravo Gonzalo.
La vicenda si ispira molto liberamente al romanzo The Revenant: A Novel of Revenge (che già di suo si ispirava liberamente ecc.ecc.ecc.) scritto da Michael Punke nel 2002, e riadattato nel 2015, con buona pace della veridicità dei fatti.
Va detto che se volevamo sapere tutti i cazzi reali di Hugh Glass, potevamo cercarci un documentario su Discovery Channel e risparmiarci il lavorone di AGI, della cui bravura, per carità, non starò certo qua a discutere, dato che tutti i suoi film mi sono sempre piaciuti.
Gonzalo, però, ascolta. Non sarebbe il caso di dare una limatina a quell'ego che ti ritrovi e che ti ha portato a dire, a proposito del tuo ultimo film “This film deserves to be watched in a temple”?
Nient'altro?
Nient'altro?
A proposito di limatine, anche qualche minuto in meno al film non mi avrebbe fatto schifo.
Che per carità, ho capito che vi siete tutti fatti un culo tanto, che avete sempre girato con la luce naturale perché anche il tuo direttore della fotografia, Emmanuel Lubezki, che si è portato a casa l'oscar negli ultimi due anni forse si è montato un attimo la testa, che Di Caprio oltre ad aver rischiato l'ipotermia un giorno sì e l'altro pure ha veramente mangiato fegato di bisonte crudo (che se fa schifo a me che sono carnivora, figuriamoci a lui che è vegetariano...) ecc.ecc. però ecco, dopo un po' anche basta.
Avete riprodotto il North Dakota nella Columbia Britannica e in Patagoniae ci sono paesaggi mozzafiato, riprese grandangolari strabilianti, ma dopo 3, 7, 10, 17 volte anche la maestosità dei paesaggi e delle riprese, che te lo dico a fare, inizia a essere troppo.
Ciò non toglie che ci troviamo di fronte ad un grande film - a cui la semplice definizione di "western" sta senz'altro stretta - con scene che rasentano la perfezione,
Su tutte il primo attacco degli Arikara che decimerà il gruppo capitanato da Henry costringendo i superstiti alla fuga in barca, per arrivare all'attacco del grizzly, realizzato in CGI ma così perfetto da sembrare vero... E, attenzione, nonostante nel film ci siano una manciata di momenti onirici, che io patisco come la sabbia nelle mutande, qua riescono a non disturbarmi, e quello in cui Glassabbraccia il figlio crede di abbracciare il figlio (figlio che non esiste nella realtà, e che comunque nel film è già stanco di esser morto) tra le rovine di una chiesa cattolica affrescata (ebbene sì, i gesuiti erano arrivati da quelle parti molti anni prima) è a dir poco bellissimo.
Detto ciò, che a forza di scrivere mi sto annoiando da sola, The Revenant è un grande film, dove - come ho già letto ovunque - si soffre CON Glass. non PER Glass.
Ed è vero. Non so voi, ma io durante l'attacco del Grizzly ho patito un sacco
In ogni modo, se fossi al posto di Di Caprio, dopo Titanic pretenderei una clausola contrattuale che mi impedisca di restare a mollo nell'acqua gelida. Non so se questa prova così fisica gli consentirà di vincere l'oscar, e, sinceramente, non me ne potrebbe fregare di meno. Sulla sua bravura non c'è da discutere. Come su quella di Tom Hardy, nei panni del merdosissimo Fitzgerald.
Per non parlare di Domhnall Gleeson nel ruolo del maggiore Andrew Henry, che (nel film) riesce a salvare la vita a Glass - SPOILER - anche da morto.
Tornando a Paul Anderson (quello che interpreta Anderson) continuo ad ignorare chi sia nel film, ma ho scoperto che nella vita ha questa faccia (affatto terribile, mi si consenta) qua:
e che avevo visto (inconsapevolmente) in parecchi film, tra cui il pessimo passion e l'ottimo '71.
Ciò non toglie che ci troviamo di fronte ad un grande film - a cui la semplice definizione di "western" sta senz'altro stretta - con scene che rasentano la perfezione,
Su tutte il primo attacco degli Arikara che decimerà il gruppo capitanato da Henry costringendo i superstiti alla fuga in barca, per arrivare all'attacco del grizzly, realizzato in CGI ma così perfetto da sembrare vero... E, attenzione, nonostante nel film ci siano una manciata di momenti onirici, che io patisco come la sabbia nelle mutande, qua riescono a non disturbarmi, e quello in cui Glass
Detto ciò, che a forza di scrivere mi sto annoiando da sola, The Revenant è un grande film, dove - come ho già letto ovunque - si soffre CON Glass. non PER Glass.
Ed è vero. Non so voi, ma io durante l'attacco del Grizzly ho patito un sacco
In ogni modo, se fossi al posto di Di Caprio, dopo Titanic pretenderei una clausola contrattuale che mi impedisca di restare a mollo nell'acqua gelida. Non so se questa prova così fisica gli consentirà di vincere l'oscar, e, sinceramente, non me ne potrebbe fregare di meno. Sulla sua bravura non c'è da discutere. Come su quella di Tom Hardy, nei panni del merdosissimo Fitzgerald.
Per non parlare di Domhnall Gleeson nel ruolo del maggiore Andrew Henry, che (nel film) riesce a salvare la vita a Glass - SPOILER - anche da morto.
Tornando a Paul Anderson (quello che interpreta Anderson) continuo ad ignorare chi sia nel film, ma ho scoperto che nella vita ha questa faccia (affatto terribile, mi si consenta) qua:
e che avevo visto (inconsapevolmente) in parecchi film, tra cui il pessimo passion e l'ottimo '71.