"Non lo sai? Non c'è nulla là sopra."
Questo film del 2001, vincitore al Sundance, con protagonista un Ryan Gosling poco più che ventenne ma già interprete coi controcazzi, si ispira alla vita di Daniel Burros, membro del partito nazista americano che si suicidò, 28enne, dopo che le sue origini ebraiche vennero rese note.
Nel film Gosling interpreta Daniel Balint, giovane ebreo newyorkese che, in totale contrapposizione con le sue origini, ha abbracciato la dottrina nazista, spinto da un odio nato sui banchi di scuola, quando il Daniel bambino non riusciva a comprendere ed accettare le contraddizioni del suo popolo, a partire dalla scelta di Abramo, disposto a sacrificare Isacco solo perché quello era il volere di Dio.
Entrato a far parte di un'organizzazione di borghesi filonazisti presieduta da Curtis Zampf (il sempre viscido Billy Zane) e da Lina Moebius (Theresa Russel, algida e altera come una perfetta ufficiale delle SS) che vuole riaffermare la superiorità della razza ariana e solite stronzate del genere purtroppo tristemente note, si metterà subito in risalto grazie alla sua intelligenza e alla sua cultura sull'argomento, in quanto l'odio di Daniel, che studia la Torah e sa ovviamente leggere l'ebraico, ha radici profonde, motivate dalla "passività" che il giovane attribuisce al suo popolo.
Ma un giorno, mentre con il suo gruppo entra in una sinagoga per piazzare una bomba, le sue certezze iniziano a scricchiolare e l'incontro con degli amici d'infanzia farà il resto.
La dicotomia che caratterizza l'esistenza di Daniel inizia a lacerarlo, e, dopo la pubblicazione di una sua intervista rilasciata ad un giornalista del New York Times, decide quello che deve fare.
Duro e potente, doloroso e disturbante.
Nel film Gosling interpreta Daniel Balint, giovane ebreo newyorkese che, in totale contrapposizione con le sue origini, ha abbracciato la dottrina nazista, spinto da un odio nato sui banchi di scuola, quando il Daniel bambino non riusciva a comprendere ed accettare le contraddizioni del suo popolo, a partire dalla scelta di Abramo, disposto a sacrificare Isacco solo perché quello era il volere di Dio.
Entrato a far parte di un'organizzazione di borghesi filonazisti presieduta da Curtis Zampf (il sempre viscido Billy Zane) e da Lina Moebius (Theresa Russel, algida e altera come una perfetta ufficiale delle SS) che vuole riaffermare la superiorità della razza ariana e solite stronzate del genere purtroppo tristemente note, si metterà subito in risalto grazie alla sua intelligenza e alla sua cultura sull'argomento, in quanto l'odio di Daniel, che studia la Torah e sa ovviamente leggere l'ebraico, ha radici profonde, motivate dalla "passività" che il giovane attribuisce al suo popolo.
Ma un giorno, mentre con il suo gruppo entra in una sinagoga per piazzare una bomba, le sue certezze iniziano a scricchiolare e l'incontro con degli amici d'infanzia farà il resto.
La dicotomia che caratterizza l'esistenza di Daniel inizia a lacerarlo, e, dopo la pubblicazione di una sua intervista rilasciata ad un giornalista del New York Times, decide quello che deve fare.
Duro e potente, doloroso e disturbante.
Non ci credo!!!!! Abbiamo guardato lo stesso film stasera!!! ;-)...adesso su mtv c'è kick ass
RispondiEliminaIo l'ho visto ieri, però kick-ass lo sto guardando!
EliminaPassato qualche volta su mtv ne ho visto solo qualche sprazzo. Dici che merita il recupero completo?
RispondiEliminaSecondo me sî, lo si può recuperare. Il personaggio di Daniel è fastidiosamente interessante.
Eliminaio vidi poco dopo la sua uscita e pensai subito che quel ragazzotto avesse stoffa, anzi pensavo che il successo mondiale sarebbe arrivato di lì' a poco e invece poi è riscivolato nell'oblio per poi finalmente far vedere a tutti le sue capacità...secondo me The Believer è veramente un bel film, problematico e che non sceglia la strada della facile riconciliazione...
RispondiEliminaSono d'accordo. Un film che non ti strappa un sorriso nemmeno a pagare un supplemento e non cerca benevolenza a tutti i costi.
EliminaAggiungerei con un finale da pelle d'oca. Bellissimo e misconosciuto.
RispondiEliminaChe, se stai a vedere, era l'unico finale logico, senza cedere al buonismo consolatorio che tanto piace agli americani che con questa fissa del volemose bene hanno rovinato ben più di un film...
EliminaGrazie!! Avevo dimenticato di averlo. Dopo questo tuo bel post, lo riesumo al più presto.
RispondiEliminaLieta di averti fatto venir voglia di riesumarlo!
EliminaSai che non ricordavo ci fosse Ryan Gosling? Ah, Blue Valentine si può vedere, in v.o. mi raccomando, che il nostro canta pure...
RispondiEliminaMa canta bene, almeno? :)
EliminaCanta con voce stupida, per sua stessa ammissione, ma ho sentito di peggio! :-)
RispondiEliminaE detto da te significa che si può sentire!
EliminaCercherò di recuperarlo, allora.
Masssì, basta che non ti aspetti un capolavoro, che è ben lungi. :-)
EliminaAh, tranquilla, sai che ho smesso!
EliminaDisturbante è il termine davvero esatto per sto film. Anche io l'avevo visto proprio poco dopo l'uscita e mi chiedevo come mai sto attore non faceva successo... C'aveva una gran stoffa. Cinico ma molto reale. Mi era piaciuto moltissimo *-*
RispondiEliminaIl film vale davvero la pena per il punto si vista così insolito, e Ruan Gosling se non sbaglio qua era solo al suo terzo film...
EliminaQuesto in casa Ford manca: vedo che l'hai consigliato, quindi scatterà il recupero appena possibile! ;)
RispondiEliminaSecondo me questo in casa Ford piace. E - in questo caso - la mia passione per Gosling è del tutto irrilevante.
EliminaQuesto devo proprio recuperarlo. Santa paletta...*_*
RispondiEliminaValentina, ne vale la pena!
EliminaMi mancava la variante "santa paletta"... per me in genere la paletta è "porca"! :)