Margaret
Tate è la dispotica “capa” di una prestigiosa casa editrice newyorkese, temuta
da tutti i suoi dipendenti. Un giorno viene convocata nell’ufficio legale della
società dove le spiegano che, essendo scaduto il suo visto, verrà presto
rimpatriata in Canada. Margaret, che non vuole perdere il suo prestigioso
lavoro, decide quindi di sposare il suo assistente Andrew Paxton, da lei vessato
continuamente. Lui accetta, ma a delle condizioni. E i due si trasferiscono in
Alaska, a casa di lui, per un week end in famiglia. Dove immancabilmente
succederà di tutto. Commedia
gradevole (la mia conoscenza dell’inglese non mi permetteva di affrontare un
film con dialoghi più impegnativi), splendidi paesaggi alaskesi (o alaskiani?) e
una fighissima Sandra Bullock in forma strepitosa.
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