Dopo il periodo europeo Woody Allen torna a girare nella sua New York. E ci racconta la storia di Boris Yelnikoff, un anziano cinico, misantropo e ipocondriaco, sofferente di attacchi di panico e perennemente in lotta con il mondo, che, abbandonato il lavoro e abbandonato dalla moglie in seguito ad un tentato suicidio fallito, trascorre il tempo insegnando gli scacchi a dei ragazzini incapaci. Una sera, rincasando, trova la giovanissima Melody nascosta nell’androne di casa, che lo implora di farla entrare e darle qualcosa da mangiare. Inizialmente Boris è contrario, ma poi acconsente a farla entrare in casa. La ragazza è scappata di casa e, nonostante Boris faccia di tutto per convincerla che non ha i mezzi per sopravvivere a New York, essendo troppo stupida, continua ad ospitarla. E alla fine la sposerà. Un giorno a casa della coppia irrompe la madre di lei, abbandonata dal marito e che rinascerà a nuova vita e con una brillante carriera d’artista e, a distanza di tempo, il padre... Alla fine, in un intreccio di storie più o meno complicate, ognuno troverà una parvenza di felicità, non importa come: basta che funzioni.
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