Basato su
una storia vera, l’ultimo lavoro di Soderbergh racconta le vicende di Mark
Whitacre, un biochimico dirigente dell’AMD, una multinazionale agroalimentare,
che improvvisamente decide di diventare informatore dell’FBI per mostrare che
esiste un accordo fraudolento fra i
vertici della società e le compagnie concorrenti per il controllo dei prezzi.
Nonostante stia arrecando un danno alla società per cui lavora, Mark vede se
stesso come un eroe, ma si fa prendere un po’ la mano e, in un tripudio mitomane
inizia a costruire un castello di bugie che alla fine gli si ritorcerà contro.
Posso
dirlo? A tratti l’ho trovato un po’ noioso. Poi un
discorso che il protagonista fa tra sé e sé mi ha risvegliato dal torpore in cui
stavo sprofondando:...gli orsi bianchi cacciano le foche sdraiandosi in
prossimità di un buco nel ghiaccio. Quando la foca esce loro la catturano. Per
coprire il naso, che è nero, si mettono una zampa sul naso e così si mimetizzano
con l’ambiente circostante. Ma come fanno gli orsi bianchi a sapere che hanno il
naso nero?...
In
effetti, come fanno?
Nessun commento:
Posta un commento