25 mag 2014

That's 70!
Tony Manero



Ogni tanto mi ricordo di far parte di un blog collettivo di cinefili, e di conseguenza, se mi sveglio in tempo, riesco a partecipare anche alle iniziative comuni. Non che si senta la mia mancanza, sia chiaro.
Questo mese la proposta era di celebrare gli anni 70 recensendo dei film recenti ambientati nel passato. 
Che io me li ricordo gli anni 70, acconciature improponibili, pantaloni a zampa di elefante, zatteroni (perché non si chiamavano ancora zeppe, non prendiamoci per il culo, io c'ero) e carta da parati allucinante. E allucinogena. 
Visto che nessuno aveva ancora scelto quella merda di Tony Manero, film del 2008 di Pablo Larrain, mi sono sacrificata. 
Nel 2008 il Torino Film Festival era alla sua 26ª edizione, e io quell'anno vidi pochissimi film: un paio - mai distribuiti in italia - molto carini, ovvero The Escapist e Real Time, un paio di vecchi recuperi e un unico film in concorso: Tony Manero, appunto. 
Che, con mio estremo disappunto, vinse quell'edizione del festival. 
Al termine della proiezione, il commento univoco mio e della bionda fu: 
“A Tony Manero, ma vaffanculo!"
Sarà che a me i film girati in stile Dogma fanno abbastanza cagare, e che l’uso di sto cazzo di camera a mano mi procura degli attacchi di nervi, sarà che le riprese a tratti sfocate, a tratti sgranate, a tratti sfocate e sgranate non mi esaltano particolarmente, ma il film proprio non mi era piaciuto.
Siamo in Cile, negli spensierati anni del governo regime Pinochet, e mentre la polizia giustizia sommariamente gli oppositori, noi abbiamo il protagonista, Raùl Perralta, squallidissimo piccolo emulo di Tony Manero, carismatico quanto un tappo di sughero, che non si capisce bene cosa faccia nella vita, a parte coltivare la sua ossessione e atteggiarsi a sfigatissimo clone del personaggio portato sullo schermo da John Travolta nel film “la febbre del sabato sera”.
Io non oso nemmeno immaginare quanto potesse essere difficile vivere nel Cile di quegli anni (sicuramente era molto più facile morire) e non ho dubbi che per sopravvivere in quel merdaio la gente si costruisse un immaginario anestetizzante per tirare a campare, ma davvero, c'è un limite a tutto. 
Nei tempi in cui non prova improbabili coreografie sul palco di una specie di circolo assieme a Goyo, Paula (protagonista del pompino più triste e imbarazzante della storia del cinema) e la di lei madre, sotto gli occhi amorevoli della proprietaria, riesce ad ammazzare un’anziana pensionata per fregarle la TV a colori, sciacallare il cadavere di un oppositore del regime, ed eliminare il proiezionista della sala cinematografica, colpevole, secondo lui, di aver tolto dalla programmazione “la febbre del sabato sera” decidendo di proiettare “grease”. 
Per Raùl/Tony, perso nel suo delirio di onni(m)potenza, l'omicidio diventa una pratica necessaria per raggiungere il suo scopo: partecipare ad una gara televisiva per sosia di Tony Manero, dall'esito crudele quanto beffardo. 
Film che mi aveva infastidito facendomi detestare profondamente quel personaggio così laido e sgradevole.
Col famoso quanto inutile senno del poi (un poi lungo quasi 6 anni) gli riconosco l'aspetto metaforico, con la rappresentazione di Pinochet e della sua dittatura tramite i gesti di Raùl Perralta. Ma questo non basta a farmi cambiare parere sul film.



Le altre recensioni le trovate qui: 
Cinquecentofilminsieme
Cooking Movies
Director's Cult
Il Bollalmanacco di cinema
In Central Perk
Montecristo
Non c'è paragone
Pensieri cannibali
Recensioni ribelli
Scrivenny
Solaris
The Obsidian Mirror
White Russian

30 commenti:

  1. Film che non ho visto... lo dovrò vedere per farmi un'idea :-P

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    1. Mah, secondo me puoi vivere benissimo anche senza colmare questa lacuna, eh? :)

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  2. io tutti quegli aspetti tecnici disturbanti (che di solito rompono il cazzo anche a me) non li ricordo. ricordo però che è un film molto disturbante in sé, e che, visto qualche tempo dopo più per curiosità che per altro, non mi era per nulla spiaciuto. incazzare quello sì, ma non è detto che sia una cosa negativa...

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    1. ah, ma ci sta. Del resto se l'hanno pure premiato al TFF qualche pregio (che io nella mia beata ignoranza non gli ho riconosciuto) avrà pur dovuto averlo.

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  3. so di darti un grosso dispiacere ma a me questo film è piaciuto moltissimo!!!

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    1. ah ah ah! Tranquillo, riuscirò a farmene una ragione! :)

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  4. Appena riesco ad ottenere l'indirizzo di casa del regista e di tutti quelli che hanno avuto la brillante idea di affidargli il remake di "Scarface" faccio loro un culo quanto la Groenlandia.

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    1. Il remake di Scarface? ma davvero? Qualcosa di più ambizioso non c'era? :)

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    2. Non me ne parlare guarda, vanno a toccare il mio film preferito. Quando uscirà metterò una bomba in ogni cinema del paese.

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  5. Io mi ero addormentata a metà film... Grazie per esserti sacrificata per la causa. :-)

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    1. Io quando vorrei tanto riuscire a dormire durante un film non ci riesco mai! Tanta invidia! :)

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  6. Ai tempi l'avevo trovato profondamente sopravvalutato.
    A prescindere dal personaggio.

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    1. io ai tempi l'avevo trovato davvero insopportabile. e ancora adesso, se ci penso.

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  7. Questo è un titolo che mi ha sempre incuriosito parecchio e che ormai era quasi in cima alla mia "to do list". Dici che è il caso di farlo scivolare indietro?

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    1. no no, ci mancherebbe, se è quasi arrivato in cima alla lista una visione devi concedergliela. Il fatto che io l'abbia trovato un brutto film non significa che debba esserlo per forza. Non sono così presuntuosa! :)

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  8. Anche a me questo film manca, e fa parte di quelli che vorrei tanto vedere... rimane ancora la voglia, pure se la tua è una rece abbastanza negativa (senno di poi a parte). Anzi, mi hai incuriosito tanto.

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    1. Il fatto di averti incuriosito mi fa comunque piacere.
      Se dovessi riuscire a vederlo mi farai poi sapere le tue impressioni?
      Anche perché mi pare che solitamente - a parte l'ultimo film di Mazzacurati - ci siamo sempre trovati abbastanza d'accordo... quindi a questo punto sono curiosa pure io!

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  9. mi puzzava di ciofeca e me l'ero sempre risparmiato.
    credo continuerò a farlo :)
    il film successivo del regista, no - i giorni dell'arcobaleno, però non è male.

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    1. "No" era decisamente un buon film, permeato di una notevole dose di satira ed ironia che qua purtroppo mancavano totalmente.
      Però fra i due film Larrain ha girato anche "Post Mortem", che io, ancora disturbata dalla visione di Tony Manero, non ho voluto vedere!

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  10. non lo conoscevo..ma vista la tua recensione perseverero' nell'igmoranza!!

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  11. che posso dire.. aiuto!?!?! non credo che lo guarderò!

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  12. Ecco, di Larrain mi era piaciuto 'no-i giorni dell'arcobaleno', e molti mi hanno detto che 'Post Mortem' è bello e vale una visione. Questo allora lo evito. :-) Sheltering

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    1. io post mortem l'ho evitato, perchè il fastidio di tony manero non mi aveva ancora abbandonato! :)

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  13. Mi sa che continuerò ad evitarlo senza alcun senso di colpa, mi concederò invece No, che promette molto meglio!

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  14. La sgradevolezza è l'effetto logico del film, è ovviamente voluta. E' un film non certo leggero, ma significativo. Non penso che lo rivedrò a breve, così come il successivo Post Mortem (che vidi a Venezia e che, a mio giudizio, meritava il Leone d'oro) ma non posso dire che è una merda :) oltre ad aver avuto il merito di lanciare un cineasta con le palle come Larraìn.

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    1. Che la sgradevolezza fosse voluta l'avevo capito, resta il fatto che il connubio film pesante + personaggio sgradevolissimo + contesto squallido non sono esattamente gli ingredienti migliori per far sì che un film riesca ad essere di mio gradimento, ecco... :)

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