18 ago 2015

Bota cafè

Quando sono uscita dalla sala ho detto alla bionda "il prossimo film lo voglio cazzaro e che faccia ridere", perché se le tue ultime visioni in sala sono state, nell'ordine, Violette, Fuochi d'artificio in pieno giorno e quest'ultimo Bota cafè, un film leggero diventa una visione necessaria, se non obbligatoria.
Siamo in Albania, in un luogo che definire desolato è riduttivo. Più che altro un non luogo nel bel mezzo del nulla dove, durante la dittatura di Hoxa, venivano confinati gli oppositori del regime. E dove vivono i protagonisti della storia, discendenti diretti di quelle persone.
Il Bota cafè, locale che sorge nel mezzo di quel nulla paludoso, è il satellite attorno a cui ruotano le vicende di Beni, Nora e Juli (interpretata da un'intensa e malinconica Flonia Khodeli), a cui fanno da contorno una serie di personaggi secondari, ma indispensabili.
Juli lavora al Bota, vive ed accudisce la nonna Noje che l'ha cresciuta e che ogni tanto la confonde con sua figlia Alba, la madre di Juli, morta molti anni prima. Il bar è di proprietà di Beni, suo cugino, uomo sempre alla ricerca della grande occasione o dell'affare della vita. Nell'attesa tradisce la moglie con Nora, la cameriera del locale.
La monotonia delle loro giornate, che scorrono lente e sempre uguali viene scossa da una novità: la costruzione di un'autostrada che passerà vicino al Bota.
Beni vede nella realizzazione di quest'opera l'ennesima occasione per l'agognata svolta, e cerca in tutti i modi di ingraziarsi la compagnia (italiana) che sta eseguendo i lavori.
Il film scorre cupo e lento come sembrano scorrere lente le vite dei protagonisti, impegnati a vivere un'esistenza che non hanno scelto, e che in qualche modo subiscono, in un microcosmo che sembra appartenere ad un epoca lontana, dove Juli non può nemmeno farsi dare il numero di telefono da Mili, perché tanto un telefono non ce l'ha.


2 commenti:

  1. Proprio un film estivo e solare! :)

    Per il momento mi sa che lo evito...

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    1. oh sì, davvero solare!
      però oltre ad avermi angosciato un po' mi è anche piaciuto, eh?

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