12 feb 2014

La mia classe

La bionda ed io sabato siamo andate al cinema, allo spettacolo delle 18.30, nell'unica sala cittadina che proietta l'ultimo film di Daniele Gaglianone, "la mia classe", dicendo: tanto, a quell'ora, chi vuoi che ci sia? Errore: la sala (ok, la Chico dei F.lli Marx non è enorme, un centinaio di posti) era piena.
Questo film, autoprodotto e dalla distribuzione difficile, come spiega Arcopinto sul suo blog, era passato all'ultimo Sottodiciotto Film Festival, ma non ero riuscita ad andarlo a vedere. 
Di Daniele Gaglianone avevo visto Ruggine e Pietro, ma questa volta il regista (nato ad Ancona, ma torinese d'adozione) decide di girare un film su un professore di italiano in una classe di una scuola serale frequentata da immigrati di varie nazioni. Si potrebbe definire docu-fiction, un film dove la finzione si intreccia con la realtà. Il professore è interpretato da un grandissimo Valerio Mastandrea, a cui gli studenti si affezionano vedendo in lui un umanità difficile da trovare "fuori" dalla scuola, in un paese che non vuole sapere nulla di loro, da dove vengono, cosa hanno dovuto sopportare, cosa hanno lasciato, gli orrori da cui hanno dovuto fuggire. 
Nella prima parte il professore affronta diversi argomenti, il lavoro, la casa, la paura, il coraggio, e si riesce anche a sorridere, fino all'analisi del testo di una canzone (fra le mie preferite, fra l'altro). 
Un film probabilmente imperfetto, ma che ha il pregio di non cedere mai alla retorica spicciola, soprattutto quando a uno degli studenti scade il permesso di soggiorno e deve abbandonare le riprese, e lo stesso Gaglianone entra in scena dichiarando tutta la sua impotenza, mentre Mastandrea dichiara "quello che stiamo facendo non serve a un cazzo". 
L'assenza di confine tra campo e fuori campo, in una specie di making of rende comunque molto interessante questo film, dove Gaglianone prova a dar voce a chi solitamente voce non ha.












la gente che passa ci guarda e prosegue veloce 
ci osserva e prosegue veloce 
magari sorride, ma sempre prosegue veloce 

11 commenti:

  1. e invitare no, eh? :D

    p.s.: citazione bellissima!

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    1. Ma che t'invito, che stai a Berlino? :)

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  2. sembra interessante! ma tanto qui da me non passerà mai...

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  3. Sei riuscita ad intrigarmi nonostante non lo trovi intrigante nemmeno per sbaglio.

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    1. Davvero Frank? Ma allora sono bravissima! :)
      (Grazie, lo considero un gran bel complimento!)

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  4. Canzone meravigliosa. Album meraviglioso. Amica meravigliosa.


    Vocabolario personale mio limitatissimo! ;)

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  5. Poison ciao, lascio un commento OT e ti chiedo scusa in anticipo ma ho dato una scorsa alle candidature e sono perplessa davanti alle 10 (dieci!) di Gravity. Francamente mi sembrano esagerate, lo so che fosse stato per me lo avrei candidato alla "scopa dietro l'uscio" ma non riesco a giustificare tutto questo entusiasmo, forse è dovuto all'apparizione del sorriso ceramico di George in qualche ritaglio del film (?) ....
    So che a te il film è piaciuto, avevo letto la tua recensione ma che ne pensi di questo tripudio di benevolenza?
    (solo a 4 Philomena).
    Un sorriso. Sheltering

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    1. Sheltering, ciao! Ma non ti devi scusare, scherzi?
      Cioè, dovresti quando dici che a me Gravity era piaciuto, al limite! :)
      Addirittura 10 nomination? Esagerati!
      Mah. Immagino che tecnicamente sia un film ineccepibile, quindi temo che possa anche vincere nella categoria miglior regia.
      A me emotivamente ha detto davvero poco, e spero che davvero non gli arrivi la statuetta come miglior film.

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  6. Se c'è Mastrandrea deve essere un capolavoro per forza.

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