9 set 2013

In the loop

«... Questo è il problema con i civili 
che vogliono andare in guerra. 
Una volta che ci sei stato, 
una volta che l’hai vista, 
non vuoi più ritornarci, 
a meno che tu non sia 
fottutamente obbligato a farlo. 
È come la Francia.»

Funziona così: frequentando abitualmente blog di gente che vede film in maniera compulsiva, mi capita, spesso e volentieri, di leggere recensioni di titoli più o meno sconosciuti che mi incuriosiscono. Quindi decido che voglio vedere quel film, vado sul sito di Imdb, copio titolo originale, esilarante titolo tradotto in italiano, quando esiste, regia, durata, cazzi, mazzi e palazzi, e mando una mail al mio collega.
Che, con i suoi tempi, prima o poi riesce a soddisfare (quasi) tutte le mie richieste. Mi ha scaricato le prime due stagioni di Homeland in un paio di giorni (potenza del malleolo fratturato) e finalmente posso colmare una delle mie innumerevoli lacune.
Ok, gli ho chiesto Red2 e mi ha recuperato Red, per Il delitto Fitzgerald ho dovuto aspettare una stagione, non è mai riuscito a trovare "Out", film giapponese del 2002 tratto da quel bellissimo romanzo di Natsuo Kirino che è "Le quattro casalinghe di Tokyo". Anzi, ne approfitto, per caso qualcuno di voi l'ha visto? Ce l'ha? Me lo può procurare? 
In ogni caso, se non l'avete ancora fatto, leggete il libro, così io posso smettere di divagare.
Dicevo, che io, di questo In the loopfilm inglese del 2009 (perché fosse stato del 2008 non mi sarei nemmeno stupita, a questo punto) non avevo mai sentito parlare, non ricordo di averne letto nulla in giro, a parte il povero James Gandolfini non c'è un attore dico uno che io conosca, eppure me lo sono ritrovata assieme agli altri. E ho deciso di guardarlo.
E mentre lo guardavo (godendo come un riccio) ho avuto un'illuminazione - un evento sempre più raro, ma ogni tanto ancora succede - capendo da chi mi era stato consigliato.
Quindi ne approfitto per ringraziare pubblicamente Fascino, perché era da un pezzo che non vedevo un film così perfido, zeppo di dialoghi serratissimi, così farcito di insulti, doppi sensi, turpiloquio di livello superiore da far sembrare il sergente di Full Metal Jacket un focolarino timido, questo grazie soprattutto alla fantastica interpretazione di Peter Capaldi nel ruolo di Malcom Tucker, adetto alle comunicazioni di Downing Street.
Fantapolitica, satira, giochi di potere e manipolazione delle informazioni.
Per trovare qualcosa di vagamente simile, per contenuti satirici e scorrettezze a mazzetti, direi che bisogna tornare indietro nel tempo fino a "la seconda guerra civile americana", di Joe Dante, del 1997.
Un film che ti fa ridere - e non poco - facendoti riflettere.
Stati Uniti e Gran Bretagna stanno pianificando una non meglio precisata guerra contro un non meglio precisato nemico, quando, durante un'intervista radiofonica, il ministro inglese Simon Foster si lascia sfuggire che la guerra è imprevedibile.
La stampa si scatena, a Washington gli opposti schieramenti vogliono utilizzare quella dichiarazione a proprio favore, e fra Karen Clarke, il generale Miller (Gandolfini) e il senatore Linton inizia una guerra verbale, fra istituzione di comitati più o meno misteriosi, relazioni top secret, fuga di notizie, gioco sporco, soffiate, sfuriate, dimissioni annunciate e ritirate, in una lotta istituzionale dove basta un niente perché chi fino a cinque minuti prima era dalla tua parte possa pugnalarti alle spalle.
Da vedere obbligatoriamente in lingua originale.
Stre-pi-to-so.

"You said: climb the mountain of conflict
You sounded like a Nazi Julie Andrews!"

20 commenti:

  1. Quindi devo recuperarlo, mi stai dicendo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti sto dicendo esattamente questo, sì! :)

      Elimina
  2. Ti consiglio di andare su Pirate Streaming, guardi o scarichi, si trova tutto. Comunque questo mi manca appunto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Barbara!
      Questo film è stata una grandiosa sorpresa, davvero! :)

      Elimina
  3. Segnato si, che l'inverno è lungo e di un buon film c'è sempre bisogno.

    RispondiElimina
  4. Grazie del grazie :-)....gran film e grande regista, scozzese peraltro, come si evince dal cognome ;-)))))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente leggendo Armando Iannucci la Scozia è il primo pensiero! ;)

      Elimina
    2. Vedi, a differenza di Mark Strong, Armando si è integrato benissimo senza cambiar nome...c'è da dire che uno che si chiama Marco Giuseppe Salussolia farebbe fatica ad integrarsi anche in Italia ;-)

      Elimina
    3. Spezzo una lancia a favore del tuo (povero) collega: certi film, come Out, son difficili da reperire, in più, in questo caso, mancano i sottotitoli in qualsiasi lingua. Per il resto, finché un film non esce in Dvd/B-ray è impossibile trovare una versione decente (almeno a mio modo di vedere)...a meno che tu non possa sopportare l'audio da cinema, il video sgranato e le voci in sottofondo con tanto di sgranocchiamenti vari...no ti me par proprio tipo ;-))))

      Elimina
    4. No, ma infatti.
      Credo che trovare "out" sia una specie di mission impossible, però sarei davvero curiosa di vederlo, il libro mi era piaciuto tantissimo.
      E per il mio collega massimo rispetto, in fondo nulla gli impedirebbe di mandarmi a cagare, e invece... :)

      Elimina
  5. Filmone. L'unico problema è che è difficile guardalo con i sub perché parlano tanto e velocemente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È che c'è un campionario talmente vasto di giochi di parole intraducibili che il doppiaggio, in film del genere, finirebbe per fare danni irreparabili! ;)

      Elimina
  6. OMG più che un film è una predizione... Non so ora se scalpitare nel vedere prima questo o Sharknado... :-p
    Comunque, se lo stile è simil figata a La seconda guerra civile americana, è da vedere ASAP, grande A(r)m0ndo Ian(n)uc(c)i! (Pronunciato all'inglese :-p).
    P.S. Mark Strong è il vero nome di Marco Giuseppe Salussolia. Cioè praticamente il su' babbo gli ha dato il nome italiano, ma la su' mamma austriaca gliel'ha cambiato perché è notorio che i londinesi nomi come Giuseppe non li sanno pronunciare.
    Potere di Wikipedia, vieni a me!!!! XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che tra sharknado e questo c'è la sottilissima differenza che passa tra la merda e il risotto, ecco... :)

      Elimina
    2. ...di scampi (il risotto intendo) ;-)

      Elimina
  7. Ma del tipo merda-sembra-cioccolata-ma-non-è? :-p
    Comunque hai dato una figata di dritta, il film è da vedere!!! :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il merito è di Fascino, che me l'ha consigliato, e io faccio propaganda! ;)

      Elimina