Non sapevo cosa aspettarmi da questo film.
Ma, si sa, la curiosità è sempre quella che mi fotte e riesce a farmi fare cose insospettabili.
E così, dopo aver convinto anche la Tiz, ieri sera, nella sala 1 del cinema Massimo (capienza 410 posti), una decina scarsa di spettatori si apprestava a vedere il film di Alex de la Iglesia.
Non mi piace il circo e ho sempre trovato i clown deprimenti. Non mi hanno mai fatto ridere, nemmeno da bambina, e, dopo aver letto IT, ho smesso pure di guardare i tombini.
1937, Madrid, guerra civile spagnola. Il piccolo Javier, durante uno spettacolo circense, vede suo padre, pagliaccio tonto, reclutato a forza da un gruppo di repubblicani e condotto in battaglia dove, vestito come riccioli d'oro, massacra un intero plotone a colpi di machete.
Siamo sempre a Madrid, ma nel 1973.
Javier è cresciuto. Insicuro, indifeso e privato dell'infanzia, ha un'unica certezza. Sarà un pagliaccio triste, come gli aveva consigliato suo padre, prima di morire.
Viene assunto in un circo sgangherato, a fare da spalla a Sergio, il pagliaccio allegro. E appena vede Natalia, la bellissima trapezista, nonchè donna di Sergio, ovviamente se ne innamora.
E se fino a questo punto il film, cupo, un po' gotico ma allo stesso tempo fiabesco, in un alternarsi di finzione e immagini di repertorio aveva mantenuto una grottesca lucidità, improvvisamente cambia registro, prendendo una piega delirante, visionaria e violenta, ai limiti dello splatter.
L'amore per Natalia, il desiderio di rivalsa, l'odio per Sergio, trasformano l'indifeso Javier in una belva, che, dopo aver sfigurato Sergio, inizia una fuga disperata, fino a quando viene catturato da un colonnello del regime e imprigionato. La follia, affatto lucida, di Javier prende il sopravvento, e, trasformatosi in una maschera di orrore, si mette alla ricerca di Natalia, per dichiararle tutto il suo amore. In un gran finale dove si mischiano King Kong, il joker di Heath Ledger, la bella e le bestie, tutto si compie.
Visionario, eccessivo, a tratti disturbante e fastidioso, nonostante tutto non posso dire che sia un brutto film. Che mi fa domandare fino a che punto ci si può spingere per amore, ma, soprattutto, se davvero in certi casi, si possa parlare ancora di "amore".
In effetti un film di difficile collocazione, bello no, brutto è diverso, sgradevole spesso, grottesco dalla prima inquadratura, certo è che il paciocconissimo protagonista non si è risparmiato nessuna situazione sgradevole, e, purtroppo, ho visto più il suo culo che quello di Matthew McKiller Joe, che destino crudele! In effetti nella colonna sonora ci stava quasi tutta la discografia di Marc Almond, nel periodo Marc & The Mambas soprattutto, ci avrei visto bene L'esqualita!
RispondiEliminaDifficile, sì.
EliminaCome tentare di dimenticare il culo di Javier, in effetti.
Quand'è che vai a vedere Il primo uomo?
Eliminastasera.
Eliminami chiedo perchè io sia andata a far la spesa, domenica. che non cenerò a casa nemmeno una sera, questa settimana. :)
in lista nelle prossime visioni , sempre se sopravvive al cinema..Alex de LA Iglesia è uno dei registi con più talento in circolazione anche se spesso non lo convoglia in bei film...ma su questo sono abbastanza fiducioso...
RispondiEliminasecondo me - almeno qua a torino, a giudicare dall'affluenza in sala - giovedì sparisce.
EliminaIo, come ho detto, non sapevo esattamente cosa aspettarmi. Mi ha lasciata un po' perplessa, a tratti. Ma, ripeto, un film brutto è un'altra cosa. Forse si è un po' fatto prendere la mano, ad un certo punto.
Un film che parte molto bene e che implode nella seconda parte, con l'escalation di splatter e violenza.
RispondiEliminaPeccato, perchè le potenzialità c'erano tutte, e anche così non si può certo dire che sia brutto.
Esatto. Nella seconda parte a un certo punto non si capisce dove voglia andare a parare, decisamente eccessivo. Ma, concordo con te, non riesce ad essere brutto.
EliminaMi piace come racconti i film! Fai venir voglia di andarli a vedere.
RispondiEliminaQuesto magari no.. qualcosina di allegro... una commediola brillante... meglio, và :D
Grazie cara! :)
EliminaQuesto effettivamente non mi sento di consigliartelo, ma tienti pronta, che presto dovrebbero arrivare sette psicopatici...
guarda di sette, io almeno tre certi li conosco.
Eliminaper gli altri quattro, ecco, farei a meno (come sopra, per intenderci)...
:D
parli del film o di persone che conosci? :)
Eliminapurtroppo di persone che conosco :D
Eliminaimmaginavo.
EliminaIo invece ho visto l'ultimo Uomo Ragno.
RispondiEliminaE non c'è verso, non ce la fanno ad essere coerenti con la storia a fumetti.
Questo pensavo lo fosse, e invece nonostante qualche timido accenno (Gwen Stacy, il Capt Stacy, il dott. Connors) prende una deriva troppo fantascientifica.
Peccato.
non sono un'amante dei fumetti. A parte Diabolik e Dylan Dog a cui mi sono appassionata per un certo periodo. E Topolino, se vale. Quindi ti credo.
EliminaBeh ma nei primi anni '70 un adolescente se non coi fumetti, come faceva altrimenti?
RispondiEliminaE quelli della Marvel (editi dal mito Luciano Secchi) erano il massimo per noi all'epoca.
Lo scempio computergrafico di oggi invece toglie tutta la magia evocativa. Segno che sto invecchiando, non c'è dubbio.
sono maleducato lo so, dovrei aprire un blog mio per i cacchi miei...
Eliminamah, io giocavo a nascondino nei prati, ad esempio... :)
Eliminae leggevo il monello e l'intrepido.
ma no, figurati. se vuoi ti subaffitto una stanza! :)
Io l'ultimo Spiderman l'ho trovato carino, ma non sono una appassionata di quei fumetti (ma mi piaceva Thor!) quindi non so quanto sia coerente, ma mi par di capire proprio pochino. Io sono rimasta all'Eternauta, come fumetto preferito di tutti i tempi, e all'euracomix in generale, asieme a Dylan Dog, che leggo ancora adesso, alla mia veneranda età! ;-)
RispondiEliminaIo adesso leggo Julia, ma se volete un capolavoro della fumettistica italiana cercate Ken Parker (non esce più in edicola, dovete proprio cercarlo ;o).
RispondiElimina(p.s. adoravo l'Eternauta anche io, ma ai tempi era per me costosissimo, allora ripiegavo su Skorpio e Lanciostory).
ma figurati se mi metto a cercare Ken Parker. Se ha bisogno mi trova lui.
EliminaPotrebbe piacerti, somiglia a Robert Redford
Eliminaah. ecco.
Eliminadifficile, allora.
Robert Redford non mi è mai piaciuto. Come il restante 99.9% degli uomini biondi di quest'universo mondo, del resto.
ah che strano, Robert lo faccio figo a prescindere.
Eliminama probabile che lo sia anche stato, ai suoi tempi, mica dico di no.
EliminaAnche io leggevo Skorpio e Lanciostory, poi ho fatto incetta degli Euracomix, costosi ma bellissimi, fanno una meravigliosa figura nella mia libreria e ogni tanto ne leggo qualcuno. Leggo anche Julia, ho adorato Napoleone, e Ken Parker mi manca, ma al momento mi mancano sia i soldi che lo spazio... Lo leggerò in vecchiaia, assieme al classici russi e alla Recherche di Proust.
EliminaDi Euracomix avevo preso Kozakovic&Connors e Qui la legione.
EliminaNapoleone (e Magico Vento) li leggevo cercando, invano, un sostituto di Ken Parker.
Ken Parker il quale, per tua info, è figlio dello stesso Giancarlo Berardi papà di Julia, ma disegnato niente popò di meno che da Ivo Milazzo (e poi da Ambrosini <-- Napoleone, Trevisan, Alessandrini, Marraffa etc...).
Se anche Julia potesse annoverare tra i suoi anche questi disegnatori, sarebbe altrettanto capolavoro.
Si, so che Berardi è il "papà" di Ken Parker, all'inizio lo avevo snobbato pensando ad un clone di Tex (sempre preferito Zagor!) e quando unanimemente me ne hanno parlato bene era finito... Giuro, lo recupero! ;-))
EliminaTiz, se a casa hai anche una raccolta Serie Oro e Argento della Editrice Nord, io m'innamoro ufficialmente. Sallo.
Eliminaaho, voi due. vi affitto una stanza in un motel? :)
Eliminaparte abbastanza bene, finisce nel ridicolo.
RispondiEliminaa me ha infastidito più che altro...
e anche io odio il circo e i clown! :)
Parte bene, poi non riesce a non prendere quella piega pulp (molto pulp, pure troppo, come direbbe Thomas Prostata) che in effetti non si capisce nemmeno molto bene perchè. Ma, nonostante tutto, non è riuscito ad infastidirmi totalmente. Piu che altro mi ha lasciata un po' perplessa. :)
EliminaDe la Iglesia è un regista 'eccessivo' per antonomasia. Forse qualcuno di voi ha visto 'La Comunidad', certamente meno splatter ma di sicuro abbastanza 'forte' anche quello. A me questo 'Balada Triste' è piaciuto. Certo, a Venezia con la sala gremita di gente e Tarantino che si dimenava estasiato in poltrona era tutta un'altra atmosfera.
RispondiEliminaE' chiaro che la parte finale è davvero violenta, ai limiti del disgusto. Ma secondo me il regista sa benissimo dove andare a parare: ricordiamoci sempre del contesto storico in cui si svolge la vicenda, ovvero la dittatura franchista in Spagna. Il messaggio mi sembra chiaro: i regimi totalitari rischiano di far impazzire proprio le persone più miti e sensibili, perchè forse sono le meno abituate al clima di follia che si instaura intorno a loro. Non mi sembra una riflessione banale.
Questo è un film che, pur con tutti i suoi difetti, ti fa riflettere. E' già molto di questi tempi.
Non lo so. Cioè, fortunatamente non lo so, come sia vivere in un regime totalitario. Che noi, dopo 15 anni di Berlusoni ci ritroviamo un esercito di ballerine di lap-dance sull'orlo del baratro, e, anche se tragico, non è la stessa cosa.
Eliminaio semplicemente l'ho apprezzato per quel che è, senza troppe pippe mentali nè false ipocrisie, un "filmetto" e nulla più.
RispondiEliminaE' che secondo me il regista non voleva fare un "filmetto".
EliminaIo ho trovato l'inizio davvero eccezionale, e poi, come ho già scritto un po' ovunque, quando ha preso la piega horror-splatter-pulp-stigrancazzi inutilmente eccessivo.
si, è decisamente pretenzioso e si perde in un bicchere d'acqua tra esplosioni e schizzi di sangue (manco fossimo sul set di Braindead)
Eliminaconsidera che poi io - salvo rarissime eccezioni - i film del genere tendo sostanzialmente ad evitarli... :)
Eliminapremettendo che contro o a favore dei clown non ho nulla, il film a me è piaciuto :) prima parre fe-no-me-na-le nel mischiare assurdo e gotico, ma nella seconda pecca di 'eccesso di eccessività'. Anche il discorso sul potere dato dal prologo e dai titoli di testa di perde tutto.
RispondiEliminaInoltre... se Javier da piccolo era così magro come mai crescendo diventa così grasso?
Bella domanda!
EliminaA me è piaciuto nella prima parte, ma la seconda, appunto, l'ho trovata eccessivamente eccessiva!
Ma ho visto senz'altro di peggio, sia chiaro.