Ah, il disagio.
Come lo patisco, io.
Wallace Avery, divorziato, con un lavoro che non lo soddisfa, un figlio adolescente con cui non ha un rapporto, cazzi, mazzi e palazzi, invece di farsi un'amante e comprarsi la moto si compra una nuova identità e una decappottabile e sparisce. Sul suo percorso incontra Charlotte Fitzgerald, che gira coi documenti della sorella e in quanto a disagio potrebbe tenere lezioni all'università.
I due iniziano un viaggio verso Terre Haute, dove, con la sua nuova identità - Arthur Newman, appunto - lo attende un lavoro di istruttore di golf.
Ogni tanto si infilano nelle case di qualcuno assumendone temporaneamente l'identità, e poi ripartono. E alla fine decidono che forse non ne valeva la pena.
La noia - almeno la mia - si mantiene a livelli medio alti per tutta la durata del film.
Prendo nota e lo eviterò come la peste :)
RispondiEliminaBravo! Non te ne pentirai... ;)
EliminaUna delle cose terribili di questo film è il ritorno all'ovile dei protagonisti, io odio questa cosa tutta americana che la famiglia, per quanto odiosa, disfunzionale o castratrice sia sempre meglio di altro. Per quanto l'altro di 'sti due sia quanto di più banale sia dato da pensare, puah.
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