Che la cuRtura non è tutto nella
vita.
E così ieri pomeriggio, dopo essermi
imbucata (grazie capo!) ad una visita privata alle OGR per la
mostra “Fare gli italiani” (con me c'era pure quest'italiano qui), che domani pomeriggio guarderò meno superficialmente, mi
sono fatta prelevare da sua bionditudine e – come ogni giovedì – siamo andate al
cinema.
E, siccome aver visto Machete la
settimana scorsa non ci è bastato, ieri sera è stata la volta di RED (che, si
scoprirà più o meno a metà film, è l’acronimo di Reduce Estremamente
Distruttivo).
Che meraviglia. Entrare al cinema,
scollegare i neuroni e ridere per quasi due ore.
Il film inizia con la sveglia di Frank
Moses, (un Bruce Willis in forma
strepitosa, con quell'espressione a cazzo di uno che non si prende troppo sul
serio) che suona alle 6.00.
Anche la mia suona alla stessa ora,
così, tanto per dire.
Il nostro eroe è un agente della CIA
ormai in pensione, e, mentre intrattiene una liaison telefonica con Sarah,
un’impiegata dell’ufficio pensioni, i segreti di cui è a conoscenza sembra
abbiano iniziato a dare fastidio a qualcuno, che cerca di
ucciderlo.
Così, dopo aver sterminato un commando
di mercenari che gli ha distrutto casa, si presenta a casa di Sarah, che è
appena rientrata da quella che aveva tutti i presupposti per essere una serata
romantica (“Sarah, posso salire da te?” “No”
“Ma come? Ti ho pure pagato la cena!!!”) e, sfuggendo nuovamente ad un
altro manipolo di killer, inizia la fuga…
Dopo aver collegato i tentativi di
eliminarlo all’omicidio di una giornalista, ricontatta i componenti della sua
vecchia squadra e, mentre tutti i nodi vengono al pettine, sulla scena si
susseguono, da Chicago a New Orleans passando per New York e Pensacola,
sparatorie, esplosioni, inseguimenti…
Dite quello che volete, ma a me questi
film cazzoni piacciono un sacco.
E da grande voglio diventare come Helen
Mirren nel film.
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