“Non credo dovreste lasciarvi.”
"Perchè?”“Siete troppo vecchie!”
Beati loro, si dirà. Ma, Joni e Laser (che sta bene nonostante il nome) figli di una coppia di lesbiche (Annette Bening e Julianne Moore, belle, senza traccia di botox e/o silicone) concepiti grazie ad un donatore di sperma, hanno la curiosità di conoscere il loro padre biologico. Così, quando Joni diventa maggiorenne, di nascosto dalle mamme, si rivolgono alla clinica, che li mette in contatto con Paul (Mark Ruffalo, che devo capire se mi piace o meno dai tempi di “In the cut”), spensierato ragazzone che gestisce un ristorante in compagnia di Tanya (Yaya Dacosta: correrò il rischio di passare per lesbica anch’io, ma questa donna è di una bellezza da toglierti il fiato!). Dopo l’imbarazzo iniziale i due ragazzi rimangono affascinati dal loro “padre”, e le due mamme lo vengono a scoprire. Prima si incazzano come due bisce, poi decidono che forse varrebbe la pena conoscerlo. E qua, come in ogni famiglia tradizionale che si rispetti, iniziano a stravolgersi gli equilibri famigliari.Annette Bening nella parte di Nic è una sontuosa stracciacazzi, Julianne Moore è… Julianne Moore, semplicemente fantastica, Mark Ruffalo non parla, biascica, e nel complesso il film è sincero e divertente.
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