8 nov 2023

Agosto a Wroclaw. Dove? A Breslavia.


Sono un po' indietro con l'aggiornamento del blog... quindi, essendo arrivati a novembre, mi sembra giunto il momento di parlarvi del "viaggetto" di agosto. Non sono mai andata in vacanza ad agosto, ma, da qualche anno a questa parte, la società che mi paga ha deciso, per motivi a me ignoti, di chiudere per ferie nel peggio periodo ever: le due settimane centrali di agosto. Lo so, lo fanno in tantissimi, ma per una che è stata abituata a lavorare ad agosto, dover sprecare 10 giorni di ferie per scelta altrui resta una cosa parecchio antipatica. Ovviamente come per tutte le cose me ne sono fatta una ragione, e ho pensato che se ne poteva approfittare in qualche modo.
Siccome il viaggetto con la Simo sta diventando una piacevole e consolidata abitudine, in tempi non sospetti (era maggio), in un pomeriggio di sano cazzeggio davanti ad una birretta, abbiamo visto che Ryanair offriva un volo per Wroclaw, che nessuna delle due aveva mai sentito nominare. Dopo aver scoperto che si trova in Polonia e che il nome italiano è Breslavia, la situazione non è cambiata. Ma, dopo aver guardato un paio di foto, abbiamo deciso che si poteva fare! Ovviamente non esiste una guida turistica, ma in nostro aiuto troviamo il sito www.breslaviamo.it  che ci fornisce un sacco di info. Dopo aver acquistato il volo ad un prezzo conveniente, abbiamo prenotato un hotel e anche un taxi che dall'aeroporto ci portasse comode comode in albergo, perché il volo sarà anche stato conveniente, ma la partenza era alle 22.30 con arrivo alle 0.15, e quindi sbattersi a cercare un bus a quell'ora ci sembrava evitabile (a posteriori, visto che il volo è partito con quasi 2 ore di ritardo e siamo arrivate in hotel alle 3 di notte, la scelta del taxi si è rivelata perfetta). 
Il mio fantastico posto in aereo. 

Come ho già detto, il volo ha avuto un po' di ritardo, ma per fortuna Krzysiek Zarzycki, il nostro tassista - prenotato tramite Booking, che ci ha "omaggiato" la corsa grazie alla prenotazione dell'hotel - ci stava aspettando, e ci ha tenuto a precisare che il volo da Torino è SEMPRE in ritardo. Son cose belle, in fondo. Mai quanto il mio posto sull'aereo. Ma voi lo sapevate che ci sono file senza finestrino? Io adesso lo so. 
Alla fine siamo arrivate in albergo. 
Abbiamo prenotato al Korona Hotel Wroclaw Market Square, di più centrale c'era solo il municipio, ma non aveva camere disponibili. 
Hotel moderno, camera luminosa, letto comodo, bagno grande, con un ripiano / scrivania lungo tutta la parete della finestra. Che sarebbe stato ottimale per scrivere (io) e disegnare (la Simo), peccato ci fosse una sedia sola e noi fossimo in due. A parte questo il soggiorno è stato perfetto. 
La nostra tariffa non prevedeva la colazione, ma abbiamo deciso che potevamo fare l'investimento di farla comunque in hotel, vuoi per comodità, vuoi per ottimizzare i tempi. Il costo è di 55 Złoty (circa 12€) che per gli standard polacchi è abbastanza caro, ma grazie alla colazione abbiamo sicuramente risparmiato, visto che con tutto quello che offriva siamo riuscite a saltare il pranzo ogni giorno. 
Ma andiamo per ordine.
Giorno 1 / domenica 20 agosto
Nonostante fossimo andate a letto tardi, ci siamo svegliate relativamente presto e, dopo la colazione, abbiamo deciso di iniziare la visita della città partendo dalla Sky Tower. L'idea era di raggiungerla con il tram, ma, non essendo riuscite a trovare la fermata giusta abbiamo deciso di andarci a piedi. Arrivate lì abbiamo scoperto che non c'erano più biglietti per salire all'osservatorio panoramico e che sarebbe stato conveniente acquistarli online (25 Złoty). Un po' deluse, ma nemmeno troppo, perché il posto non è esattamente la fine del mondo, ce ne siamo andate e abbiamo deciso di visitare l'antico cimitero Ebraico (Stary Cmentarz Żydowski) che si trova in Ul. Ślężna 37/39 e il cui ingresso costa 15 Złoty.


Da lì, dopo essere entrate in una chiesa gremita in cui i canti comparivano su dei monitor in stile karaoke, siamo tornate in centro con un tram e abbiamo fatto un giro in Stare Jatki (Zona delle Antiche Macellerie). Essendo domenica c'è un sacco di gente, così decidiamo di andare a fare una gita in barca sull'Oder, molto carina anche se totalmente priva di spiegazioni. Mentre siamo in barca accusiamo un lieve calo di zuccheri, a cui poniamo rimedio con un caffè (cattivo) e una fetta di torta (in due), giusto per riprendere un po' di energia. Torniamo in hotel per una breve pausa e poi andiamo a cena da Hubertus, ristorante senza troppi fronzoli che abbiamo visto tornando e che ci ha favorevolmente colpite. Ordiniamo pierogi (buonissimi) e bigos (specialità a base di crauti, carne e spezie, uno tra i piatti simbolo della cucina polacca) accompagnati da una birretta e poi, abbastanza stanchine, andiamo a svenire in hotel. 

Giorno 2 / lunedì 21 agosto
Ci svegliamo con la pioggia, ma le previsioni meteo dicono che dovrebbe smettere alle 8.00, e, per fortuna ci azzeccano. Affrontiamo la colazione, meno timidamente di ieri, e partiamo in direzione di Hala Stulecia. Per raggiungerla dal nostro hotel bisogna prendere 2 tram, il 7 ed il 19. Siamo un po' più sveglie di ieri e già più padrone del territorio, così riusciamo a trovare la fermata che ci serve in tempo zero. Una volta sul tram decidiamo di fare una tappa a Ostrów Tumski (Isola della Cattedrale) e sembra di venire catapultate in un'altra epoca. Zero traffico, zero bar, zero negozi di souvenir. Ci piace.  

Decidiamo di salire sulla torre della cattedrale di San Giovanni Battista (Katedra św. Jana Chrzciciela), il biglietto costa 15 Złoty ma, incredibilmente, dopo una breve rampa di scale, si sale in cima con l'ascensore... che dire? Che lusso!!! 

Katedra św. Jana Chrzciciela

Il panorama dalla torre della cattedrale
Riprendiamo il tram ed arriviamo finalmente ad Hala Stulecia, per scoprire che il lunedì è il giorno di chiusura. Attraversiamo la strada e raggiungiamo lo Zoo, che, oltre ad essere il più vecchio della Polonia è anche uno dei più grandi. Non propriamente economico, visto che l'ingresso costa 70 Złoty, ma ormai siamo lì. Bello, eh? Peccato che sia imballato di gente e che ci siano più o meno 40 gradi, che non so quanto siano abituali in Polonia, ma, visto che il riscaldamento globale non esiste ce ne facciamo una ragione, e dopo un po', contentone di aver visto sia i lemuri sia i panda rossi, decidiamo che può bastare e torniamo verso il centro. 


Fatichiamo un po' a trovare un locale che ci disseti, ma alla fine, nel cortile interno dell'Hilton troviamo PINTA, che dovrebbe essere - ma non vorrei dire cazzate - il primo birrificio artigianale polacco. In ogni caso il locale è molto carino, ha i tavolini all'aperto ed essendo isolato dalla strada è davvero un posticino tranquillo. Siccome  ci sono più di venti tipi di birra alla spina, ed ennemila in bottiglia, per non sbagliare ordino un sidro! 


Rinfrescate e riposate, visto che siamo in zona, decidiamo - decisamente poco convinte - di visitare il Panorama Racławicka, che è indicato come una delle attrazioni imperdibile di Wroclaw. Si tratta di un enorme dipinto panoramico che raffigura la celebre battaglia di Raclawice del 1794, in cui un gruppo di insorti polacchi, guidati da Tadeusz Kosciuszko, sconfisse i russi. 
L'ingresso costa 50 Zloty, e si entra in gruppi di 25 persone ogni mezz'ora. Facciamo il biglietto e aspettiamo il nostro turno di visita, ancora abbastanza perplesse di tutto l'interesse che può suscitare un dipinto. 
Avete presente quando vi siete fatti un'idea che poi si rivela del tutto sbagliata? Ecco. Il Panorama Racławicka è una cosa spettacolare, che si fa fatica a descrivere per quanto è bello. Il dipinto è alto 15 metri e lungo quasi 120, ed è esposto in una sala circolare costruita apposta per ospitarlo.  Alla base del dipinto, in quelle che sono le trincee, vi sono cumuli di terra vera per aumentare l'effetto di tridimensionalità. Vi dico solo che si fa fatica a capire dove finisce il dipinto ed inizia la terra (o viceversa). 



Usciamo davvero soddisfatte nonché estasiate da tanta bellezza, e, visto che la giornata non è ancora finita, arriviamo alla Cattedrale di Santa Maria Maddalena (Katedra św. Marii Magdaleny) che si trova in Szewska 10 (proprio dietro il nostro hotel) per salire - anche qua - su una delle due torri, per raggiungere il ponte dei penitenti (Mostek Pokutnic), conosciuto anche come ponte delle streghe (Mostek Czarownic): la leggenda narra che le ombre visibili sul ponte siano le anime delle ragazze che seducevano gli uomini senza volersi sposare, essendo spaventate della cura della casa.


Anche da qua il panorama è notevole, e anche qua c'è l'immancabile gnomo, in questo caso gnoma, a forma di strega, con l'immancabile gatto. Già, perché non vi ho detto che Wroclaw è famosa per essere la città degli gnomi, che, nati come forma di protesta, negli ultimi anni sono diventati una vera e propria attrazione turistica:  dislocati nei principali punti della città, ci sono circa 200 statue di gnomi di piccole dimensioni, tutti diversi l’uno dall’altro, e in vendita ci sono pure le mappe per individuarne il più possibile! 
Si è fatta l'ora della pausa birra, e, visto che siamo in centro, andiamo all'Hard Rock Cafè, che è proprio sul Rynek. Per cena decidiamo di andare da Piwnica Świdnicka il ristorante più antico di tutta la Polonia, situato nei seminterrati del municipio, sempre nella piazza del mercato. Ordiniamo gli immancabili pierogi (quelli di Hubertus mi sono piaciuti di più) ma il pezzo forte è la sour rye soup che ci viene servita in una bowl di pane e, oltre ad essere bellissima, è decisamente molto buona! 

La Sour Rye Soup del Piwnica Świdnicka

Siccome la giornata non è ancora finita, riprendiamo il tram e torniamo nella zona di Hala Stulecia, per assistere allo spettacolo delle fontane luminose. Arriviamo appena in tempo, perché in settimana lo spettacolo termina alle 22.00 in punto. Soddisfatte, a questo punto possiamo finalmente andare a dormire. 


Giorno 3 / martedì 22 agosto

La prima tappa di oggi è il mercato coperto di Hala Targowa, che si trova in ul. Piaskowa 15, che noi raggiungiamo a piedi. E' piccolo ma molto grazioso. 


La visita ci porta via pochi minuti, quindi, uscite da lì, decidiamo di salire sull'ennesima torre, nello specifico quella della chiesa di S. Elisabetta (Bazylika Świętej Elżbiety), che sorge nell'angolo a nord-ovest della piazza del mercato. Originariamente il campanile, terminato nel 1457, aveva una guglia ed era alto 130 metri, di fatto il più alto di tutta la regione  e, all'epoca, uno dei più alti del mondo. Andò distrutto durante una tempesta nel 1529, venne ricostruito in stile rinascimentale e da allora è "solamente" altro 91 metri e una manciata di centimetri. 
E noi abbiamo deciso di farceli tutti.
Oltre ad essere davvero alta, per salire c'è una terribile scala a chiocciola con gradini irregolari, alti dai 20 ai 35 centimetri, e una volta che hai iniziato a salire, non hai alcun tipo di riferimento e non sai né quanta strada hai fatto né quanta ne hai ancora da fare. Insomma, una roba un pelo claustrofobica.


Però bisogna dire che, una volta su, la vista ti ripaga della fatica. 


Scese da lì stabiliamo che un birrino ce lo meritiamo proprio. Ci infiliamo in uno dei vicoli che partono dalla piazza e scopriamo un posticino delizioso. Si chiama Czarna Magia, è in Kiełbaśnicza 2, ci portano il conto in una scatolina di legno con gli adesivini e le caramelle a murrina: io e la Simo abbiamo gli occhi a ♥ e tanto ci basta per decidere che torneremo lì anche per cena. 


Dopo la pausa decidiamo che è giunto il momento per visitare Hala Stulecia, visto che il primo tentativo era andato male. Prendiamo il tram ed arriviamo.
Hala Stulecia (Sala del Centenario) fu progettata dall’architetto e costruttore tedesco Max Berg e fu realizzata tra il 1911 e il 1913 su un’area che precedentemente ospitava un ippodromo. E’ considerata il più famoso esempio di modernismo a Breslavia. Il nome deriva dalla prima mostra che vi fu ospitata, denominata “Mostra del Centenario”, organizzata per celebrare la sconfitta di Napoleone a Lipsia avvenuta nell’ottobre del 1813. Attualmente viene usata per ospitare manifestazioni sportive, eventi di carattere religioso, mostre e concerti. Nel 2006, per il suo valore storico ed architettonico, è stata inserita nella Lista dei beni patrimonio dell’UNESCO.


Uscite dalla sala del centenario costeggiamo la fontana, che di giorno ha meno appeal, e raggiungiamo il giardino giapponese (Ogród Japoński), ingresso 14 Złoty. Ignoro perchè a Wroclaw esista un giardino giapponese, resta il fatto che è davvero molto grazioso, e la visita è davvero piacevole. 


Uscite dal parco abbiamo raggiunto la fermata del tram per tornare verso "casa", ma dopo una ventina di minuti di inutile attesa abbiamo realizzato che i tram erano scomparsi. A quel punto abbiamo deciso di prendere un taxi. Il tassista ci ha spiegato che molto spesso ci sono cali di tensione sulla rete elettrica che, di fatto bloccano i tram in quella zona, abbastanza periferica. Dopo una sosta in hotel siamo andate a cena da Czarna Magia, abbiamo fatto il check in per il volo di ritorno e questa volta dovrei avere il posto finestrino CON ANCHE il finestrino... 

Giorno 4 / mercoledì 23 agosto


Siamo arrivate all'ultimo giorno. Quattro giorni sono perfetti per visitare la città, perché, se si esclude la Sky Tower, abbiamo visto praticamente tutto quello che volevamo vedere, e forse anche qualcosa in più. Dopo colazione siamo tornate in stanza a preparare lo zaino, quindi siamo uscite per cercare lo gnomo "statua della libertà" e lo gnomo con il cuore, abbiamo fatto un breve giro di shopping nel reparto cancelleria dei grandi magazzini Fenics, dove, viaggiando con il solito bagaglio a mano Ryanair, abbiamo dovuto, nostro malgrado, trattenerci. Siamo tornate in hotel per infilare gli acquisti nello zaino, abbiamo fatto il check out e siamo andate a farci una passeggiata lungo la Ulica Swidnicka, una delle strade principali della città, con la prima parte pedonale, fino a raggiungere l'installazione Przejście (che significa "Passaggio" o "Transizione"), che si trova all'incrocio di Swidnicka con Piludskiego. 
La scultura, realizzata dall'artista Jerzy Kalina, è conosciuta anche come il Monumento dei Passanti Anonimi, e raffigura un gruppo di 14 persone che affondano nel terreno su un lato della via e riemergono dall'altro. Viene spesso interpretato come un memoriale per i cittadini che furono uccisi o scomparsi durante il periodo della legge marziale in Polonia negli anni '80. L'accuratezza dei particolari è impressionante. 



L'ultima sosta birretta la facciamo in uno dei localini che si trovano sotto l'attraversamento della ferrovia, zona molto carina (e molto berlinese) piena di ristoranti etnici, barber shop, tattoo shop e, appunto, birrerie. Noi abbiamo scelto Cuda na Kiju, ma c'è veramente l'imbarazzo della scelta.  
Tornando verso la zona dell'hotel ne approfittiamo per visitare il Ratusz, che avevamo tralasciato fino a quel momento. 


Si è fatta l'ora di andare in aeroporto. Aspettiamo il nostro taxi (ebbene sì, questa volta ce la siamo proprio presa comoda) e ritroviamo il "nostro" Krzysiek Zarzycki. Arriviamo all'aeroporto, compriamo le sigarette, ci prendiamo una birra, e aspettiamo l'imbarco del nostro volo, che DOVREBBE partire alle 20.10.
Aspettiamo. 
Aspettiamo. 
Aspettiamo.
Ad un certo punto il nostro volo scompare dai display delle partenze, ma per fortuna non dal gate prescelto. Prendiamo un'altra birra prima che il bar chiuda, non si sa mai. 
L'altoparlante annuncia che al gate distribuiscono generi di conforto.
Andiamo a prenere il pollo di plastica e la bottiglietta d'acqua generosamente offerti.
Aspettiamo.
Aspettiamo.
Aspettiamo.
Avremmo dovuto arrivare a Torino alle 22.00. Siamo partite alle 22.30.
Del resto Krzysiek ci aveva avvisato: "i voli di Torino sono sempre in ritardo". 
Resta il fatto che, ritardi aerei a parte, Wroclaw è stata davvero una bellissima scoperta. 
 

6 commenti:

  1. Ma sai che me la segno come meta per il prossimo anno? Peccato il caldo ma, tanto, il riscaldamento globale non esiste, appunto.

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    1. ma sai che fai benissimo? in effetti abbiamo trovato parecchio caldo, ma arrivando da Torino non abbiamo praticamente notato la differenza. Comunque io e Simona l'abbiamo trovata stupenda, turistica sicuramente ma non ancora invivibile, ci è piaciuta davvero un sacco!

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  2. Ma quanto sono belli i nostri viaggetti estivi? Ti dirò che è anche più bello leggere a distanza di qualche mese :)

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    1. ma vero? e pensa avessimo iniziato a frequentarci prima, quante cose avremmo potuto organizzare!!!

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  3. Io mi stupisco sempre del cibo, non so cosa o se riuscirei a mangiare :D

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  4. Davvero Pietro? No, dai,qualcosa da assaggiare si trova sempre! e comunque nella peggiore delle ipotesi ci sono pizzerie ovunque... io però adoro provare la cucina dei paesi che visito. (sono io, ma dal telefono non riesco a identificarmi!)

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