20 nov 2023

Cipro - Day 3: Paphos
(o Pafos, o Pafo, oppure - in turco - Baf)

14 Settembre.
Oggi ci aspetta una tappa abbastanza lunga, perché abbiamo deciso di andare a Paphos (o come volete chiamarla, che c'è solo l'imbarazzo della scelta), a visitare due aree archeologiche abbastanza importanti. Da Larnaca sono circa 130km, quasi tutti in autostrada. Tra l'altro le autostrade a Cipro sono gratuite, quindi si viaggia benissimo praticamente in tutta l'isola. 

Noi abbiamo trovato il traffico dell'ora di punta nei pressi di Limassol, e quindi siamo rimaste una mezz'oretta a far coda tra tir ed auto di gente che, a differenza nostra, andava a lavorare. Da quello che abbiamo potuto vedere, Limassol, che, per estensione e popolazione è la seconda città dell'isola dopo la capitale (e che noi non visiteremo perché, come ho detto all'inizio, 7 giorni sono pochi e qualcosa bisogna per forza tagliare) è un tripudio di palazzi e grattacieli abbastanza brutti, e, vista dal nostro punto di osservazione sembra avere pochissima attrattiva. Magari ci sbagliamo, ma non avremo modo di saperlo. Finalmente riusciamo a lasciarcela alle spalle e il traffico torna ad essere pressoché inesistente. Raggiungiamo finalmente Paphos, e cerchiamo di arrivare al sito archeologico delle Tombe dei Re. Sicuramente sbagliamo un'uscita e facciamo dei giri abbastanza inutili, grazie anche alle indicazioni che, se sbagli strada come nel nostro caso, non esistono. Però in qualche modo arriviamo a destinazione. Davanti all'ingresso c'è un enorme parcheggio e riusciamo a mettere anche la macchina all'ombra. Ci fermiamo a fare una colazione "seria", dopo aver rischiato di perdere prima la bionda che ha attraversato la strada guardando dalla parte sbagliata, e poi la Simo che ha rischiato l'infarto per lo spavento. 
Quindi riattraversiamo la strada, facendo un po' più attenzione, ed entriamo nel sito. Qua ci accoglie il bigliettaio con la faccia più scazzata al mondo. Roba che, se ci fosse un premio per l'impiegato del mese, lui non riuscirebbe a vincerlo nemmeno se partecipasse da solo. Ridiamo molto, perché fondamentalmente siamo sempre abbastanza stupide, paghiamo (il biglietto costa "ben" € 2.50) ed iniziamo la visita. 
La necropoli conta ben 8 tombe, ed è stata utilizzata per la sepoltura dei defunti durante il periodo Ellenistico e Tolemaico. Il nome "tombe dei re" è dovuto principalmente all'imponenza e maestosità degli edifici, perché nessun sovrano o altra personalità di spicco è mai stata sepolta qui. 


Alla fine del nostro giro decidiamo che, invece di andare a visitare l'altra aerea archeologica e poi rilassarci in spiaggia, avrebbe più senso fare il contrario, visto che praticamente è mezzogiorno e fa un caldo pazzesco. Nella zona ci sono tantissime spiagge, e noi scegliamo di evitare ogni sbattimento e andare in quella a fianco dell'area in cui ci troviamo, che si chiama Venus Beach.
Le spiagge dell'isola di Cipro sono tutte gestite dalla municipalità, quindi, praticamente ovunque, il lettino costa € 2.50, così come l'ombrellone. E trovo che questa sia una cosa bellissima. Anche perché, ma sicuramente lo sapete già, se devo andare su una spiaggia libera io divento merdosamente poshy e vi aspetto in macchina. 
Venus Beach è una spiaggetta carina, con un baruccio che vende la birra a 3 euro, e un mare cristallino che ti invita ad entrare... ma (perché c'è sempre un ma), è attualmente interessata da lavori di ampliamento e noi siamo state allietate dalla colonna sonora di un escavatore che spaccava massi con la benna per quasi tutto il periodo in cui siamo state lì, tranne nel momento in cui l'escavatorista è andato in pausa pranzo (e li ne ho approfittato per la pennica, perché la combo lettino + spiaggia ESIGE il riposino!).
Quindi, se ci andrete l'anno prossimo, troverete una spiaggia bellissima! 
Noi un po' meno ma alla fine - a parte un po' di silenzio - non c'è mancato nulla, abbiamo fatto N bagni perchè l'acqua, oltre ad essere limpidissima, aveva una temperatura perfetta!  
Decidiamo di abbandonare la spiaggia e, dopo esserci date una sistemata, alla bell'e meglio, ci dirigiamo verso il sito archeologico di Kato Paphos e l'antica Nea Paphos, che si trova ad appena 3 km di distanza. Incredibilmente riusciamo a non sbagliare strada e ad arrivare subito nel posto giusto. L'area si chiama in questo modo in quanto si trova all'interno del centro abitato di Paphos, nella parte inferiore della città, detta Kato Paphos e contrapposta a Ktima, la città superiore. Qua l'ingresso costa ben 4 euro, e quello che ci aspetta, una volta varcato l'ingresso, è il tripudio del mosaico, partendo dalla Casa di Dioniso che da sola vale il prezzo del biglietto: abitazione realizzata alla fine del II secolo a.C. e distrutta, molto probabilmente da un terremoto nella prima metà del IV secolo a.C., occupa un’area di ben 2.000 metri quadri di cui un quarto interamente ricoperto da bellissimi mosaici. 

Ippolito e Fedra, Casa di Dioniso


Casa di Teseo

Casa di Teseo

Teseo e il Minotauro, Casa di Teseo, Paphos

Finiamo il nostro giro spingendoci fino al faro, da dove ammiriamo (dall'alto) l'Odeon, e poi torniamo sui nostri passi, che abbiamo un po' di strada da fare per tornare a casa.
Infatti arriviamo che è già buio, siamo anche abbastanza stanche, quindi decidiamo di andare subito a cena saltando la pausa trucco & parrucco. Arriviamo in paese e decidiamo di provare Watar Zyrab, un ristorante giordano con una bellissima terrazza panoramica da cui si vede la chiesa di San Lazzaro. Ordiniamo piatti da condividere (meze), tra cui hummus (immancabile), felafel, dolmades e, per finire, una kufta. Alla fine della cena ci portano anche un piatto di frutta, che, come tutti sanno "sgrassa".
Il ristorante ci piace molto, e decidiamo che ci torneremo. 
Sazie e soddisfatte, possiamo andare a dormire. 
Fukharet Kufta

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