18 feb 2019

Riassunti dalla 69° Berlinale (1)



Dopo anni di vado, non vado, vado, non vado, quest'anno finalmente ce l'ho fatta, e, seppure in forma ridotta, ho partecipato alla mia prima Berlinale. E, siccome mi è piaciuta parecchio, molto probabilmente l'anno prossimo ci tornerò, sicuramente trattenendomi qualche giorno in più. Qua un veloce riassunto dei film visti sabato e domenica, di cui ho comunque già parlato su Facebook.

Sono atterrata a Schönefeld alle 11.30 di sabato mattina e alle 14.45 ero al Friedrichstadt-Palast per il mio primo film, in compagnia di quello là che sul blog non scrive più.

Grâce à Dieu (By the Grace of God / Gelobt sei Gott) - François Ozon


L'ultimo film di Ozon non sembra un film di Ozon. 
E, nel suo non sembrare un film di Ozon ci racconta storie brutte di preti pedofili a Lione. 
E lo fa scegliendo attori semisconosciuti e basandosi su fatti di cronaca non ancora conclusi, ovvero "Il caso Preynat": si concluderà infatti nei prossimi mesi il processo a monsignor Barbarin, che sapeva e ovviamente non fece né disse nulla per impedire gli abusi di padre Preynat nei confronti dei ragazzini che partecipavano ai campi scout organizzati dalla parrocchia. 
Infinitamente lungo ma bello. Il che significa che, quando uscirà, dovrete andarlo a vedere. 

Öndög - Wang Quan’an


Siccome io e quello là siamo fondamentalmente due cretini, abbiamo deciso che questo film era "il giallo mongolo". 
E invece.
Öndög facilmente significa "uovo di dinosauro" o almeno, questo è quello che dice il Mongolo ad un certo punto. 
E quello che inizia come un giallo mongolo diventa un'altra roba. 
Se fosse durato qualcosa come 70 minuti sarebbe stato un film carino con alcune cose anche divertenti. 
Peccato che sia inutilmente tirato troppo per le lunghe. 
Ma bisogna dire che il cammello è bravissimo.
E che, molto probabilmente, in Italia non arriverà mai. 
Il film. Ma probabilmente nemmeno il cammello.

Der Goldene Handschuh (The Golden Glove) - Fatih Hakin


Domenica mattina sono uscita presto per andare allo ZooPalast, perchè non ero riuscita ad acquistare online il biglietto per l'ultimo film di Fatih Akin. Visione alle  9.30, quando hanno aperto la biglietteria sono stata la prima alla cassa. Lo ZooPalast è enorme, con delle poltrone larghissime, comodissime e pure reclinabili. Una meraviglia. Peccato che questo sia l'unico film che vedrò qui.
Fatih Akin questa volta ci racconta la storia del laido e ripugnante alcolista, probabilmente impotente, Fritz Honka, serial killer che, negli anni 70 ad Amburgo, uccise un tot di donne (principalmente prostitute) che rimorchiava nello squallido bar che dà il titolo al film, e che, non sapendo come sbarazzarsene, conservava i corpi smembrati nel suo lurido appartamento. Un film sporco e disturbante, dove anche le vittime sono tragicamente sfatte e degradate, e l'empatia sceglie di tenersi ben alla larga. Insomma, un film di sangue e merda che sarebbe piaciuto a Thomas Prostata: pulp, molto pulp, pure troppo! 

Light of my life - Casey Affleck


Questo è uno dei pochi film in inglese che ho scelto di vedere, perché va bene che son brava, bella e intelligente, ma un film in inglese, che poi è americano del Massachusetts, senza i sottotitoli è un'impresa (almeno per me) abbastanza impegnativa. Anche perché il bravo Casey Affleck, che di questo film è regista, produttore e interprete, non ha esattamente una parlata pulitissima, e ammetto di aver fatto un po' fatica. 
Però il film è bello, e, se mai un giorno uscirà in Italia, credo che potrei tranquillamente andare a rivederlo, per cogliere alcune cose che mi sono sfuggite (nonostante il film sia assolutamente comprensibile, sia chiaro).
Anche se, al momento, in rete non si trova una sola locandina del film, il che non è esattamente un punto a suo favore per un'imminente distribuzione. 
Ma di cosa parla Light of my life? Presto detto: si tratta di un dramma distopico, che per alcuni versi potrebbe ricordare The Road, ma senza Viggo Mortensen. Qua abbiamo un padre perennemente in fuga per proteggere la figlia (l'esordiente Anna Pniowsky, bravissima), dopo che una non meglio precisata epidemia ha eliminato l'intera popolazione femminile. E, il fatto che la giovane Rag sia misteriosamente sopravvissuta, ne fa una preda ambitissima. 
Bello, segnatevelo. 



9 commenti:

  1. Io per quest'anno mi accontenterò del ToHorror, l'anno scorso mi ero molto divertita. E chissà magari che anche il film fest... certo, magari arrivasse il piano ferie ç_ç

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    1. Dai, cerca di esserci al TFF! Anche solo per il week end, nella peggiore delle ipotesi! :)

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  2. Ho una sorella che vive da 9 anni a Berlino e mai che sia riuscita ad andarci per la Berlinale, o non potevo io o non c'era lei. Come quest'anno. Quando sarà il momento ti chiederò informazioni sul da farsi (solo biglietti singoli? Accredito?) intanto ti invidio e segno tutti questi film tranne il (non) giallo mongolo, per ovvi motivi ;)
    Ma quanto è prolifico Ozon? Come fa a passare da un melodramma in costume a un thriller osè ai preti pedofili?!

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    1. In effetti ricordavo che tua sorella vive a Berlino, e infatti mi chiedevo come mai non avessi mai partecipato... :) Non so nulla degli accrediti, mi pare di aver capito che sono solo per gli addetti ai lavori, ma potrei sbagliarmi! Io ho preso i biglietti singoli, un po' online (li mettono in vendita tre giorni prima della visione, quindi il venerdì compri i biglietti per il lunedì, il sabato per il martedì ecc.) e un po' fisicamente alle casse: del cinema in cui vuoi vedere il film il giorno stesso, alla biglietteria di Potsdamer Platz quelli per i giorni successivi, sempre con la regola dei tre giorni prima.
      Ozon è incredibile, e questo film è davvero notevole, anche se - come dicevo - non sembra nemmeno un film di Ozon!

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  3. Vorrei visitare tantissimo Berlino ma, ti dico la verità, i film che passano da lì, troppo impegnati, troppo d'autore, non so. Mettici anche la visione in lingua... Ozon e Affleck, fatto sta, te li invidio moltissimo!

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    1. Ma va là! :) Ci sono film per tutti i gusti, non solo cose impegnate! E comunque a parte i film in inglese i sottotitoli ci sono, ed è assolutamente fattibile! Detto questo, sono certa che il film di Ozon arriverà anche da noi... e magari chi lo sa, prima o poi anche Affleck!

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  4. Ma arriverà mai uno di questi film in Italia?

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    1. Secondo me quello di Ozon ha buone probabilità di arrivare, e forse anche Akin e Affleck, mentre il film mongolo credo che non abbia speranza!

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