20 feb 2019

Riassunti dalla 69° Berlinale (2)


Il lunedì mi vede affrontare la visione di quattro film, in tre sale differenti, iniziando alle 10.30 alla Haus der Berliner Fiestpiele, che, per fortuna, non è lontanissima dal mio hotel.

The Operative (Die Argentin) - Yuval Adler


Storia di spionaggio e Mossad, interpretata, tra gli altri, da un'intensissima Diane Kruger e da Martin Freeman. Anche qua assenza di sottotitoli, ma Martin Freeman è molto più comprensibile di Casey Affleck, e Diane Kruger è tedesca, quindi il film mi è risultato molto più comprensibile, per fortuna! 
Rachel parla correttamente diverse lingue, e questo, unito al fatto che non ha legami e radici, fa sì che venga reclutata dal Mossad per un'operazione sotto copertura. Viene quindi mandata a Teheran per indagare sul Farhad, proprietario di una società, ma la donna finirà per innamorarsene. Questo piccolo "incidente" renderà sempre più pericolosa la sua missione, e la donna arriva al punto in cui vuole mollare tutto. Ma questo sarebbe troppo pericoloso per il Mossad, che si mette sulle sue tracce. 
Un thriller tesissimo e appassionante, con la Kruger che giganteggia.

Selfie - Agostino Ferrente


Per prepararmi alla visione de La Paranza dei Bambini, ho deciso di vedere questo documentario, diretto da un Ferrente emozionatissimo durante la presentazione del suo lavoro. 
Selfie parte dall'omicidio di Davide Bifolco (ucciso "per errore" da un carabiniere nel 2014 nel rione Traiano a Napoli) e cerca gli amici del ragazzo, fornendogli un cellulare ed un microfono e chiedendo loro di parlare della loro amicizia. Incontra così Pietro ed Alessandro, che, dopo una breve intervista, proseguiranno nel realizzare questo bizzarro film sulla loro vita di tutti i giorni. 
Ammetto che più di una volta ho dovuto leggere i sottotitoli. 

To thávma tis thálassas ton Sargassón (The Miracle of the Sargasso Sea) 
Syllas Tzoumerkas 


Che fai, non ce lo metti un film greco nel tuo programma? Giammai! Ho già avuto il "piacere" di incontrare Syllas Tzoumerkas al TFF del 2016, dove era co-sceneggiatore di Suntan, film che ho detestato parecchio. Siccome ho la memoria di un pesce rosso, ho bellamente bypassato la cosa, e ho affrontato la visione di questo film scevra da pregiudizi.
La protagonista è Angeliki Papoulia, famosa per essere apparsa nei film di Lanthimos Dogtooth, Alps e The Lobster, e per aver già lavorato con Tzoumerkas in A Blast, del 2014, film di cui ignoravo totalmente l'esistenza. 
Siamo ad Atene, ed Elisabeth, un commissario di polizia, viene trasferita nel piccolo paesino costiero di Mesolongi a seguito di fondate minacce nei confronti suoi e di suo figlio. 
La donna affronta la rabbia bevendo e maltrattando tutti i suoi sottoposti. Anche Rita vive a Mesolongi, ed anche lei è arrabbiata ed insoddisfatta. Quando suo fratello, divo locale e gestore di un locale, viene trovato impiccato, Elisabeth inizierà ad indagare, scoprendo tutto il torbido marciume che si nasconde nel paese. Mi è piaciuto molto, nonostante il finale mi abbia lasciato un po' di amaro in bocca. 

37 Seconds - Hikari


Film giapponese presentato nella sezione Panorama, che mi è tanto tanto piaciuto e che, con mio immenso piacere, ha vinto il premio del pubblico (oltre al CICAE Art Cinema Award).
La protagonista è Yuma, una ragazza 23enne costretta dalla nascita su una sedia a rotelle a seguito di una paralisi cerebrale, che vive con la madre iperprotettiva. Nonostante questo ha comunque un lavoro, infatti è una disegnatrice di manga di successo. Peccato che il successo ce l'abbia la sua "amica" Sayaka, cosplayer di bella presenza di cui Yuma è la ghost writer da tenere nascosta. Ma Yuma vuole di più, vuole essere più indipendente ed emancipata. Per questo motivo decide di contattare una casa editrice specializzata in hentai per proprorre le sue tavole. La redattrice, pur apprezzando la qualità del suo lavoro, le spiega che le scene di sesso che ha realizzato sono poco attinenti alla realtà, e la invita a tornare dopo aver fatto esperienza. Da questo punto in poi inizia per Yuma una "seconda vita", vissuta ovviamente di nascosto dalla madre. Dopo un appuntamento disastroso con un gigolò incontra Mia, una prostituta dal cuore grande, che, intenerita dall'ingenuità della ragazza le farà scoprire la vita notturna di Tokyo. Questo suo cambiamento la porterà a prendere coraggio e a mettersi alla ricerca del padre, di cui la madre non gli ha mai parlato, scoprendo un incredibile segreto.
Un film delicato, di quelli che fanno bene e ti fanno uscire dalla sala soddisfatto. Consigliatissimo.

8 commenti:

  1. Felice che Diane Kruger, dopo Oltre la notte, abbia trovato un altro bel ruolo. Ci voleva il cinema festivaliero. :)

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    1. E' davvero bravissima, e il film non è niente male...

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  2. Oddio, VOGLIO vedere il film giapponotto!! *-*

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  3. La Kruger (e Freeman) mi interessano, quel giapponese che sarà introvabile sembra davvero bello. Chissà che il premio del pubblico gli porti bene :)

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    1. Il film con la Kruger è molto interessante e il giapponese è davvero delizioso, speriamo che la distribuzione se ne renda conto, veramente!

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  4. Il primo e l'ultimo soprattutto, alquanto interessanti ;)

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    1. Assolutamente, il film giapponese soprattutto! :)

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