Dove, tanto per cambiare, parlerò poco del film, e molto dei cazzi miei (come praticamente sempre, quindi).
Perché, come ho già scritto da un altra parte, il problema del film è l'anziano. E no, non sto parlando di Richard Gere.
Capisco che tradurre letteralmente Norman: the moderate rise and tragic fall of a New York fixer sarebbe stato chiedere troppo, ma insomma, qualcosa di un po' meno banale e filosupereroistico lo si poteva trovare, no?
No, appunto.
La regia è di Joseph Cedar, regista israeliano a me sconosciuto, come sconosciuti sono tutti i suoi lavori precedenti. Ma, a parte questo, il film, con protagonista un ottimo Richard Gere, è molto interessante e sagace al punto giusto.
Il motto di Norman Opphennaimer è "se le serve qualcosa, io gliela trovo!". E, in questo modo, Norman ha dedicato la sua vita ad intrecciare tutta una rete di conoscenze più o meno importanti (e più o meno reali): nella spasmodica attesa dell'affare della vita, trama e briga per concludere accordi che gli frutteranno qualcosa, anche se sembra che a spingerlo, nonostante il suo modo di fare insistente e spesso fastidioso, sia il desiderio di riuscire a fare del bene al prossimo. Le cose sembrano andare finalmente per il verso giusto quando conoscerà un uomo politico israeliano, destinato a diventare Primo Ministro.
Sarà davvero così?
Naturalmente non ve lo dirò, ma vi basti sapere che sono uscita dalla sala molto soddisfatta.
O meglio, sarei uscita dalla sala molto soddisfatta se non avessi visto il film al cinema Romano.
Il cinema Romano, spiego per i non torinesi, è la sala cittadina dove si è creato, per motivi a me sconosciuti, l'habitat naturale della madaminchia torinese. Dicesi madaminchia - sempre per i non torinesi - una signora più imborghesita che borghese, verosimilmente agée quando non incartapecorita, spesso e volentieri con la puzza sotto il naso e il sorriso di circostanza, sovente avvolta in una nuvola di violetta di parma e naftalina, Ella è adusa frequentare il cinema Romano al primo spettacolo pomeridiano, o, talvolta al secondo. Comportandosi esattamente come stesse guardando la tv nel salotto di casa. Quelle che non hanno la fortuna di essere rimaste vedove, vengono al cinema con il consorte (che chiameremo con affetto madaminchione), Siccome - non ho dati ufficiali, ma credo che le statistiche non mi smentiranno - l'uomo diventa maturo più tardi rispetto alla donna, ma in compenso rincoglionisce prima, li vedi un po' spaesati seguire con aria succube la madaminchia, che, durante la proiezione, tempesteranno di domande, che vanno dal semplice "eh?" al più articolato "cosa ha detto?" oltre a commentare a voce alta quello che sta succedendo sullo schermo. Richard Gere mangia una fetta biscottata con le aringhe? Sentirai quello accanto a te esclamare "le aringheeeeeeee!". Richard Gere regala un paio di scarpe al futuro primo ministro israeliano? "Ma gliele ha regalate????". Quando non commentano l'ovvio, si lanciano a predire il futuro, anticipando quello che accadrà da lì a poco sullo schermo. Ma, siccome il più delle volte non capiscono quello che sta succedendo nel film, senza riuscirci.
Taccio sui cellulari a cui non tolgono la suoneria, perché probabilmente nessuno gli ha spiegato come si fa. Immancabilmente detto cellulare suona. Prima che l'anziano realizzi che quel rumore proviene dalla sua tasca, passano i secondi. Poi, finalmente, capisce. E, invece che spegnere il cellulare cosa fa? Risponde. Alla fine, siccome ha perso il filo, si farà raccontare cos'è successo nel frattempo.
A parte gli scherzi, il film mi è piaciuto molto, se vi capita dategli una chance. Ne approfitto per precisare che nessun anziano è stato maltrattato durante la visione del film. Soprattutto perché, in previsione di diventare una madaminchia fatta e finita (ci vorranno un paio d'anni al massimo) il Romano allo spettacolo pomeridiano io lo frequento già da un pezzo. E il sorriso di circostanza lo uso da anni. Se però dovessi iniziare ad usare la violetta di parma, vi chiedo un favore: abbattetemi.
Taccio sui cellulari a cui non tolgono la suoneria, perché probabilmente nessuno gli ha spiegato come si fa. Immancabilmente detto cellulare suona. Prima che l'anziano realizzi che quel rumore proviene dalla sua tasca, passano i secondi. Poi, finalmente, capisce. E, invece che spegnere il cellulare cosa fa? Risponde. Alla fine, siccome ha perso il filo, si farà raccontare cos'è successo nel frattempo.
A parte gli scherzi, il film mi è piaciuto molto, se vi capita dategli una chance. Ne approfitto per precisare che nessun anziano è stato maltrattato durante la visione del film. Soprattutto perché, in previsione di diventare una madaminchia fatta e finita (ci vorranno un paio d'anni al massimo) il Romano allo spettacolo pomeridiano io lo frequento già da un pezzo. E il sorriso di circostanza lo uso da anni. Se però dovessi iniziare ad usare la violetta di parma, vi chiedo un favore: abbattetemi.
Benvenuta nel magico mondo delle Madaminchia
RispondiEliminaNon ancora, al momento faccio solo l'osservatrice, per non farmi cogliere impreparata quando sarà il momento!
EliminaNon saremo a Torino ma le madamaminchia girano anche qui. Ricordo ancora la visione pomeridiana di Anna Karenina al fianco di una coppia dove lei raccontava tutta, ma proprio TUTTA la trama al marito durante il film. Dovrebbero creare sale diversificate in base al pubblico, io poi sopporto poco anche chi mastica rumorosamente i popcorn.
RispondiEliminaComunque, pure questo film lo snobbavo, sarà Richard Gere, sarà quel titolo che sa un po' troppo da terza età. Vedrò di rimediare, con calma però, che sto accumulando titoli ultimamente.
Gli sgranocchiatori di popcorn sono fastidiosissimi, ma ho la fortuna di frequentare sale dove non li vendono (del resto popcorn e dentiere non vanno sicuramente d'accordo!), se si esclude la sala tamarra dove vado a vedere i film tamarri (per quanto aveva in programma anche Madre!). Tornando a questo film io sono andata a vederlo senza saperne praticamente nulla, e mi ha piacevolmente sorpreso.
EliminaChe odio. Da queste parti salvo solo le nonnette che continuano a chiamarmi "la signorina" (ne ho una mitica che mi chiama "bella ragazza"), ma non sono vere madaminchie. Quelle le riconosci appena inizia a fare freschino, che tirano fuori la pelliccia che puzza di naftalina e mangiano aglio a colazione (sarà per quello che hanno la puzza sotto il naso?)
RispondiEliminaLa naftalina è il male. E' incredibile che la vendano ancora! :)
Eliminasicuramente lo vedrò...
RispondiEliminaad essere onesta preferirei vederlo al cinema, ma ultimamente ci sto andando un po' pochino, corpo di mille balene!
Capitano i periodi in cui, per un motivo o per l'altro, non si riesca ad andare al cinema. Però se ti capita, dagli un'occhiata, perché è davvero interessante!
EliminaIl film passa in seconda linea di fronte alle tue considerazioni di contorno davvero spassose, roba da andare al cinema Romano per il solo gusto di osservare (e subire) la fauna locale di madaminchie assortite.
RispondiEliminamassimolegnani
(orearovescio.wp)
Un film al Romano è un'esperienza quasi mistica, dovresti provare!
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