Marta Cunningham ricostruisce, attraverso interviste ai testimoni, l'omicidio di Larry King, avvenuto il 12 febbraio del 2008 ad Oxnard, in California, dove il ragazzo, che aveva deciso di vivere apertamente la sua omosessualità, andando a scuola truccato e indossando stivali col tacco, venne ucciso, con due colpi di pistola alla nuca, dal suo compagno di classe Brandon McInerney, indignato per essere stato invitato ad uscire con lui, di fronte a tutti i suoi amici, per il giorno di San Valentino.
Tra filmati di repertorio e testimonianze dirette dei compagni di scuola di Larry, dei parenti di Brandon, degli insegnanti e di tutte le persone in qualche modo coinvolte si scoprono a poco a poco le circostanze che hanno portato Brandon a compiere il terribile gesto.
Entrambi i ragazzi hanno una situazione familiare problematica alle spalle, Larry, ospitato in una casa famiglia, veniva picchiato dai genitori adottivi, Brandon, con genitori separati e con problemi di droga e alcool, aveva abbracciato l'ideologia nazista, portando a scuola libri su Hitler e sulle SS, proprio nel giorno in cui, a scuola, si discuteva di Anna Frank.
Dopo la tragedia i ragazzi sono sotto choc, e la scuola, invece di offrire supporto psicologico, tenta di insabbiare la cosa, come se nulla fosse mai accaduto.
Interessanti (e/o agghiaccianti) i punti di vista di alcuni fra gli insegnanti, l'unica ad averlo in qualche modo sempre sostenuto verrà licenziata e tenterà il suicidio, un'altra, molto meno empatica nei confronti del ragazzo assassinato, sembra partorita direttamente dalla mente malata di Giovanardi, come certi discorsi di alcuni componenti della giuria popolare, durante il processo, quasi convinti che il colpevole sia in realtà la vera vittima, perchè in quanto "provocato" non aveva altro modo per difendersi.
E certo, come no?
Processo che si trascinò a lungo, dapprima perché, nonostante la giovane età dell'assassino, avvalendosi di una legge studiata per le gang, verrà processato come un adulto, rischiando l'ergastolo, e sono molto interessanti i dibattimenti di accusa e difesa. Ma, proprio perchè la giuria non se la sente di condannare un ragazzo così giovane al carcere a vita, il verdetto non verrà raggiunto e il processo sarà da rifare.
Tanto Larry, morto nel giorno di San Valentino, non può certo lamentarsi.
Quando l'odio e l'intolleranza si scontrano (o si incontrano) con l'inadeguatezza delle istituzioni.
Incredibile come alcune persona distorcano la realtà a loro uso e consumo, veramente spaventoso. Brandon, l''assassino, disegnava pagine su pagine con simboli nazisti, stelle di David sanguinanti e varie altre amenità e, per alcuni, erano solo scarabocchi.... Documentario senza prese di posizione e molto a ciglio asciutto, grande merito alla HBO.
RispondiEliminaesatto, chi non ha mai scarabocchiato un soldato in divisa da SS, in fondo?
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