Palermo, fine anni 60.
Arturo, il protagonista del film, viene concepito nel giorno della strage di Viale Lazio, e cresce, come tutti i bambini di quel periodo, in una città che vive la quotidianità dei morti ammazzati negando l'evidenza ("ma che mafia e mafia?" è la frase ricorrente dopo ogni omicidio) e la cui infanzia, suo malgrado, si incrocerà più volte con le vicende che hanno segnato la storia, mentre, affascinato dalla figura di Andreotti, si innamorerà della piccola Flora, sua compagna di classe.
E mentre sullo schermo la storia di Arturo si alterna ai fatti reali di quegli anni, PIF, in maniera sarcastica, disincantata e grottesca racconta le perplessità di un bambino che cresce col dubbio che veramente la mafia "non esista".
Quando vincerà un premio scolastico e avrà la possibilità di fare per un mese il giornalista riuscirà ad intervistare il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, e, riferendosi alle parole del suo "idolo", gli chiederà: “L’onorevole Andreotti dice che l’emergenza criminalità è in Calabria e in Campania, Generale, ha forse sbagliato regione?” salvo poi pentirsene quando, nel settembre dell'82, il generale Dalla Chiesa verrà ammazzato, Arturo inizierà a nutrire dei dubbi su Andreotti, soprattutto dopo averne notato l'assenza ai funerali del generale.
Passano gli anni, sull'asfalto sono rimasti, prima e dopo Dalla Chiesa, Boris Giuliano, Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Rocco Chinnici e tanti altri. Arturo ritrova casualmente Flora, che è diventata l'addetta stampa per la campagna elettorale di Salvo Lima e lui, pur di starle vicino, si ritroverà a lavorare per l'equivoco uomo politico, amico degli amici, ma, finalmente, il ragazzo ha capito che di quegli amici è meglio farne a meno. E con le stragi di Capaci e di via D'Amelio lo capiranno anche tanti altri.
Film che riesce a far sorridere commuovendo. O viceversa.
Perchè io - anche se non sono cresciuta a Palermo come il Dantès, che ha scritto questa cosa bellissima qui - me li ricordo tutti (ad eccezione di Filadelfio Aparo, lo ammetto) e ad ogni morte mi venivano i brividi.
L'unica cosa che non ricordavo è che la Capotondi fosse così tanto cagna maledetta.
Qua, invece, c'è un'interessante intervista a PIF.
vabbè, ma oggi è giorno di lusinghe! e io incasso volentieri :D
RispondiEliminacazzate a parte, sono molto contento che ti sia piaciuto
sai che quando c'è da lusingare io lusingo senza problemi... :)
EliminaSì, a parte la Capotondi mi è piaciuto molto.
e io, per restare in terra sicula, me ne vado canne canne...
EliminaI'm lost in translation!
Eliminacredo che la traduzione più vicina all'italiano sia "gongolo" (che non è l'ottavo nano)
EliminaSe ne sente parlar bene praticamente ovunque, però la cosa che mi ha sorpreso di più è sapere che anche Dantès ha un cuore...e dei sentimenti...ed è del '69 come me! :-)))...scherzi a parte, bella recensione Dantès, davvero...buonanotte Poison :-))
EliminaStai andando a dormire? ciao, Fascino, ciao! :)
EliminaFascino hai un cuore e dei sentimenti anche tu o sei solo del '69? :D
EliminaLa seconda che hai detto! :-)
EliminaHa ragione Tiz, sono solo del '69 ;-))...peccato che la prossima volta che la vedo la prendo a calci nel culo ;-))))...anche a te Poison, non far finta di niente :-))))...paura eh??!! Buon weekend a tutti e tre!! Qui c'è nebbia, immagino che lassù ci siano almeno 2 metri di neve!! :-D
Eliminaah, bei tempi quelli in cui c'erano SOLTANTO 2 metri di neve! Ormai ce ne saranno anche 4!!!! :)
Eliminaneve? nebbia? ma dove state?
EliminaLui sta in laguna, quindi la nebbia ci sta, io sto a Torino, dove il sole e il cielo azzurro si alternano a notti limpide e stellate, ma mi piace prenderlo per il culo.
EliminaTu però non glielo dire. ;)
shhhhhhh
EliminaMi interessava sapere la tua opinione, ne sento parlare molto bene...
RispondiEliminaMa non riesco a credere che non ti ricordassi di quanto fosse cagna la Capotondi.
Sarà che non ho visto molti suoi film, probabilmente... :)
EliminaNe sto sentendo parlare così bene che quasi mi stupisco...
RispondiEliminaeh, ma ogni tanto succede! :)
EliminaFilm assolutamente da vedere, per tutti i motivi elencati da Poison e per l'arguta presa per i fondelli dei vari boss mafiosi. I quali, purtroppo, partiti un po' imbranati, sono riusciti ad "ammaccare" i telecomandi, alla fine. :-( .
RispondiEliminaSpero di riuscire a vederlo, da me purtroppo non lo trasmettono.
RispondiEliminaE poi a me la Capotondi non dispiace, ti dirò
Recuperalo, ne vale la pena.
EliminaInteressante, spero di vederlo a breve...
RispondiEliminaSì, molto interessante...
EliminaUn film strano, che voglio vedere, per i temi trattati e perché mi ricordo bene il Pif delle Iene, mi divertiva molto la sua ironia disincantata. Da quello che leggo si ritrova anche nel film.
RispondiEliminaSì sì, il disincanto c'è sempre, se riesci recuperalo!
EliminaE' davvero un bel film. Se poi, a feste passate, risultasse avere incassato più soldini di Pieraccioni allora significherebbe che c'è speranza non solo per la Sicilia ma per il paese intero.
RispondiEliminaSul film siamo d'accordo. Sugli incassi la vedo dura, però...
EliminaM'è piaciuto. Ed è bello anche l'intento: parlare con leggerezza di una cosa importante, per portarla al gradimento di tutti. Pif sei un figo.
RispondiEliminaHai ragione, un argomento pesante e serio trattato con leggerezza. Un approccio differente ed un buon risultato.
EliminaConosco Palermo solo perché è la patria del mio consorte e molti degli eventi raccontati nel film sono accaduti quando ancora non ero nata. Molti altri me li ricordo solo perché li ho visti in tv.
RispondiEliminaMa una cosa, di quel film, mi ha commosso: una delle ultime scene, dove si inquadra l'A4 con su scritto: non buttate rifiuti sotto la lapide di Dalla Chiesa. Ecco, là c'è condensata tutta la Palermo che conosco, che amo, che odio, che capisco di sfuggita e mai del tutto.
E' un bel film, peccato per la Capotondi, mannaggia.