Solo perché sono andata al cinema ieri sera, invece che giovedì, come consuetudine.
Ieri sera sono anche riuscita a finire la pizza (cornicioni esclusi), mentre la volta precedente non ce l’avevo fatta, destando in me stessa medesima anche un po’ di preoccupazione.
Ho visto l’ultimo film di Nanni Moretti, “Habemus Papam”. E mi è piaciuto. Perché a me Moretti piace. E pure parecchio. Il film, che parla della fragilità di un uomo che è stato eletto papa e non ha la forza di sopportare il peso di una responsabilità così grande è un film lieve e massacrante al tempo stesso, dove l’ironia – per fortuna - non manca mai. Da vedere. Non fosse altro perché l’Avvenire invita a boicottarlo, in nome di un malcelato oscurantismo. E mettici pure che “todo cambia” è una canzone splendida.
Dopo, invece di andare nella solita pizzeria accanto al cinema, ci siamo spinte fino alla Libery, che la pizza con la mozzarella di bufala dopo cottura è una gioia per il palato. E abbiamo parlato di… ferie.
Ridimensionando un po’ il tiro. Che le due settimane a giugno sarà opportuno si riducano a una, magari in un posto vicino, tipo Costa Azzura, ad esempio, vuoi perché l’ipotesi del viaggio ad ottobre sembra realizzabile, vuoi perché sabato sera mi è piombato in casa l’imbianchino… (con cui avevo parlato a settembre, che sarà mai), per ridipingere casa. Anche l’esterno. Che il giallo scuolabus originario con gli anni è diventato un giallino sminchiatello che non si può guardare. E aspetto che mi arrivi con il preventivo. Che al confronto le lacrime amare di Petra von Kant faranno ridere.
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