Tempo presente e tempo passato
sono forse entrambi presenti nel tempo futuro
e il tempo futuro è contenuto nel tempo passato.
Se tutto il tempo è eternamente presente
tutto il tempo è irredimibile,
o diciamo che la fine precede il principio.
E la fine e il principio sono sempre lì,
prima del principio e dopo la fine...
e tutto è sempre ORA.
(Thomas S. Eliot nela sua lettura degli ultimi quartetti di Beethoven)
Alla vigilia della loro venticinquesima stagione operistica, al violoncellista Peter (Christopher Walken) viene diagnosticato il morbo di Parkinson. Nel darne l'annuncio agli altri componenti del quartetto d'archi di cui fa parte, i Fugue, composto dal primo violino Daniel (Mark Ivanir), il secondo violino Robert (Philip Seymour Hoffman) e la violista Juliette (Catherine Keener) moglie di Robert, comunica anche la sua intenzione di volersi ritirare dalle scene.
Questa dolorosa rivelazione avrà inevitabili ripercussioni sul resto del gruppo, e l'armonia che li ha legati indissolubilmente negli anni, inizierà a sgretolarsi (incredibilmente per una volta la traduzione italiana del titolo è azzeccata), lasciando spazio a vecchi rancori e verità non dette, in tutti gli anni in cui le rinunce e i sacrifici dei singoli venivano premiate dalla perfezione delle esecuzioni.
Così quando Robert affronterà Daniel dicendogli che non vuole fare il secondo violino per sempre ma che potrebbero alternarsi nelle esecuzioni scambiandosi i ruoli, sia Daniel sia Juliette gli fanno notare che è una cattiva idea.
Robert si sente tradito dalla moglie, soprattutto dopo aver scoperto che lei e Daniel si sono incontrati a sua insaputa, e, quasi per ripicca, va a letto con una danzatrice di flamenco con cui solitamente fa jogging al mattino.
Quando Juliette lo scopre (la mattina successiva) lo caccia di casa.
A complicare ulteriormente le cose ci si mette Alexandra, figlia di Robert e Juliette, che, fra una lezione di violino e l'altra, si innamora, ricambiata, di Daniel.
Quando Peter li convoca a casa sua per una prova, dicendo che le medicine stanno facendo effetto, la tensione è palpabile e l'uomo vuole sapere cosa sta succedendo.
Sembra che ormai fra risentimenti, gelosie e competizione il futuro del Fugue String Quartet sia irrimediabilmente compromesso, ma grazie a Peter, che è stato il creatore del gruppo e che ha saputo mantenerlo in vita con la sua profonda umanità, riuscirà a riunire il gruppo per un'emozionante esecuzione del quartetto per archi n. 14 di Beethoven, composto da sette movimenti da eseguirsi senza nessuna pausa.
E sette sono anche i "movimenti" del film, senza nessuna pausa, dove, come gli strumenti, anche i protagonisti rischiano di andare "fuori tono".
Questo post, assieme a quelli di:
Alfonso Maiorino
Babol
Beatrix Kiddo
Dantès
Denny B.
Director's cut
Frank Romantico
James Ford
Jean Jacques
Lisa Costa
Marco Goi
Nico Donvito
è il nostro modo per ricordare Philip Seymour Hoffman, che ci ha lasciato all'inizio di questo mese.
Alfonso Maiorino
Babol
Beatrix Kiddo
Dantès
Denny B.
Director's cut
Frank Romantico
James Ford
Jean Jacques
Lisa Costa
Marco Goi
Nico Donvito
è il nostro modo per ricordare Philip Seymour Hoffman, che ci ha lasciato all'inizio di questo mese.
Mi ricordo ancora la recensione di Julez in proposito.
RispondiEliminaGrandi attori, ma un pò soporifero! :)
Non l'ho trovato soporifero, e nel finale mi sono afdirittura commossa! :)
Eliminacuriosità, un bicchiere di vino con un panino la curiosità...
RispondiEliminaNon è un film perfetto, ma una visione la vale tutta.
EliminaSe nel finale Robert avesse detto a Daniel "Attacca tu" avrei pianto come un vitello, invece mi sono limitato a trattenere le lacrime.
RispondiEliminaMi era piaciuto.
No, dai, sarebbe stato troppo caramelloso così!
EliminaIn ogni modo il finale è riuscito a commuovermi lo stesso...
ancora non l'ho visto ma sicuramente lo farò, Hoffmann vale da solo la visione sempre e comunque...
RispondiEliminaAnche Christopher Walken vale sempre la pena...
EliminaNon l'ho mai visto ma guardando la foto di Hoffman che hai messo mi chiedo: quanto poteva essere bello ed intenso quell'uomo?
RispondiEliminaChe perdita...!
Davvero!
EliminaIl film mi è piaciuto tanto. Ma ancora di più la vostra idea di ricordarlo con un post dedicato in ogni blog. Se fossi umano mi sarei commosso!
RispondiEliminadai, fingi di esserlo, per una volta, e commuoviti un po'! :)
EliminaBel film, asciuttamente commovente, mi è piaciuto parecchio! Un bel modo di ricordare PSH, ora vado a leggermi gli altri post, bravi!
RispondiEliminaGrazie! ;)
EliminaColpevolmente mi manca...
RispondiEliminaperò puoi sempre recuperarlo... :)
EliminaMi manca anche questo, da recuperare sicuramente.
RispondiEliminaSecondo me sì!
EliminaNon l'ho visto, non mi ispira molto l'ambientazione musicale...
RispondiEliminaAllora forse non ti conviene affrontarlo... :)
EliminaMi ha sempre ispirato, ma non ho ancora avuto modo di vederlo.
RispondiEliminaVerrà il tempo, ne sono sicura...
EliminaMe lo sono persa alla sua uscita, ma se ci sono vecchietti -anche se in gran spolvero- è il mio film!
RispondiEliminaLo vedrò sicuramente.
L'unico "vecchietto" è Walken, ma ce ne fossero, di vecchietti così!
Eliminafilm molto intenso e dotato di un buon ritmo musicale.
RispondiEliminagiusto ford che si diverte a vedere redford solo in barca può trovarlo noioso... :)
Segnati queste parole: hai TOTALMENTE ragione! :)
EliminaA me la musica piace, quindi mi sa che lo recupererò, e che bella foto di Hoffman!!!
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