20 lug 2015

Giovani si diventa

E questa volta, se permettete, il sottotitolo ce lo metto io: "col cazzo!"
Bene.
Mi sento già meglio.
Siccome mi colloco - anagraficamente parlando - a metà strada tra Ruth & Alex e Cornelia & Josh, ho guardato questo film senza aspettarmi chissà quali rivelazioni, se non che - non che mi servisse un film per scoprirlo - c'è un tempo per ogni cosa. O ogni cosa a suo tempo, se vi suona meglio.
Poi è chiaro che ognuno è liberissimo di fare quello che gli pare, ci mancherebbe pure. Se vuole passare tutte le sere in disco a sculettare sui cubi liberissimo di farlo, se la sciatica glielo consente.
Io, ad esempio, ho smesso (*), e senza nemmeno aspettare che fosse la sciatica a decidere per me.

Ultimo lavoro di  Noah Baumbach, che da queste parti si è fatto conoscere con Il calamaro e la balena e  Frances Ha
Lo dico? Lo dico. Sono andata a rileggere quello che avevo scritto a proposito del calamaro, un paio d'anni fa. E, nonostante il ripasso ammetto di averne un ricordo vago. Il che, se stai a vedere, non è esattamente positivo. Ripetete con me: echissenefrega.
Fatto? Andiamo avanti. 
Frances Ha invece lo ricordo meglio. 
E ricordo pure che uscìi dalla sala cantando Modern Love, di David Bowie.
E David Bowie torna ad aprire questo film con un'inedita versione per carillon di Golden Years che fa sottofondo ad un'impacciata Cornelia alle prese con la figlia di pochi mesi della loro coppia di amici Marina e Fletcher (lui è Adam Horovitz dei Beastie Boys. Se non ve li ricordate è perché quando uscì il loro primo LP, Licensed to ill,- di cui io, essendo anziana, possiedo una copia in vinile - era il 1986, e voi eravate troppo piccoli.)
Dicevamo? Ah sì, il film, giusto.


Cornelia e Josh, coppia di quarantequalcosenni, sposati, borghesi, senza figli, benestanti, dopo la visita alla coppia di amici neogenitori tornano a casa disquisendo su quanto la loro condizione di coppia senza figli sia perfetta, rendendoli teoricamente liberi di fare quello che vogliono, quando vogliono.
Peccato che poi, in pratica, non stiano combinando molto. Lei ha il suo lavoro di produttrice, lui è un documentarista il cui primo lavoro ha riscosso un buon successo di pubblico e critica e sta lavorando - ormai da troppi anni - al suo secondo documentario, e, di fatto, questo impedisce ai due anche solo di andare in vacanza. Un giorno Josh fa la conoscenza di Jamie e Darby, due venticinquenni che al termine di una sua lezione come uditori lo riempiono di complimenti, rimanendone letteralmente affascinato e facendosi coinvolgere totalmente dalla loro esuberante (quanto apparente) spontaneità.
Vediamo così Cornelia e Josh affrontare una sorta di seconda giovinezza, tra corsi di hip hop, riti purificatori (no, tutto molto bello, davvero: pagherei per assumere sostanze psicotrope per vomitare in compagnia, sì sì), rollerblade e biciclette e declinare sempre più frequentemente ogni invito dei loro vecchi amici con prole.
Ma.
Josh, il cui suocero - con cui, come da copione, non va d'accordo - è un famoso documentarista, si è offerto di aiutare Jamie, aspirante regista, nella realizzazione di un documentario su un reduce dell'Afghanistan. E qua il film, da commedia amara sfuma quasi nel thriller, quando Josh scopre che Jamie non è esattamente così buono e caro come pensava e, avendo come ideale la sincerità, si sente in qualche modo tradito. O preso per il culo, fa lo stesso.
Chi avrà ragione?
Tutti. O nessuno.
Film che si presta a molteplici interpretazioni, nessuna delle quali consolatoria, che vanno oltre lo scontro generazionale.
Una visione comunque interessante, brava NaomiWatts, Ben Stiller fa Ben Stiller, Adam Driver fa lo stronzo e gli riesce benissimo, Amanda Seyfried chi? di Adam Horovitz ho già detto, colonna sonora notevole, nonostante Eye of the tiger.
Ci sono un paio di scene decisamente divertenti, la visita medica (artrite artrite?) e la festa a casa di Fletcher a cui non sono stati invitati... mentre la battuta vincente la dice il suocero di Josh: "ho appena visto un film di sei ore e mezzo in cui ce n'erano sette di troppo".

(*) ho soltanto smesso di andare in discoteca, perché, come osserva giustamente la Tiz in un commento, io sul cubo non ci ho mai ballato, pur possedendo la stessa sinuosa fisicità.
Del cubo. 

23 commenti:

  1. Carino, con diversi momenti interessanti e spunti per numerose riflessioni.
    Ma Frances Ha e Il calamaro e la balena sono di un altro livello, per me. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Carino e dalle molteplici letture, sì.
      Sempre con un pizzico di amarezza e insoddisfazione come costante.

      Elimina
  2. a me Frances Ha non ha fatto impazzire ma gli darò una possibilità anche se sospetto l'abbottamento testicolare...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma no, non è così terribile, anche se ogni volta che Adam Driver congiunge le mani per ringraziare ti verrebbe voglia di dargli una cinquina in faccia...

      Elimina
  3. cos'hai contro le mie pulci? Sono selezionatissime!!!! :)))

    RispondiElimina
  4. Mah...non so ....temo il radical chic ma magari gli darò una occhiatina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma no, non è poi così radical, in fondo...

      Elimina
  5. Vorrei vederlo in settimana, spinta anche dalla frase che compare all'inizio del trailer ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non l'ho visto il trailer... che frase? :)

      Elimina
  6. "Se vuole passare tutte le sere in disco a sculettare sui cubi liberissimo di farlo, se la sciatica glielo consente.
    Io, ad esempio, ho smesso, e senza nemmeno aspettare che fosse la sciatica a decidere per me."
    Ma così sembra che tu ballassi sul cubo! Affrettati a smentire, a momenti nemmeno ti alzavi dall'angolo angoscia, in discoteca! :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che poi diciamocelo, col fisico che mi ritrovo potevo giusto fare il cubo... :)
      Adesso rettifico. E comunque non è vero, mi alzavo, ogni tanto. Per andare a prendere da bere o per andare in bagno... che fatica! ah ah ah ah

      Elimina
    2. E all'inizio dei nostri tempi in discoteca, i cubi su cui ballare non esistevano... (forse non avevano neanche inventato la ruota, ora che ci penso) :-)

      Elimina
    3. sai che forse hai ragione? :)

      Elimina
  7. Sarà che io invece da questo film mi aspettavo chissà quali rivelazioni, ma per me è stato un diludendo.
    Frances Ha era di un altro pianeta. Questo è solo un filmetto come in giro ce ne sono a decine...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Frances Ha era sicuramente meglio, questo si lascia vedere tranquillamente...

      Elimina
  8. Partito bene ma quando vira verso il thriller perde in tutto, anche in divertimento.
    Lo si vede lo steso senza farsi troppi problemi ma i ma restano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione. Che insomma, quando ti rendi conto che Jamie è uno stronzo fatto e finito mandalo a cagare senza farti tutte quelle pippe mentali, no? :)

      Elimina
  9. A me "Frances Ha" non è che avesse entusiasmato, ma in molti mi dicono di approfondire la visione dei film di Baumbach. Vorrà dire che prima o poi mi vedrò anche questo e gli altri :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Frances Ha era, rispetto a questo, frizzante (l'ho scritto davvero?) ma lungi dall'essere un capolavoro, intendiamoci. Poi, che sia il caso di approfondire Baunbach a parer mio non è fondamentale... c'è da dire che con 9 film all'attivo, e che i primi tre probabilmente non si trovano, mentre l'ultimo deve ancora uscire, te la cavi relativamente in fretta! :)

      Elimina
  10. questo film vado a vedermelo domani sera, perché il tema del tempo che passa lo sento sempre parecchio mio... sarà che sono nata "menata" style!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il tempo che passa è un tema con cui inevitabilmente tutti, prima o poi, ci troviamo a fare i conti, altro che menate! :)

      Elimina