Come diceva quello là, non può piovere per sempre.
Infatti ricordo che parecchi anni fa, durante un ponte 25aprile/1maggio, andammo a Vienna e Salisburgo, sempre in auto. La pioggia ci accompagnò per quasi tutto il tragitto, ma, proprio perché non può piovere per sempre, quando arrivammo al Brennero... nevicava.
Comunque no. Stamattina c'è pure il cielo azzurro, mentre alle 6, quando mi sono svegliata, c'era un po' di foschia.
Dopo la doccia (getto potente come piace a me e acqua caldissima, asciugamani belli grandi, non di quelli che se non sei una modella anoressica di 35 kg ti avvolgono solo a metà) siamo salite nell'enorme cucina del Carré Cardinal, con tanto di camino, pavimenti in cotto, soffitto a cassettoni in legno (insomma, uno spettacolo) e ci hanno servito la colazione, con croissant, pain au chocolat, yogurt, frutta ecc.ecc.
Come vi dicevo, dopo aver scoperto quanto è carino Villeneuve-lés-Avignon abbiamo lasciato l'auto davanti al B&B e ci siamo fatte un giro lungo la via principale, fermandoci a visitare la cattedrale gotica del 1300 e il suo chiostro.
Tornando indietro abbiamo visitato la Chartreuse (58 rue de la République, che è la strada principale del paese). Il biglietto costa 8.00€ ma se avete già visitato un monumento - nel nostro caso il ponte di Avignone - assieme al biglietto vi avranno consegnato il "pass" che dà diritto all'ingresso ridotto, ovvero 6.50€. Che non sarà chissà quale risparmio, ma sempre meglio che niente.
La storia la potete leggere cliccando sul link, io, come al solito, ci metto le figure.
In ogni caso davvero molto bella, quindi, se capitate da queste parti, prendete in considerazione l'idea di visitarla. Volendo si può prendere un biglietto combinato e salire al Fort St.André, ma noi non l'abbiamo fatto, perché la nostra pigrizia entra immancabilmente in conflitto con il "salire" un po' qualunque cosa.
Usciamo dalla Chartreuse soddisfatte, saliamo in auto e ci dirigiamo verso Orange.
Passiamo attraverso piccoli paesini che, nella loro semplicità, sono comunque affascinanti. Tutto attorno vigneti a perdita d'occhio (siamo pur sempre nella valle del Rodano, zona di produzione di numerosi vini, dai Côtes-du-Rhône al più rinomato Châteauneuf-du-Pape).
Arrivate ad Orange parcheggiamo facilmente lungo la strada, in una zona centrale. Inserendo la targa nel parchimetro la prima mezz'ora di sosta è gratuita, mentre il parcheggio non si paga dalle 12.00 alle 14.00.
Ci dirigiamo verso il Teatro Romano, (ingresso € 9.50. mentre con 18.00€ c'è la possibilità di fare un biglietto cumulativo per visitare anche l'arena di Nimes e 3 musei della città).
Il teatro, patrimonio Unesco, è uno dei meglio conservati, e, unico nel mondo occidentale, ha mantenuto intatto il muro di scena- Può ospitare 10.000 spettatori e pare che goda di un'ottima acustica.
Inizialmente avevamo pensato di fermarci qua a pranzo, ma, considerato che era ancora abbastanza presto e noi avevamo già visto tutto quello che volevamo vedere, abbiamo abbandonato Orange e ci siamo dirette verso il Pont du Gard, con l'idea di fermarci a pranzo lungo il percorso.
Notoriamente quando cerchi un posto per fermarti, fosse anche il furgone del porchettaro, non trovi nulla, in compenso lungo la strada abbiamo visto questa cosa qua, che dovrebbe essere il santuario di Notre Dame di qualcosa, ma, siccome sono una capra, non me lo sono segnato.
Arriviamo a Remoulins e ci fermiamo per il pranzo in un ristorante semplice e carino, dove ordiniamo confit de canard, che ci viene servito con le immancabili patatine fritte che però hanno l'aria un po' stanca. Cosa che non ci impedisce di mangiarle comunque, sia chiaro.
Caffè, ruttino e via, verso il Pont di Gard, a cui accediamo dalla riva destra.
Qua l'ingresso è a vettura, e costa 18.00€ pagabili alle casse automatiche vicino all'ufficio informazioni. Quindi, se siete in 4/5 in macchina diventa molto più conveniente.
Ponte romano costruito nel 17 a.c. circa, è lungo 275 metri e altro 49, con 3 serie di arcate, faceva parte di un acquedotto lungo circa 50 km che dalla sorgente di Uzès portava l'acqua a Nemausus, l'attuale Nîmes.
Circondato da prati per picnic, sentieri per trekking e un paio di ristoranti, avendo tempo a disposizione, a differenza nostra, ci si può tranquillamente trascorrere la giornata.
Abbandoniamo il Ponte e ci dirigiamo verso la nostra prossima tappa: Nîmes.
Parcheggiamo nel solito comodo parcheggio sotterraneo e, senza nemmeno una mappa della città, ci dirigiamo verso il centro.
Ma.
Proprio questo week end (quando si dice la fortuna), l'arena di Nîmes è "occupata" dai Grandi Giochi Romani. La tematica è... Annibale. E infatti oltre a centurioni, cavalli e bighe c'erano pure gli elefanti.
E' a giudicare dalle urla che arrivavano dall'interno, o stavano ammazzando i cristiani o la gente si stava divertendo davvero un sacco. O entrambe le cose.
Noi nel dubbio evitiamo accuratamente l'area attorno all'arena, troppo affollata per i nostri gusti, facciamo un rapido giro per la città, e ce ne andiamo relativamente in fretta, visitandola poco o nulla.
Telefono al gestore del B&B di Montpellier che ci ospiterà stasera, L'Isoletta, per comunicargli l'ora del nostro arrivo, e scopro che è italiano. La comunicazione diventa molto più semplice, in quanto il mio francese è - a volergli fare un complimento - semplicemente penoso.
Prendiamo possesso della nostra stanza, ci rilassiamo un attimo, avessimo una birra il relax sarebbe perfetto, ma purtroppo manca, quindi, dopo una manciata di minuti ci dirigiamo verso il centro di Montpellier, e, camminando lungo le strade del centro storico facciamo arrivare l'ora di cena.
Ci fermiamo a Le Merle Blanc (22 rue Saint Firmin), un bar à vin con tavoli dalle dimensioni di un tovagliolo, ma, a parte questo, il cibo è ottimo e i prezzi ragionevoli.
Dopo cena continuiamo a camminare per le vie del centro storico, pieno di localini e di giovani (Montpellier è città universitaria), ci concediamo la nostra Leffe quotidiana, che oggi pomeriggio abbiamo saltato e, abbastanza distrutte, andiamo a dormire.
Passiamo attraverso piccoli paesini che, nella loro semplicità, sono comunque affascinanti. Tutto attorno vigneti a perdita d'occhio (siamo pur sempre nella valle del Rodano, zona di produzione di numerosi vini, dai Côtes-du-Rhône al più rinomato Châteauneuf-du-Pape).
Arrivate ad Orange parcheggiamo facilmente lungo la strada, in una zona centrale. Inserendo la targa nel parchimetro la prima mezz'ora di sosta è gratuita, mentre il parcheggio non si paga dalle 12.00 alle 14.00.
Ci dirigiamo verso il Teatro Romano, (ingresso € 9.50. mentre con 18.00€ c'è la possibilità di fare un biglietto cumulativo per visitare anche l'arena di Nimes e 3 musei della città).
Il teatro, patrimonio Unesco, è uno dei meglio conservati, e, unico nel mondo occidentale, ha mantenuto intatto il muro di scena- Può ospitare 10.000 spettatori e pare che goda di un'ottima acustica.
Inizialmente avevamo pensato di fermarci qua a pranzo, ma, considerato che era ancora abbastanza presto e noi avevamo già visto tutto quello che volevamo vedere, abbiamo abbandonato Orange e ci siamo dirette verso il Pont du Gard, con l'idea di fermarci a pranzo lungo il percorso.
Arriviamo a Remoulins e ci fermiamo per il pranzo in un ristorante semplice e carino, dove ordiniamo confit de canard, che ci viene servito con le immancabili patatine fritte che però hanno l'aria un po' stanca. Cosa che non ci impedisce di mangiarle comunque, sia chiaro.
Qua l'ingresso è a vettura, e costa 18.00€ pagabili alle casse automatiche vicino all'ufficio informazioni. Quindi, se siete in 4/5 in macchina diventa molto più conveniente.
Ponte romano costruito nel 17 a.c. circa, è lungo 275 metri e altro 49, con 3 serie di arcate, faceva parte di un acquedotto lungo circa 50 km che dalla sorgente di Uzès portava l'acqua a Nemausus, l'attuale Nîmes.
Circondato da prati per picnic, sentieri per trekking e un paio di ristoranti, avendo tempo a disposizione, a differenza nostra, ci si può tranquillamente trascorrere la giornata.
Abbandoniamo il Ponte e ci dirigiamo verso la nostra prossima tappa: Nîmes.
Parcheggiamo nel solito comodo parcheggio sotterraneo e, senza nemmeno una mappa della città, ci dirigiamo verso il centro.
Ma.
Proprio questo week end (quando si dice la fortuna), l'arena di Nîmes è "occupata" dai Grandi Giochi Romani. La tematica è... Annibale. E infatti oltre a centurioni, cavalli e bighe c'erano pure gli elefanti.
E' a giudicare dalle urla che arrivavano dall'interno, o stavano ammazzando i cristiani o la gente si stava divertendo davvero un sacco. O entrambe le cose.
Noi nel dubbio evitiamo accuratamente l'area attorno all'arena, troppo affollata per i nostri gusti, facciamo un rapido giro per la città, e ce ne andiamo relativamente in fretta, visitandola poco o nulla.
Telefono al gestore del B&B di Montpellier che ci ospiterà stasera, L'Isoletta, per comunicargli l'ora del nostro arrivo, e scopro che è italiano. La comunicazione diventa molto più semplice, in quanto il mio francese è - a volergli fare un complimento - semplicemente penoso.
Ci fermiamo a Le Merle Blanc (22 rue Saint Firmin), un bar à vin con tavoli dalle dimensioni di un tovagliolo, ma, a parte questo, il cibo è ottimo e i prezzi ragionevoli.
Dopo cena continuiamo a camminare per le vie del centro storico, pieno di localini e di giovani (Montpellier è città universitaria), ci concediamo la nostra Leffe quotidiana, che oggi pomeriggio abbiamo saltato e, abbastanza distrutte, andiamo a dormire.
Un po' carucci i biglietti di ingresso, o sono taccagna io?
RispondiEliminaMediamente attorno ai 9€, effettivamente non proprio regalato.
EliminaMa credo che i prezzi siano più o meno quelli in tutta Europa, sai?
Quel teatro è un trionfo, che meraviglia!! *__* Voglio vederlo a tutti i costi!
RispondiEliminaIl teatro di Orange è davvero notevole! ;)
EliminaIspira molto anche a me!A Point du garde siamo stati anche noi,anni fa :)
EliminaVedere tutti i viaggi che fai mi fa vergognare di essere così pantofolaio...
RispondiEliminaMica ti devi vergognare! E poi non è mai troppo tardi per iniziare a viaggiare!
Elimina(Per quanto mi riguarda viaggio molto meno di quanto vorrei!)
Ti invidio tanto, ma proprio tanto non lo nego, però prendo spunto perché sembrano dei posti davvero splendidi. La Francia mi manca in toto. :O
RispondiEliminaComunque buon proseguimento di vacanze e buon divertimento! :)
Grazie! Anche se sono rientrata già lunedì sera, è stata una mini - vacanza, abbiamo sfruttato uno dei pochi ponti a disposizione di quest'anno...
EliminaÈ comunque la Francia secondo me è splendida, te la consiglio...
Noi ci abbiamo fatto due on the road di due settimane ciascuno,e non vediamo l'ora di tornarci!Troppo bella la Francia <3
EliminaSono d'accordo, piace tantissimo anche a me. E soprattutto i francesi sono bravissimi a valorizzare qualunque cosa, fosse anche la fontanella dove si è abbeverato il cavallo di Napoleone. ;)
EliminaQuel teatro!
RispondiEliminaComunque, anche in questa tappa, guida eccelsa!
Troppo buona, tu! ♥♥♥
EliminaQuanta meraviglia!
RispondiEliminaSe escludiamo elefanti, bighe e centurioni, parecchia meraviglia, sì! :)
Eliminanel teatro di Orange ci fecero un concerto pure i Cure, ho la videocassetta!
RispondiEliminaSai che adesso che ti leggo mi è venuto in mente un "live in Orange" di Robert Smith e soci? :)
EliminaQuanto mi piace leggere i post di viaggi così dettagliati e accompagnati da belle foto. Sto prendendo nota!:-)
RispondiEliminaCiao Liz, benvenuta, e grazie!
EliminaHo cercato di dare un po' di informazioni, come fanno le travelblogger serie! :)
(e se possono essere utili, ovviamente mi fa piacere!)