30 gen 2015

Force Majeure (Turist)


Visto che mi è stato chiesto di parlare di questo film, che non si dica poi in giro che non accontento i miei fedeli lettori, eh?
Scherzi a parte devo ringraziare Salvatore Baingiu per avermelo chiesto, dato che quest'anno le mie cronache dal TFF hanno lasciato alquanto a desiderare.
E quindi, eccoci qua, con questo film svedese diretto da Ruben Östlund, che per me è - manco a dirlo - un emerito sconosciuto, che ha raccolto un po' di premi e nomination in giro, a partire dal premio della giuria nella sezione Un certain regard  a Cannes, per finire con la nomination come miglior film straniero all'ultima edizione dei Golden Globe, dove però ha vinto il russo Leviathan. 
A parte non capire il motivo per cui un film che originariamente si intitola "Force Majeure" debba tramutarsi in Turist nella sua versione per il mercato internazionale, che poi magari la gente rischia di confondersi con quell'obbrobrio con Johnny Depp e Angelina Jolie, non oso pensare all'eventuale titolo italiano, da un innocuo "la settimana bianca", ma poi qualcuno potrebbe pensare all'adattamento cinematografico del romanzo di Emmanuel Carrère (no, eh?) a un terribile "vacanze sulla neve", passando da "lassù sulle montagne" per  finire con "la valanga assassina". 
Ma, siccome al momento non mi pare sia prevista un'uscita italiana, direi che non è il caso di preoccuparsi. 
Se, al contrario di me, amate paesaggi alpini e vette innevate, adorerete il fantastico scenario naturale nel cuore delle Alpi francesi in cui il film è ambientato. Per la precisione si tratta della stazione sciistica di Les Arcs, situata nella Vallée de la Tarentaise, in Savoia.

Ma vediamo di arrivare al film.
Abbiamo una bella famiglia svedese, composta da moglie (Ebba) marito (Tomas) figlio (Harry) e figlia (Vera) (e qua volevo ringraziare personalmente il regista per non averci fornito l'ennesima coppia di ragazzini molesti) in vacanza nella ridente località sopra descritta. 
Mentre sullo schermo lo scorrere del tempo è scandito dai giorni che passano, la nostra famiglia perfetta fa ovviamente tutto quello che bisogna fare durante una settimana bianca: sciano, fanno foto di gruppo sulla neve, sciano, mangiano, sciano, dormono, sciano, ecc. 
Ovviamente parlo per sentito dire. L'unica settimana bianca a cui ho partecipato nella mia vita l'ho passata in camera a leggere (sette libri in sette giorni), mentre il mio fidanzato dell'epoca giustamente sciava. Mi sono rotta i coglioni in maniera fotonica ripromessa di non ripetere più l'esperienza, ma questo è un altro discorso. 
Il silenzio della montagna è rotto soltanto dalle esplosioni dei cannoni che controllano le valanghe, fino al giorno in cui, mentre stanno pranzando nella veranda del lussuoso hotel che li ospita, una di queste valanghe controllate perde un po' il controllo, e sembra che stia per abbattersi proprio sulla veranda. 
Attimi di terrore in cui il bianco copre ogni cosa e si sa, alla paura ognuno reagisce in modo diverso e imprevedibile, che sia egoismo, paura, o istinto di sopravvivenza: mentre Ebba rimane con i figli, Tomas fugge (con il cellulare. E i guanti), per ricomparire quando - passato lo spavento generale - tutto torna alla normalità.
Normalità per modo di dire, in quanto, nonostante non si sia fatto male nessuno, Ebba trova imperdonabile la reazione di Tomas, e non perderà occasione per rinfacciarglielo, mentre lui - che nega di essere scappato - non si capisce se perché convinto di non aver fatto nulla di male  o se perché tormentato dal senso di colpa, si trincera in un inspiegabile mutismo, che porta la coppia sull'orlo di una crisi in cui la codardia di Tomas innesca una reazione a catena, che, come una valanga, finisce per travolgere tutto e tutti.
















Östlund però riesce a trattare l'argomento, che è serio, con una squisita leggerezza, e, nonostante si assista al progressivo disfacimento degli equilibri familiari, riesce a stemperare il dramma che sembra sempre in agguato, con momenti di inaspettata e pungente ironia, in cui la risata quando arriva, ha un effetto davvero liberatorio.


19 commenti:

  1. Hmmm.... pare interessante. Che non sia stato ancora distribuito in Italia, quindi, non mi stupisce affatto! XD

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    1. A me era piaciuto, in effetti, perché riesce ad alternare momenti di tensione familiare ad altri che prendono i toni quasi di commedia, e alcuni passaggi sono davvero divertenti!

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  2. se penso che non sono riuscito a incastrarlo e invece ho visto, chessò, Jauja, mi mangio le mani

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    1. ma nemmeno questo? ;)
      Signora mia, il prossimo anno il programma se lo faccia fare da me o dalla Tiz, vedrà che non se ne pentirà! :)

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    2. e sai che ho dovuto segare i weekend, quello m'ha fregato!

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    3. Suvvia, ammettilo Dantès, non sai scegliere! Infatti vedi come ci troviamo bene noi che espungiamo dal nostro programma quello che ci metti tu! :-))
      Comunque, da neo amante della montagna devo dire che i posti erano di grandissima bellezza, facevano un bel contrasto con gli arredi interni molto fighi, e che il film è in effetti un minuetto di situazioni orchestrato benissimo, che tiene in tensione senza perdere colpi e che ha portato tutti a chiedersi: e io, di fronte alla valanga, che avrei fatto?

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    4. guarda, vedessi che lavoro di fino sto facendo con Berlino! e lì è più difficile e incasinato

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  3. Ho votato "ooooh" tra le reazioni, grazie per avermi accontentato. :D
    Mi incuriosisce tantissimo, e l'ambientazione glaciale, per quanto mi riguarda, è un elemento di ulteriore fascino, non vedo l'ora di poterlo vedere.
    Spero di poterlo aggiungere alla mia lista di "film con famiglie in crisi" preferiti.

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    1. Hai visto che brava che sono stata? :)
      Spero tu riesca a recuperarlo, in qualche modo...
      Diciamo che a livello di "famiglie in crisi" Östlund è la versione meno cupa e tragica di Vinterberg... :)

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    2. Ogni giorno controllo sull'internet per vedere se qualche anima pia l'ha caricato, male che vada non mi resta che sperare in uno straccio di distribuzione italiana, magari incrociando le dita per un doppiaggio decente. Poi considerando che dalle mie parti un film del genere è molto probabile che non se lo fili nessun cinema, ti renderai conto del mio livello di disperazione. :D
      Ancora grazie comunque, davvero.

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    3. Per quanto riguarda la distribuzione non ho davvero idea, non ho trovato nessuna notizia... ma potrebbe arrivare prima o poi... A volte succede, prendi per esempio "mud", che è arrivato in sala quando ormai non ci credevo nemmeno più...

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  4. Sembra decisamente interessante. Spero di riuscire a recuperarlo.

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    1. A me non era dispiaciuto, come dicevo a Salvatore non so se si riesca a recuperare o meno, perché sulla distribuzione italiana non sono disposta a scommettere...

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  5. Pure io come te non sopporto neve, paesaggi alpini e settimane bianche, però se a te non è dispiaciuto, potrei trovarci del buono pure io. Sperando arrivi, se non nei cinema almeno in rete, prima dell'estate che se no una visione del genere con il sole e 40° non ce la faccio proprio... :)

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    1. Sono abbastanza sicura - non vorrei sbilanciarmi troppo - che potrebbe piacerti. sì sì...

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  6. Anche io preferisco il rumore del mare, per dirla alla cinefilo :)
    Detta questa, mi sembra comuqnue un film interessante, anche perché vado spesso al festival dedicato a film di montagna, e sono molte volte interessanti (la neve, mi piace in montagna e al cinema...). Sarà forse la foto finale, sarà il discorso sulla rottura degli equilibri di coppia, ma mi fai pensare all'ultimo Kubrick, Eyes Wide Shut (che io ho adorato), ma forse vado fuori strada ...

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    1. a me la neve inquieta pure al cinema, fai tu... :)
      Comunque il film è senz'altro interessante, ma secondo la mia sconfinata ignoranza siamo lontanissimi da EWS...

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  7. Visto, poi in Italia l'hanno distribuito ma indecisi tra tutte le tue opzioni hanno virato sulla traduzione letterale :)

    son d'accordo su tutto anche se a parer mio forse avresti dovuto anche citare alcune sequenze altamente ansiogene (almeno per me).
    Non mi riferisco alla valanga al ristorante (anche perchè lo si sapeva che si fermava, il film era appunto su quello) ma a 2,3 scene in alta momtagna (l'urlo ad esempio, si sa genera valanghe) e a quella sull'autobus

    vabbeh, inezie ;)

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    1. Poteva andar peggio in effetti, già il fatto che l'abbiano distribuito è tanta roba comunque!
      Hai ragione, sono stata abbastanza sul vago, il problema è che ne ho parlato a due mesi abbondanti dalla visione.... :)

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