30 giu 2014

Il mercato di Bac Ha

Ho una vera e propria passione per i mercati, e, quando viaggio, non manco mai di visitarne almeno uno. Ricordo ancora l'entusiasmo mio e della bionda di fronte al Queen Victoria Market, a Melbourne.
Sembravamo due bambine in un negozio di caramelle. O, in alternativa, due adulte che non avevano mai visto un mercato, scegliete voi. Quindi nel nostro viaggio in Vietnam abbiamo fatto in modo di programmare le tappe per non perderci la visita al famoso mercato domenicale di Bac Ha.
Come ho già detto, nei due giorni precedenti eravamo a Sa Pa, e la domenica mattina ci siamo spostate - con il bus compreso nel pacchetto acquistato su www.sapadiscoverytours.com - a Bac Ha.
A parte qualche piccolo problema logistico, risolto più o meno velocemente, alla fine siamo riuscite a partire, e, dopo un viaggio che io personalmente ho patito parecchio, ma solo perché ho trovato posto sull'ultimo sedile in fondo al bus, praticamente seduta sulla ruota, siamo finalmente arrivate a Bac Ha, che, per sei giorni la settimana è un paesino tranquillo, ma la domenica, grazie (o a causa) del mercato si trasforma in un vivace miscuglio di gente, con le donne delle varie etnie che, dalle vallate circostanti si riversano in paese nei loro inconfondibili abiti dai colori sgargianti per vendere e/o comprare merci di ogni tipo. 
Il mercato è enorme, ed è diviso in aree differenti, e, come avevo già detto qualche giorno fa, nonostante l'afflusso dei turisti sia notevole, il "problema", se di problema vogliamo parlare, è costituito dalla presenza costante dei motorini, che rompono i coglioni vagano indisturbati tra la folla e i venditori. 
Rialzata rispetto al resto del mercato c'è l'area destinata alla vendita degli animali: cavalli, maiali, bufali, polli, oche e... cani. Che non sono lì per essere venduti come animali da compagnia. 
E lo so che - non essendo io vegetariana - non ho alcun diritto di mettermi a fare discorsi pseudo-moralisti sul fatto se sia giusto o sbagliato mangiare il cane (il maiale sì e il cane no? siamo sempre lì); in diversi paesi del mondo - dove alcune razze canine sono allevate appositamente per la macellazione - si tratta di tradizione culturale, mentre nei paesi occidentali questa tradizione non esiste.
Vicino alla zona di vendita degli animali c'è il reparto macelleria.
Chiunque sia andato all'estero almeno una volta in paesi con usi e costumi diversi da quelli occidentali sa che i reparti macelleria dei mercati possono creare qualche problema ai nostri occhi. Da noi l'ufficio di igiene (o l'ASL o chi per esso) li chiuderebbe in tempo zero, ma evidentemente in queste zone di mondo funziona diversamente, e la carne (o il pesce) accatastata sui banchi di legno, senza un minimo di rifrigerazione o di quelle che dovrebbero essere le più banali norme igieniche, è una costante. A Bac Ha ho visto, fra le altre cose, un ragazzo che stava tagliando la carne con la sua bella sigaretta in bocca. Ma, dopo che eserciti di mosche stazionano in pianta stabile sui vari tagli di carne, non sarà certo un po' di cenere a destare preoccupazione, no?
Non metto le foto perché non vorrei urtare la vostra sensibilità, ma vi lascio invece una panoramica della varia umanità che potrete incontrare al mercato. Sappiate che oltre a Bac Ha ci sono altri paesi che organizzano mercati, e che, se avete più tempo a disposizione di quanto non ne abbiamo avuto noi, meritano senz'altro una visita.












15 commenti:

  1. No, il cane no. :'( Comunque, anche tutti gli altri animali non dovrebbero andare al macello. Però, il cane! Cazzo, il cane ti fa compagnia quando sei solo, ti porta indietro la palla, scodinzola quando ti vede, ti corre incontro, ti fa le feste..come fai a mangiartelo? :'(

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    1. Si tratta semplicemente di altre culture. Del resto gli inglesi ci guardano allo stesso modo per quanto riguarda il mangiare la carne di cavallo.
      Io non mangio coniglio per timore di poter mangiare un gatto, ad esempio, ma non voglio entrare nel merito perché, come ho premesso, non sono vegetariana, e quindi il mio sarebbe un discorso assolutamente ipocrita.
      Mangio i crostacei ma l'idea di mangiare un insetto mi ripugna. Se fossi nata in Asia lo riterrei normale.

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  2. uh, che belle foto! curiosamente i colori mi hanno ricordato il messico. il cane non mi ispira per nulla. e poi, che razza di cane? e allevato come? perché immagino che cambi, no? come mangiare il pollo aia o la gallina bianca di Saluzzo

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    1. Uh, grazie!
      In effetti i colori - pur non essendo (ancora) stata in Messico - soprattutto nella sobrietà dei colori fluorescenti, possono ricordare il Chapas, è vero.
      Sulla razza di cane non ti sono di alcun aiuto, e men che meno sul modo in cui vengono allevati. Credo di averlo visto in menu una volta sola, a meno che con "dog" intendessero qualcos'altro, ma ho i miei dubbi, ecco.
      C'è da dire che io di cani randagi non ne ho visti molti...

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  3. Il padre di mio nonno era un macellaio. Conservo una foto storica del negozio e per quanto sia sgranata le condizioni igieniche beh... si intuiscono e non sono molto diverse da quelle che hai descritto tu. Sulle abitudini alimentari sono d'accordo. Tutto, alla fine, dipende dal luogo in cui si nasce. Io non mangerei mai il mio adorato Biagio ma da qualche parte, nel mondo, qualcuno potrebbe dire lo stesso della sua mucca Carolina.

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    1. Esattamemte. cultura, tradizioni, religione, fanno la differenza. Vedi il maiale per musulmani ed ebrei, la vacca per gli induisti, anche se per motivi diametralmente opposti. Il maiale non viene mangiato perché considerato impuro, la vacca al contrario perchè viene considerata sacra... E, a parte me, praticamente nessun popolo ha problemi con il pollo! :)

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    2. hahahahaha vero! Poveri polli non se li caga nessuno :D

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  4. Tutti questi colori e queste persone sono meravigliose, davvero! Capisco la tua passione per i mercati perché anche io li adoro (e il Queen Victoria's Market è un trionfo!).
    Certo, dovessi vedere il reparto macelleria di queste zone probabilmente, pur essendo carnivora più che onnivora, comincerei a lasciarmi morire di fame o diventare respirariana. E il cane... mi si spezza il cuore. Ma d'altronde, non vorrei dire una belinata, in certi paesi del mondo non mangiano il coniglio, né il cavallo (beh il cavallo nemmeno io), al di là dei motivi religiosi che impediscono di toccare maiali o mucche, quindi va davvero in base alla cultura.

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    1. Sì, è assolutamente una questione culturale, e/o religiosa.
      Io, purtroppo, nonostante tutti i reparti macelleria visitati - e ricordo che la Feira de São Joaquim a Salvador de Bahia l'attraversammo praticamente in apnea - continuo ad essere carnivora...
      Respirariana? ah ah ah ah! piuttosto muoro.

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  5. ma che vestiti favolosi, così colorati! anch'io adoro i mercati.

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    1. È vero, è un bellissimo colpo d'occhio!

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  6. voglio assolutissimamente la fascia porta enfant!!! E' bellissima!!!

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