...problems all left alone
Weekenders on our own
Che ogni tanto mi sorge il dubbio di essere vagamente borderline.
Ieri mi sembrava di essere in vacanza.
Una giornata in piscina con la bionda.
Un cielo terso, il sole caldo, l’acqua un po’ freddina, di quelle che quando entri non puoi star lì a bamblinare e inizi a muoverti prima che ti colga il congelamento coatto. Poca gente. La piscina tutta per noi.
Di leggere una pagina nemmeno a parlarne.
Mentre i libri ricevuti in regalo sono diventati 4.
Che, oltre alla Vargas e a Lansdale, ci abbiamo appoggiato sopra “La controvita” (grazie grazie) e, stamattina, sulla scrivania, ho trovato “Il leopardo”, dono del capo.
Abbandoni la piscina e vai a casa della bionda, che la tua è troppo lontana. Che poi è un attimo a sbagliare nuovamente il casello di uscita. Dato che lunedì sera, rincasando, l’ho fatto di nuovo. Sarà che mandare e.mail mentre stai guidando tende a distrarti, probabilmente.
Doccia, trucco e parrucco, e uscite. Che vi aspetta una cena da Eataly con Andrea Mainardi, lo chef di Officina Cucina.
E mentre attraversate la città semideserta e trovate parcheggio senza pudore vi dite che, come al solito, sarete circondati da vecchi babbioni, che solitamente il target è quello.
Vi registrate e vi dicono che sarete al tavolo n. 4, e intanto potete accomodarvi per l’aperitivo.
Finger food. Si inizia con una catalana di granchio, ottima. Poi arriva “UOVO”: trattasi di una specie di... zabajone? maionese? nel guscio d’uovo con tartufo. Interessante. Parecchio interessante. Decisamente interessante. Quindi del coniglio con insalatina di sedano e olive. Buona, nonostante fra me e i conigli non ci sia una grande passione. E poi un signor gambero in pasta kataifi con salsa di carote. Delizioso. Per accompagnare il tutto due bicchieri di pinot nero spumante, che scendevano in scioltezza.
Ci accomodiamo al tavolo. Questa volta le vecchie babbione siamo noi, poi ci sono una coppia che si è conosciuta mezz’ora fa, un posto vuoto (che c’è sempre qualcuno che non ce la fa ad arrivare) e una coppia di ragazzi verosimilmente eterosessuali e carini. Uno ha la faccia corrucciata. Scopriamo che si è fatto Sanremo-Torino col carro attrezzi. Adesso ha 700euro in meno sul conto e la macchina ferma, ed è venuto a questa cena non sa nemmeno lui perchè visto che – interviene l’amico – è un po’... “delicato”.
In pratica uno di quelli che mangia due cose in croce, e nemmeno di gusto.
Infatti (I know my chicken) quando dice: “non mangio la carne cruda” penso alla faccia che farebbe sentendomi ordinare un filetto grondante sangue... o mentre mi brillano gli occhi ogni volta che mi servono una tartare.
Parliamo un po’, e gli chiedo se ALMENO mangia i formaggi.
Lui mi risponde, poco convinto: “sì, i formaggi sì, ma non vado oltre il parmigiano reggiano”. Che non so tu, ma io me lo immaginavo mentre rispondeva ad una domanda simile: “sì, scopare sì, ma non vado oltre la posizione del missionario”.
Che poi a me questi personaggi un po’ così, non so perchè, ma mi incuriosiscono un sacco. E mentre dall’antipasto (insalatina di finocchi, arance, capesante e lumache alla bresciana) si passa al primo (risotto mantecato con taleggio e caviale) io riesco a dire che un uomo che sa cucinare ai miei occhi è più arrapante di Rocco Siffredi. L’uomo-che-mangia-due-cose scopriamo essere amante dell’insalata. La tristezza mi pervade, mentre lo vedo alle prese con l’agita-e-gusta. Dice che “più o meno” è vegetariano. Infatti, quando serviranno il secondo (guancetta di maialino da latte Vs guancetta di storione su salda di patate piccante) lui il maialino (che era buonisssssssimo) nemmeno lo toccherà. Stolto.
Il dolce è un tortino di pere cannella e polenta con gelato alla crema mantecato all’azoto liquido sul momento. Non dico niente. A parte che era troppo poco.
La cena è finita. Andiamo in pace.
E, mentre camminando ridiamo come due cretine, che ci viene sempre bene, pensiamo che è appena martedì, e che domani si torna in ufficio.
E torniamo a casa, ballando in auto sulle note di Surfin’ in USA.
certa gente dovrebbe essere messa alla gogna ecco
RispondiEliminaufffffff!!!!!!!!! mi sembra che un uomo dovrebbe mangiare carne, certe fisime dovrebbero essere riservate a noi femminucce............ che poi, parliamone.... una bella fiorentina, o un bel filetto appena appena scottati hanno una loro poesia, purtroppo sono in pochi a capirla.......... lo deduco dalle facce schifate (compresa quella di mio marito che in fatto di carne non capisce una beata mazza) che guardano nel mio piatto mentre mi cimento con un cruento pasto!!!!!!!!!!
RispondiElimina@only: non stai parlando di me, vero?
RispondiElimina@giliola: io cerco sempre di capire tutto, per quello che mi costa. io stessa non mangio un sacco di cose, ad esempio. ma, se sono costretta, non è che muoio. e, se uno non è allergico e/o intollerante a certi alimenti, lo trovo abbastanza stupido come atteggiamento.
RispondiEliminaPosso rispettare un vegetariano se lo fa perchè è convinto e non per moda. già il vegano - per quanti sforzi io possa fare - non riesco a comprenderlo.
E il discorso sulla carne... ti dico solo che per me non è mai abbastanza al sangue!
ma no figurati.. anzi.
RispondiElimina@only: bello quell'anzi! :)
RispondiEliminaNon potrei mai avere accanto un uomo così... diventerei subito una donna triste!
RispondiElimina@sonia: sai, non è detto. certo che se gli viene la nausea mentre io addento la mia tagliata praticamente cruda potrebbe esserci un problema. se invece si raggiunge un equilibrio (cioè, in pratica se non mi rompe i coglioni quando devo nutrire la carnivora che è in me) di sicuro non sarò io ad impedirgli di aprire la sua busta di insalata, ecco... e che non si dica che non sono tollerante. ;)
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