I saw the best minds
of my generationdestroyed by madness,
starving hysterical
naked, dragging themselves
throughthe negro streets at
dawn looking for an angry
fix, angelheaded hipsters
burning for the ancient
heavenlyconnection to the
starry dynamoin the machinery of
night…
San Francisco,
1955.Nella Six-Gallery il giovane Allen Ginsberg recita per la
prima volta il suo poema, Howl. 2 anni dopo, quando la City Lights books di Ferlinghetti
lo pubblica, il volume e il suo editore verranno messi sotto processo per il
contenuto osceno e il dubbio valore letterario (non oso pensare cosa sarebbe successo a
Moccia).Il film si sviluppa in un’alternanza di
scene: il processo (con un delizioso John Hamm nel ruolo dell’avvocato difensore di
Ferlinghetti), l’intervista a Ginsberg, le scene in bianco e nero in cui il
poeta (interpretato da un ispirato James Franco) declama i suoi versi a un pubblico
ammirato e le scene in animazione, in un mix lisergico e
allegorico.Bello, anche se credo
che un film del genere meritasse la versione in lingua originale coi
sottotitoli, ma, si sa, non si può aver tutto.
Nessun commento:
Posta un commento