17 feb 2016

Lo chiamavano Jeeg Robot

(a dire il vero, essendo ambientato a Roma, più che altro lo chiamavano Ggigg Robbò, ma fa lo stesso....)

Lunedì sera, io e un po' di altre persone, in una sala gremita, abbiamo assistito all'anteprima torinese (il film è stato presentato alla festa del cinema di Roma nell'ottobre scorso) del primo lungometraggio diretto da Gabriele Mainetti, Lo chiamavano Jeeg Robot, interpretato, oltre che dall'ottimo Claudio Tantaroba Santamaria, da un bravissimo Luca Marinelli (che dopo Non essere cattivo offre un'altra splendida interpretazione) e da una sorprendente Ilenia Pastorelli, al suo esordio cinematografico dopo il GF12.
Ero molto curiosa, date tutte le recensioni positive lette e sentite in giro dopo la proiezione di Roma, e non vedevo l'ora che arrivasse in sala. L'occasione di vederlo una manciata di giorni prima (uscirà nelle sale il 25 febbraio), con la presenza di Gabriele Mainetti e Claudio Tantaroba Santamaria in sala è pure gratis è stata una bella fortuna. Quindi ringrazio la Tiz, accaparratrice anche del mio ingresso omaggio. 


Non so se dalle mie parole traspare la mia lieve ammirazione per Claudio Tantaroba Santamaria. In ogni caso, in questo film ha messo su 20 kg, quindi nessuno potrà contraddirmi, in quanto è tantaroba per davvero (davero).


Definire Lo Chiamavano Jeeg Robot un film di "supereroi" è riduttivo, oltre che fuorviante, dato che Enzo Ceccotti è un delinquente da quattro soldi di Tor Bella Monaca, che quando si rende conto di essere diventato fortissimo e indistruttibile la prima cosa che fa è andare a scassinare sradicare un bancomat a mani nude, e di eroico nella sua esistenza, a parte sopravvivere, c'è davvero (davero) ben poco. 
Ma andiamo per ordine.
Enzo, come abbiamo detto, è un delinquente di poco conto, vive in un appartamento che al confronto Abu Ghraib sembra il Ritz-Carlton, si nutre di budini alla vaniglia e guarda film porno (aiutami a dire fine intellettuale). Un giorno, inseguito dalla polizia, si butta nel Tevere, entra a contatto con una sostanza radioattiva e dopo aver passato una giornata demmerda a sputare bitume, siccome non muore ritorna alla sua vita come niente fosse.
Ovvero, andare con l'amico Sergio a fare un lavoretto semplice per lo Zingaro, che consiste nel recuperare - armati di Guttalax, scolapasta e spazzolino da denti - all'aeroporto due extracomunitari imbottiti di droga, ma il lavoretto semplice diventa più complicato del previsto e a Enzo toccherà, suo malgrado e controvoglia, occuparsi della figlia di Sergio,  Alessia, che ha "sbroccato" quando la madre è scomparsa e da allora non fa altro che guardare DVD di Jeeg Robot. E da lì a convincersi che Enzo sia Hiroshi Shiba in carne ed ossa destinato a proteggerla e a salvare il mondo, non ci vuol niente.
Peccato che lo Zingaro (Claudio Marinelli), che vuole fare un salto di qualità nel mondo della malavita e che per questo sta cercando di concludere un affare con un gruppo di narcotrafficanti napoletani, non avendo portato a termine il "lavoretto semplice" sia un po' nella merda e abbia bisogno di trovare i soldi. Il piano è pronto, l'assalto ad un portavalori, ma, visto che se qualcosa può andar male lo farà, il colpo fallisce,
Lo Zingaro è sempre più incazzato, i suoi uomini non lo ascoltano più, i napoletani gli stanno al culo e, come se non bastasse, tutti i suoi progetti non si realizzano per colpa del "rapinatore mascherato".





Non vi racconto altro per non togliervi il gusto durante la visione di questo film che, pur non essendo privo di difetti, riesce, con la sua ironia e i suoi personaggi grotteschi, a divertire e sorprendere.
Lo chiamavano Jeeg Robot è uno di quegli esempi che ti fanno credere (e sperare) che il cinema italiano, quando vuole, riesce a volare alto, appropriandosi di un genere che non gli appartiene ma che riesce a far suo in un sapiente lavoro in cui si amalgamano serietà e follia, perché bisogna essere dei pazzi furiosi per pensare ad un supereroe a Tor Bella Monaca, e bisogna essere fottutamente seri per crederci fino in fondo.
Gabriele Mainetti ha proposto per anni la sua idea, collezionando una serie di rifiuti, porte in faccia e risposte del genere ‘Non abbiamo i mezzi qui in Italia, ci costerebbe troppo‘, oppure ‘Il cinema di genere da noi non funziona. O fai film d’autore, o fai commedie‘. (da Wired)., ma, per fortuna non si è mai arreso.


42 commenti:

  1. Sono sempre alla ricerca di qualche film italiano che esuli dalla dicotomia commediola/film d'autore,e sopratutto che mi ridoni fiducia nella produzione nostrana!Ci aveva provato Tornatore,a fare un film sui supereroi "senza i soldi" XD,ma lì secondo me il risultato era uno strazio per la recitazione tremenda dei protagonisti(praticamente tutti,persino Bentivoglio O.o).
    Mi associo all'apprezzamento per il Tantaroba,anche se in versione "real tantaroba",ai miei occhi,perde moltissimo!

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    1. E allora è probabile che questo possa fare al caso tuo.
      Comunque ClaudioTantarobaSantamaria è tornato "normale"....:)

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    2. era Salvatores quello che ha fatto quella schifezza de Il ragazzo invisibile.

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    3. Sisi vero,hanno girato entrambe nella mia città,negli anni recenti,e me li sono scambiati XD

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  2. visto il trailer un sacco di volte, lo ammetto mi incuriosisce. se trovassi qualcuno pronto ad accompagnarmi..

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  3. Ma ci credi che è uno dei film che più attendo, quest'anno?
    E, tra parentesi, mi ero divertito come un bambino davanti al delicatissimo Il ragazzo invisibile. ;)

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    1. E ci credo sì, lo aspettavo pure io! :)
      Non ho visto il film di Salvatores perché non mi interessava, ma ho scoperto che è previsto il sequel...

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    2. E vedilo, perché fa tornare piccini.
      Bello e pulito, con tante citazioni sparse qui e lì.
      Poi Salvatores è bravo con poco, non è una scoperta.

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    3. Ma dici? E' che non sono sicura di voler tornare piccina! :)

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  4. Pregi: recitazione ottima di Tantaroba e Claudio Marinelli, davvero fantastico quest'ultimo, ruba spesso la scena a Tantaroba ed è davvero credibilissimo nel ruolo dello psicopatico canterino. Brava anche la coprotagonista, anche se, sinceramente, parte delle sue battute me le sono perse, vabbè la romanocentricità, ma pensate anche a noi quaggiù al Nord! Difetti: i settordici sottofinali, avrei scorciato un quarto d'ora dell'ultima mezza. Vado a trasformarmi in giiiiiggg, scrostatevi! :-))

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    1. Marinelli è davvero bravissimo, in versione Ana Oxa è da applausi!
      A me i settordici pseudofinali non hanno disturbato più di tanto, e nemmeno la parlata strasciata di Alessia.
      (però "scrostatevi" al plurale perde un po' di efficacia, molto meglio "scrostate"!)
      :)

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    2. Però scritto così io lo pronuncio come "scrostate la teglia, mi raccomando!"... dove si metterà l'accento per renderlo romanesco? Scròstate andrà bene?

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    3. Sai che con gli accenti sono una pippa carpiata, però credo che scròstate (de dosso) sia la versione migliore...
      Ma dov'è Fascino quando serve?

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    4. Dice che sta lavorando... mah... :-)

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    5. E che ne so io, son mica romano, mi so' Arlecchin, servo de do paroni :-D

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    6. Comunque è un film che aspetto da mesi, da quando i 400cazzi ne hanno fatto la recensione...

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    7. @Fascino: ecco chi mi ricordava Natalino Balasso l'altra sera! :-)
      Porca fogna!

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    8. Eh no, questo non lo accetto, il dialetto di Balasso, è anni luce dalla raffinatezza del veneziano...lo stesso dicasi per i dialetti veneti che si parlano oltrefrontiera (oltre il ponte, per inciso) :-D

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  5. Ho leggiucchiato qua e là per cercare di non beccare spoiler, però mi pare di capire che il film sia valido. Ne sono lieto, anche perché mi incuriosisce parecchio e andrò senz'altro a vederlo.
    A questo punto spero vada bene al botteghino, in modo tale da convincere quei "geni mancati" dei produttori a puntare anche su qualcosa che non siano commedie demenziali e drammoni su mafie varie.

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    1. Tranquillo, non ce ne sono, quando spoilero metto le mani avanti e lo dico all'inizio del post! :)
      Spero anche io che riscuota un buon successo, perché se lo merita tutto! :)

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  6. ho capito che non vuoi spoilerare troppo, però nell'articolo dici poco o niente. XD

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  7. solo una domanda
    ho sentito dire che nei titoli di coda c'è la cover della sigla di Jeeg Robot cantata da Santamaria. ma parte quando finisce il film o la musica attacca prima accompagnando il finale?

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    1. ti ringrazio per questa domanda. Siccome ho la memoria di un pesce rosso mi sembra (ho detto SEMBRA) di ricordare che parta un attimo prima dell'inizio dei titoli di coda. Ma tu non fidarti.

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    2. Io avrei giurato un attimo dopo, e ho la memoria di un toporagno, credo.

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    3. @Anonimo, facciamo così: tu vai a vederlo giovedì prossimo poi torni qua e ci dici quando parte, ok?

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    4. ciao, sono sempre io. alla fine del film non c'è la sigla cantata da Santamaria. c'è una traccia originale della colonna sonora che accompagna la scena, poi cresce e si sente anche nei titoli di coda. sono uscito, quindi non so se dopo qualche minuto è partita la sigla. strano comunque, forse sono due versioni diverse.

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    5. Ciao SempreIo, come avevo premesso sapevo di non essere affidabile, quindi è possibile che tu abbia ragione, tenderei ad escludere le due versioni diverse, ecco.
      Ma il film ti è piaciuto oppure no?

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  8. Daje, che potrebbe piacere pure a me!

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  9. Sono curioso, speriamo non si riveli la solita cannibalata! ;)

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    1. Non è affatto una cannibalata, fidati! ;)

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  10. Ma quanto mi piacciono le tue recensioni! Bacio.

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  11. il trailer lo stanno passando ad incessantemente...
    io non apprezzo...
    a parte che il dialetto romano si, ma a piccole dosi, la storia non mi ha accattivata minimamente, quiindi stavolta, nonostante i pregevoli giudizi, al massimo lo aspetto su sky

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    1. io ho apprezzato un sacco!
      ma ci sta, del resto mico ci può piacere tutto, no? :)

      (però quando arriva su sky guradarlo, ok?)

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  12. All'anteprima milanese è scattato l'applausone a fine proiezione!!! Una bomba!!! Lo rivedrei anche solo per risentire la Pastorelli dire "HIROSHI SHIBBBBA"!!!

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    1. Ah, ma anche a Torino è scattato l'applausone, scherzi?
      La Pastorelli è stata davvero una sorpresa!

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  13. E meno male che non si è arreso, direi. Avremmo perso un film quasi unico, in un certo senso quasi "storico", forse un nuovo punto di riferimento.
    Solita spassosissima rece.
    Fine intellettuale ;)

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    1. del resto, essendo fine intellettuale pure io capisci che giocavo quasi in casa... ;)

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