20 gen 2016

(A) Perfect day

Questo post giace(va) tra le bozze dall'inizio del mese, ma, per un motivo o per l'altro, non sono mai riuscita a trovare il tempo per scrivere qualcosa di vagamente somigliante ad una recinzione. Se consideri poi che di tutti i (pochi) film che ho visto in questi primi giorni di 2016 ho parlato solo del primo, e ne ho una mezza dozzina in arretrato, potrei iniziare a soffrire di ansia da prestazione. Ovviamente no, ma sono un po' in affanno lo stesso.
So che quello che sto per dire suona strano, ma in questo gennaio il lavoro è riuscito ad allontanarmi dal cazzeggio bloggaro (o, se preferite, dal bloggheggio cazzaro), Mettici anche che una settimana di necrologi non si era mai vista, e che non ho fatto un post per Glenn Frey solo perchè altrimenti mi sembrava davvero di essere diventata un'agenzia di pompe funebri, che l'altra sera mentre tornavo a casa in macchina e stavo cantando Space Oddity a squarciagola mi son venute le lacrime agli occhi e avrete un resoconto breve quanto inutile della situazione.
Comunque, come sempre, chissenefrega.


Ultimo film visto nel 2015, nella stessa sala in cui vidi l'ultimo film del 2014.
Il titolo originale è "A perfect day", il titolo italiano, per motivi a me incomprensibili, è diventato "Perfect day"... Una cosa simile era già successa con il film di Audiard "IL profeta", che, nel titolo originale era "UN prophète", quindi, la mia domanda è (oltre a "perchè???") la seguente: Che problemi avete con gli articoli indeterminativi, signori traduttori dei titoli? 
Sapendo che la domanda è destinata a rimanere senza risposta, fingo di essermene fatta una ragione e provo a parlarvi del film di Fernando León de Aranoa al suo debutto in lingua inglese (e francese, spagnola, serbo-croata...), che io - purtroppamente - ho visto doppiato.


A perfect day è un film che racconta la guerra servendosi dell'ironia.
La guerra è quella della ex Jugoslavia, e quindi dobbiamo tornare indietro di una ventina di anni, nel 1995, quando quell'assurdo conflitto stava per concludersi. Ed è proprio in quel periodo, "da qualche parte nei Balcani", che inizia il film.
Che racconta le peripezie di una squadra di operatori umanitari, impegnati a recuperare il cadavere di un uomo da un pozzo, prima che questo contamini l'acqua.
Ma la corda in uso a Mambru (Benicio del Toro) e al suo aiutante/interprete Damir (Fedja Stukan) si spezza proprio un attimo prima che il corpo venga estratto e bisogna ricominciare tutto da capo.
Però.
Bisogna trovare una nuova corda.
E la ricerca di un oggetto così banale dà vita ad un viaggio che coinvolge, oltre a Mambru e Damir, l'altra squadra, composta dall'alienato e fuori controllo B (Tim Robbins) e da Sophie (Melanie Thierry), francese, alla sua prima esperienza umanitaria a cui, dopo una riunione al quartier generale , dove la burocrazia non va di pari passo con buon senso, si unisce Katya (Olga Kuryklenko) che deve valutare se sospendere o meno la missione.
E, fra carcasse di vacche minate, un bimbo che sa dove si può trovare una corda - ovviamente non nel negozio che ne ha di ogni tipo ma non le vende - e lo rivelerà solo se Manbru lo aiuterà a trovare il suo pallone, seguiamo, nell'arco di 24 ore, le vicende dei protagonisti, che cercano in qualche modo di rendersi utili e di portare un briciolo di speranza nel prossimo, nonostante le difficoltà e le insidie che rendono quasi impossibile un'impresa apparentemente semplice.
E, dato che la perfezione non esiste, di fatto, non può esistere nemmeno un giorno perfetto.
A perfect day è un film che "gioca" con la guerra, anche se la guerra non si vede, e alterna momenti leggeri ad altri più drammatici, ma lo fa senza sciacallaggio e accanimento, quasi con pudore.



Just a perfect day, you made me forget myself, 
I thought I was someone else, someone good

12 commenti:

  1. Dalle mie parti è passato a dicembre, come anteprima, solo un giorno, mi pare un giovedì. Non sono riuscito a vederlo, spero ritorni in sala, perché la trama e il cast lo trovo interessantissimo ... a vedere la pubblicità sembra un film ben calibrato, e tu lo confermi.

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    1. Qua è ancora in programmazione, e la cosa non può che farmi piacere. Se ti riesce recuperalo, merita senz'altro la visione.

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  2. Non ho visto il film,ma ho un adorazione sfrenata per la canzone di Lou Reed che citi <3 e su cantare Bowie e piangere,ti batto il cinque :/
    Il film sembra interessante!Mi piace il plot.

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  3. Oh, bentornata alle recinzioni! Dunque, io sono in piena fase revAIval nell'ascolto di David Bowie tanto che non ho ancora ascoltato l'ultimo disco, e mi sovvengono un sacco di ricordi legati alla sua musica (per esempio mio nonno che sbottava: "ancora lì che ascolti Devid Boiu?" Sì, David Bowie era sardo, sapevatelo). Finito l'off topic, il film è bello, i personaggi simpatici senza essere perfetti, anzi, i dialoghi brillanti anche nelle peggiori situazioni e l'insensatezza della guerra viene fuori senza neanche nominarla (la guerra).

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    1. Grazie!
      Hai ragione, i personaggi non sono perfetti, e meno male, e il risultato è più che soddisfacente.

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  4. Non me lo aspettavo, ma pure io ho adorato questo film: leggero ma anche profondo, divertente e drammatico.
    Ne sono uscita soddisfatta, come non capitava da tempo!

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    1. Sono assolutamente d'accordo, anche riguardo alla soddisfazione!

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  5. Non sono riuscita a vederlo, ma lo cercherò (anche perché Benicio mi piace assai). La settimana scorsa sono andata a vedere "Le ricette della signora Toku" e te lo consiglio, anche se il titolo è fuorviante. In Giappone è uscito col titolo "HAN" (sulla locandina scritto con mano tremolante e incerta, che descrive bene il senso del film). Da noi è diventato una sorta di titolo da La prova del cuoco...ma perché???

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    1. CCiao cara, se riesci recuperalo, perchè sono abbastanza sicura che possa piacerti.
      Le ricette della signora Toku l'ho visto e mi è tanto piaciuto, sulla traduzione assolutamente fuorviante del titolo sono ovviamente d'accordo con te.
      Se vuoi, trovi la "recensione" qui:

      http://viaggiandomeno.blogspot.it/2016/01/le-ricette-della-signora-toku.html

      (non riesco più a inserire i link!)

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