28 gen 2016

Carol


Abbiamo davvero bisogno di un altro post su Carol, film di cui si è già detto tutto e il contrario di tutto?
Se poi l'ennesimo post è mio, anche no.
Ma.
Siccome sono abbastanza (mai quanto vorrei) stronza, e, nello specifico, financo insensibile, vi dico la mia sul film. 
Film che ha raccolto almeno una quarantina di nomination spalmate tra tutti i festival del mondo, entrando pure a far parte dei migliori dieci film dell'AAFCA, ovvero l'African-American Film Critics Association (dove, per la cronaca, ha vinto Straight Outta Compton, che purtroppo non sono ancora riuscita a vedere), ma che, ai prossimi Oscar, non concorrerà né come miglior film né come miglior regia.
Adesso, io sono notoriamente una capra, quindi sulla questione regia non entro nemmeno nel merito, sarebbe come se Matteo Renzi si mettesse a parlare di politica. Sul fatto che non sia entrato a far parte dei migliori film non so davvero cosa dire, visto che degli otto candidati ne ho visti soltanto 3 (e uno, Brooklyn, mentre scrivo deve ancora arrivare in sala), quindi... boh? Anche se, a mio parere, Carol non è certo un film che ricorderò fra dieci anni (ma forse nemmeno tra dieci mesi).
Una cosa che invece ricorderò senz'altro è la mefitica signora che si è seduta nella fila dietro alla nostra, e, salutando l'amica che era già arrivata ha detto "Ho preparato il minestrone, ma non sono riuscita a mangiarlo". 
Io, che un istante prima avevo iniziato a credere che le mie ascelle avessero iniziato a puzzare come una compostiera in putrefazione sotto il sole di agosto, mi sono sentita sollevata e ho esclamato "e va bene che non l'hai mangiato, ma per infestare la sala che cazzo hai fatto, te lo sei spalmato addosso?"
Comunque.


Siamo a New York nei puritani anni 50 (ma potremmo essere anche negli uffici del pirellone illuminati a cazzo sabato scorso) e, nel periodo natalizio, la sofisticata Carol (Cate Blanchett) si reca nel reparto giocattoli di un grande magazzino, dove viene servita dalla giovane Therese (Rooney Mara, che sarà anche tanto brava e tanto bella, e io non discuto, ma a me personalmente ha detto poco) e, complici un paio di guanti scordati le due donne si rivedranno, e nascerà un'amicizia che pian piano si trasforma in un rapporto più intimo, ma che verrà ostacolato, oltre che dalle convenzioni del periodo, anche dal marito di Carol (interpretato da Kyle Chandler, che, nonostante abbia interpretato una caterva di film, per me resterà sempre e comunque quello che ogni mattina riceveva il giornale del giorno dopo. E a consegnarglielo era un gatto. Parliamone) che, nonostante la coppia stia divorziando, farà di tutto per screditare la donna, accusandola di comportamento immorale, allo scopo di levarle l'affidamento dell'amata figlia.
Carol e Therese partiranno per un viaggio negli States, e la ragazza, che ha abbandonato un fidanzato con cui stava con poca convinzione, si innamorerà inevitabilmente della donna.

Carol è un film esteticamente ineccepibile, dove anche i colori sono perfetti, e racconta una storia per certi versi "coraggiosa", per il periodo in cui è ambientata, in cui probabilmente sicuramente molte persone (sia uomini sia donne) nascondevano la loro omosessualità dietro matrimoni di facciata. Cosa che, sia chiaro, avviene ancora oggi.
Per questo motivo Carol è senz'altro un personaggio rivoluzionario che sceglie di vivere liberamente. E' anche interessante il confronto fra Carol, donna matura e determinata, e Therese, giovane, acerba, che probabilmente non ha ancora capito cosa farà da grande.
Perché , come diceva Guccini,a vent'anni è tutto ancora intero, perché a vent'anni è tutto chi lo sa, a vent'anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell'età,
Ma. sarà forse per colpa della mia innata insensibilità, il film di Haynes mi ha trasmesso molto poco. Non è riuscito ad emozionarmi minimamente, cosa che una storia del genere dovrebbe forse fare, almeno in minima parte. Nel caso l'abbia fatto, evidentemente il mio coinvolgimento emotivo mi stava aspettando in macchina.
Quello che non manca in compenso sono gli sguardi attraverso i vetri, che siano finestre, finestrini, o cabine telefoniche...











50 commenti:

  1. Bene, vedo che siamo in due. Anch'io ho trovato questo film ineccepibile dal punto di vista tecnico, ma emozionalmente non mi ha trasmesso nulla. E devo dire che stavo cominciando a chiedermi se non fosse un problema mio, visto quanto è stato incensato!

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    1. infatti, secondo me manca un po' di pathos, che di sicuro non gli avrebbe fatto male.

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  2. Non mi dispiacerebbe vederlo,la tematica mi interessa!
    E adoro la Blanchett.
    Temo però di trovarlo noiosetto...

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    1. noioso no, ma emotivamente (a parer mio, naturalmente) piatto.

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  3. Lì per lì non mi è dispiaciuto - l'ho trovato, ovviamente, straordinario dal punto di vista visito - ma più passano i mesi e più mi accorgo che ha lasciato poco. Però sembra un quadro. Blanchett superba, al solito, mentre la Mara davvero non mi dice granché.

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  4. molto etico, pure troppo! ;)

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  5. Concordo, bello il finale inaspettato e straordinariamente patinata la parte del viaggio, un cliché via l'altro e troppi silenzi, non sembravano due donne ma due extraterrestri! Non dico un chiacchiericcio senza fine, ma du' parole per conoscersi no? Poco eleganti? Però Cate Blanchett io la amo, punto.

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    1. ma anfatti!
      la blanchett in truth (visto il trailer l'altro giorno) è più figa che mai!

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    2. La Blanchett è la figaggine fatta a persona, non so cosa sia Truth ma andrò a vederlo (sì, anche se fosse l'ultimo Malick, sì, lo farò, mi voglio far malissimo) :-))

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    3. truth è un film con Robert redfort più incartapecorito che mai ma se non altro non più biondo... inchieste giornalistiche, secondo me si può vedere...
      nell'ultimo Malick ci sono Christian Bale e Jessica Chastain, sembra una purga col pedigree..

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    4. redford, maledetto telefono!

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    5. Beh, io lo andavo a vedere anche se era con LEI e "The Red Fort was the residence of the Mughal emperor of India for nearly 200 years" ;-D

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    6. l'ultimo Malick è la morte nera. l'ho visto l'anno scorso a Berlino e ne scrissi pure. vi ho detto che sono stato a Berlino?

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    7. Deve essere l'ultima cosa che hai scritto allora, non vedo un tuo post da settordici mesi! E comunque Berlino non esiste, ci sarai pure stato, ma nella tua mente. :-D

      28/01/16, 11:46

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    8. non è stata l'ultima cosa che ho scritto! toh, fatti una cultura

      e Berlino esiste, esiste così tanto che ci vado pure quest'anno...

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    9. Ma esiste anche Cate Blanchett nel film di Malick allora, non me lo sono sognata 'sto fatto! Nin zò, magari se esce in v.o., la voce fuori campo mi serve d'esercizio... Anche Joy è funestato dalla voce fuori campo (nonchè da altri difetti, as far as I'm concerned). Mandami una cartolina da Berlino.

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    10. no, non puoi capire quant'è brutto Knight of cups... secondo me non ce la fate a farcela! a proposito, alla visione di quale film non mi invitate questa settimana? :D

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    11. Io stasera passo e non so se riusciremo ad accordarci su qualcosa per Sabato, ma lo faremo apposta per poterti non invitare, mi sa... ;-)

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    12. In effetti sì, Tiz, c'è la Blanchett nel film di
      MAlick. quando ho scritto Jessica Chastain ho (incredibilmente) scritto una minchiata...

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    13. Oh, credo che nessuno ti abbia preso per un'esperta di Malick, al contrario! E le unghie brutte della Blanchett fanno coppia coi piedi orridi di Uma Thurman, accrescono il loro già devastante fascino.

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    14. per quanto l'ho patito poteva anche esserci topo Gigio o Amber Lynn, l'avrei rimosso

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  6. Sono d'accordo con te, bello, ma così poco emotivamente coinvolgente. Son rimasto deluso perché me lo aspettavo molto meglio

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  7. Non penso andrò a vedere Carol, ma quando becco qualche replica di Ultime dal cielo me le guardo sempre volentieri! (si, anche per il gattone rosso!)

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  8. Tutti belli e tutti bravi ma emozione pari a zero, che poi io la Blanchett doppiata l'ho trovata ancora più irritante di un personaggio che mi ha irritato già di suo per la sua sofisticatezza.

    Comunque, pure per me Kyle Chandler rimarrà per sempre l'uomo del giornale del giorno dopo, e credo sia per colpa sua se mi sono innamorata dei mici rossi.

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    1. Io se non altro il film sono riuscita a vederlo in v.o., e l'unico appunto che posso fare a Cate Blanchett è che ha delle brutte unghie... :)

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  9. Ha lasciato abbastanza freddo pure me, ammetto, per quanto stilisticamente sia davvero notevole.

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    1. Direi che sull'aspetto stilistico siamo tutti d'accordo...

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  10. Non riesco a trovare la voglia di vederlo, ad essere sinceri, dato che ho letto molti pareri che lo definiscono un bel confetto ma un po' amarognolo al suo interno.
    Ciò non toglie che un giorno lo vedrò, nulla me lo vieta.

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    1. In effetti non si può aver voglia di vedere tutto.
      Allora, i film brutti sono diversi... ma anche quelli belli!
      Poi loro sono brave, la ricostruzione è accurata, ecc.ecc. insomma, una visione senza fretta quando capita gliela si può senz'altro concedere...

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  11. E' praticamente la versione "al femminile" di Lontano dal Paradiso, solo che quest'ultimo è molto più riuscito... Carol è un film formalmente impeccabile ma abbastanza banale come storia e come concezione (il doppio-triplo-quadruplo finale è sconcertante!). Anche le pochissime scene amorose sono piuttosto "asettiche". Bravissime comunque le attrici (e Rooney Mara è, sì, tanto bella e tanto brava :) )

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    1. e direi che siamo d'accordo quasi su tutto...

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  12. Allora niente oscar per Cate?

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    1. Non saprei, brava è brava, ma - secondo me - non da oscar.
      Sarei contenta se vincesse Saoirse Ronan, poi non ho ancora visto Joy e ignoro totalmente chi sia Brie Larson, candidata per "Room"...

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    2. Room sta per uscire, visto il trailer, se vince la Lawrence per Joy vado a dar fuoco all'Academy!

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  13. A me ha detto molto invece, l'ho trovato ineccepibile formalmente, forte emotivamente e con due attrici in forma splendida (a entrambe andrebbe dato l'Oscar). Più bello anche di Lontano da Paradiso.

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    1. Una volta tanto non siamo d'accordo, soprattutto per quanto riguarda l'oscar a rooney mara... :)

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  14. Ciao ragazza, come stai? Ho letto la tua recensione e ho notato che non hai fatto nessun riferimento alla lentezza del film...una dimenticanza?
    Come tutti, ho trovato la storia deboluccia e il film tecnicamente molto accurato. Per curiosità ho letto alcuni articoli e ho scoperto che é stato girato e montato in pellicola senza post-produzione digitale. Girato soprattutto con luce naturale e con grandangoli che mantengono, anche per i primi piani, i personaggi immersi nell'ambiente, i bokeh sono pochi, il tutto per rendere la fotografia moderna anni 50. É un film curato meticolosamente in ogni dettaglio: costumi, colonna sonora, scenografia ...tutto coerente con l'epoca e naturale nell'effetto.
    Questa é la parte che mi ha entusiasmato.

    Della storia d'amore ...io invidio molto la macchina fotografica che Carol regala a Therese.

    Un abbraccio. Sheltering.

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    1. Ciao cara!
      davvero non ho scritto da nessuna parte che è lento? che strano! :)

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  15. Ma secondo me è proprio una palla!
    E poi tutti 'sti vetri...

    Domanda più seriosa: se le protagoniste non fossero lesbiche, sarebbe un film su una storia d'amore stranoiosissima. Quindi: non è che piuttosto dovremmo avere più film con dei gay/lesbiche/bi/trans nel mezzo, ma senza che il loro essere gaylezbitrans sia l'unico snodo della trama?

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    1. In effetti sì, stringi strini è abbastanza noioso, a prescindere dall'orientamento sessuale delle protagoniste... ;)

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  16. Insomma, cara poison, 'sto film lo hai visto con lo scafandro... Bacio!

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