La serata non è ancora finita. Dopo il concerto di Elisa, ci siamo spostate verso la piazza rosa, dove, a mezzanotte, iniziava il concerto di Suzanne Vega. Abbiamo aspettato comodamente sedute sulla panca dello stand che vendeva piadina piemontese (io non dico niente), poi, siccome siamo giovani (ma solo dentro), la stanchezza ha iniziato a farsi sentire e dopo tre canzoni abbiamo deciso di abbandonare la piazza e ritirarci nella nostra cameretta...
Domenica mattina abbiamo oziato allegramente, prima di trasferirci a pranzo all'Osteria Veglio.
Al grido di "siamo due donnini morigerati" abbiamo preso il menu degustazione che per 38€ offre: 3 antipasti, primo, secondo, dolce, acqua e caffè. Ovviamente il vino è a parte, e noi abbiamo assaggiato un Nebbiolo di Veglio. Mangiato sulla terrazza panoramica, piatti molto buoni, i plin ordinati dalla bionda erano semplicemente perfetti, e anche i miei tajarin non erano da meno... Unica pecca, il servizio un po' lento, ma, se non avete fretta - e noi non ne avevamo - è davvero un posto molto carino dove pranzare. Sempre meglio prenotare, però.
A pranzo finito siamo passate in camera a posare quello che rimaneva della nostra bottiglia di vino, e poi ci siamo incamminate verso Barolo.
Abbiamo raggiunto la piazza Blu dove stava parlando Herta Muller, scrittrice romena naturalizzata tedesca, premio Nobel per la letteratura nel 2009, che per il suo rifiuto di collaborare con la Securitate (polizia segreta ai tempi del regime di Ceausesco) perse il lavoro (e anche la libertà) e la possibilità di pubblicare i suoi scritti. Nel 1987 riuscì a trasferirsi in Germania, e ascoltarla è stato davvero emozionante, infatti alla fine del dibattito è scattata una strameritata standing ovation.
Riusciamo per un'incredibile botta di culo ad accaparrarci un posto in prima fila, ed è la volta di Francesco De Gregori che, in compagnia di Steve Della Casa presenta il libro fotografico "Guarda che non sono io", che sarà in vendita in libreria - se non erro - dall'inizio di settembre. De Gregori con gli anni ha perso quella scontrosità che lo caratterizzava, e, oltre ad essere un uomo che io trovo davvero affascinante, è diventato anche simpatico. Il libro ripercorre la carriera del cantautore attraverso immagini spesso inedite, oltre ad appunti e manoscritti.
Approfittiamo di un momento di coda inesistente per procacciarci la cena allo stand del Friuli Venezia Giulia, dove ci concediamo anche un bicchiere di vino (bianco) come aperitivo, e poi, con il nostro panino con il San Daniele in borsa, facciamo un giro per il paese, troviamo un locale dove la coda per i bagni non è sterminata e decidiamo di fare una sosta. Da lì saliamo al castello, e poi arriviamo all'Aula Picta, dove, fino al 22 agosto, c'è un'interessante mostra fotografica su Frida Kahlo, e io ne approfitto per acquistare la locandina; quindi ci spostiamo nella piazza principale ad ascoltare Marco Travaglio. Che starà sul cazzo a parecchie persone, ma io ogni volta - nonostante dia spesso l'impressione di essere l'unico depositario della verità assoluta - resto incantata ad ascoltarlo. Da un Nobel all'altro, tocca a Dario Fo, ovvero 88 anni e riuscire a stare sul palco per un'ora e mezza senza esitazioni. Risate applausi e un po' di commozione, anche da parte dell'artista, che al momento dei saluti dice "invitatemi anche l'anno prossimo"...
Si arriva al termine della serata e tocca a Caparezza, che dal vivo è sempre un gran spettacolo.
Lasciamo la piazza prima della fine del concerto (e prima dell'inizio della pioggia), e torniamo alla nostra stanza. E a quello che è rimasto della bottiglia di vino, che sorseggiamo tranquillamente in veranda prima di andare a letto...
Approfittiamo di un momento di coda inesistente per procacciarci la cena allo stand del Friuli Venezia Giulia, dove ci concediamo anche un bicchiere di vino (bianco) come aperitivo, e poi, con il nostro panino con il San Daniele in borsa, facciamo un giro per il paese, troviamo un locale dove la coda per i bagni non è sterminata e decidiamo di fare una sosta. Da lì saliamo al castello, e poi arriviamo all'Aula Picta, dove, fino al 22 agosto, c'è un'interessante mostra fotografica su Frida Kahlo, e io ne approfitto per acquistare la locandina; quindi ci spostiamo nella piazza principale ad ascoltare Marco Travaglio. Che starà sul cazzo a parecchie persone, ma io ogni volta - nonostante dia spesso l'impressione di essere l'unico depositario della verità assoluta - resto incantata ad ascoltarlo. Da un Nobel all'altro, tocca a Dario Fo, ovvero 88 anni e riuscire a stare sul palco per un'ora e mezza senza esitazioni. Risate applausi e un po' di commozione, anche da parte dell'artista, che al momento dei saluti dice "invitatemi anche l'anno prossimo"...
Si arriva al termine della serata e tocca a Caparezza, che dal vivo è sempre un gran spettacolo.
Lasciamo la piazza prima della fine del concerto (e prima dell'inizio della pioggia), e torniamo alla nostra stanza. E a quello che è rimasto della bottiglia di vino, che sorseggiamo tranquillamente in veranda prima di andare a letto...
la stanza si accende, è quasi mattino,
c'è sempre una penna sul comodino.
China Town.
Il luogo non è molto distante,
l'inchiostro scorre al posto del sangue,
basta una penna e rido come fa un clown,
avvolte la felicità costa meno di un pound.
Il lunedì passiamo la mattinata a prendere il sole (ah, che fatica!) e verso l'ora di pranzo ci trasferiamo in frazione Santa Maria per il pranzo all'Osteria del Vignaiolo, ristorante che avevamo già provato in passato e che si rivela una solida certezza. E che, come sempre, se vi capita di passare da quelle parti, vi consiglio di provare.
Tra una portata e l'altra (capesante con porcini come antipasto e ravioli verdi con ripieno di robiola conditi con tartufo: sublimi) ci siamo messi a chiacchierare con la coppia seduta a fianco a noi, per scoprire che - casomai servissero ulteriori conferme che il mondo è piccolo - l'uomo era stato un collega di lavoro di mio padre, più o meno 30 anni fa.
Il dolce, nonostante non ce ne fosse bisogno, mi ha riconciliato con il mondo.
Quindi, per affrontare al meglio la serata, siamo tornate al nostro B&B e ci siamo concesse una pennica di un paio d'ore. Al nostro risveglio, pacifiche e riposate, siamo scese in paese per l'ultima volta, pronte ad assistere al concerto di Neil Young.
Prima del concerto è venuto giù il diluvio, ma noi, che eravamo in posizione strategica nei pressi di uno stand, abbiamo guardato la pioggia scendere sorseggiando l'ennesimo bicchiere di vino, che abbiamo anche comprato (il bicchiere, davvero carino) e chiacchierando amabilmente con degli sconosciuti, poi la pioggia miracolosamente è cessata e Neil Young è apparso sul palco. Almeno credo sia apparso, perché io dalla mia postazione riuscivo ad intravedere a malapena le coriste, e a sentire la sua voce, ma di vederlo, complice il maxi schermo fisso con il logo del Crazy Horse, manco per scherzo. In ogni caso il concerto non è stato affatto malvagio. Ma, come già avevo premesso, non sono certo la persona più indicata per parlarvi di musica, quindi lascio che lo facciano persone più competenti di me, tipo la cara Nella di Rock Music Space.
Resta il fatto che questi quattro giorni nelle Langhe sono stati davvero pieni ed interessanti, nonché un gran bel modo per staccare dalla quotidianità di casa-ufficio ufficio-casa.
siete senza vergogna! :D
RispondiEliminaah, De Gregori è sempre un gran fico, signora mia...
e di cosa avremmo mai dovuto vergognarci? :)
EliminaSu De Gregori ti do assolutamente ragione, che te lo dico a fare?
Ma che sigarette fuma De Gregori? Comunque l'idea del cappello è ottima per nascondere la canizie e la calvizie, dovrei pensarci pur io, visto l'accanimento del tempo nei miei confronti (bastardo tempo di merda :-D). Brave brave brave!!!
RispondiEliminaNon so quali, ma ne fuma tante... :)
EliminaIn effetti il cappello aiuta...
Tutto questo si chiama "volersi bene". Brava <3
RispondiEliminaSono bravissima a volermi bene, in effetti! :)
EliminaTesoro mio, adoro i tuoi commenti su Collisioni, prima di tutti perchè sono molto più ampi dei miei e parlano di altre cose interessanti che io avevo già dimenticato..
RispondiEliminaMa come dimenticare Fò, ragazzi che svista e ero a due metri!!!!
E la bellissima mostra di Frida Kalo, ed eravamo vicinissime con De Gregori , Poison mia , ci saremo pure scontrate , ma guarda che caso alla "Sliding Doors"
Ti ringrazio per avermi nominata, ma oggi spero di poter concludere questa saga del tutto , dentista permettendo!
Ti adoro!
Nella carissima, probabilmente ci siamo davvero incrociate, in qualche occasione! :)
EliminaCibo, musica e premi Nobel. What else? :)
RispondiEliminaBrave!
e grazie! :)
EliminaIntanto mi segno tutti i posti dove magnare e bere e l'anno prossimo organizzo per farmi anche io questi giorni fichissimi! :D
RispondiEliminaIn effetti un week end lungo in quel periodo è davvero un'ottima cosa... :)
EliminaBello. Vi invidio soprattutto l'essere riuscite ad ascoltare la Muller.
RispondiEliminaIl suo doloroso raccontarsi è sblime.
Verissimo. E' stata semplicemente fantastica.
EliminaMi piace tantissimo il tuo modo di raccontare. Il posto in prima fila per De Gregori te lo invidio un po', e l'anno prossimo penso che prenderò ferie e mi farò un bel giro da quelle parti anch'io!
RispondiEliminaMa grazie! :)
EliminaIn effetti è stata una gran bella esperienza, vedremo cosa succederà l'anno prossimo, e se sarà il caso di ripeterla oppure no! :)