Alimento prodotto dalle api, ricco di glucosio e fruttosio, la morte sua è sul castelmagno. O sullo yogurt greco.
Casualmente Miele è anche il titolo del film con cui Valeria Golino fa il suo esordio alla regia.
Ce n'era davvero bisogno?
Non lo so, sinceramente. Sicuro è che il film è molto meno peggio di quello che possa sembrare vedendo il trailer.
Miele è il nome che usa Irene quando lavora. E il suo "lavoro" consiste nell'aiutare a morire persone con malattie inguaribili, fornendo loro mezzi e assistenza affinché possano porre fine a una vita che per molti non è più vita.
Per farlo si reca in Messico a comprare un barbiturico per uso veterinario, che poi somministra - mai direttamente, ma impartendo istruzioni precise e dettagliate seguendo una specie di "regolamento" non scritto - ai suoi pazienti.
Ovviamente Irene crede fermamente in quello che fa, anche quando la sorella di un paziente le dirà "certo che fai proprio un lavoro di merda".
Fino al giorno in cui scopre che un suo cliente non è affetto da nessuna malattia terminale, ma che è semplicemente stanco di vivere. E le sue certezze iniziano a vacillare.
E qua si potrebbe intavolare un'interminabile discussione sul fatto se porre fine alla propria esistenza nel momento in cui questa smette di esserlo sia giusto o sbagliato, scomodando la legge, la morale, la scienza, la religione, la libertà di scelta e via dicendo. Cosa che ovviamente io non intendo fare, e che - fortunatamente - non avviene nemmeno nel film, che non si permette né di prendere posizione, né di giudicare.
Casualmente Miele è anche il titolo del film con cui Valeria Golino fa il suo esordio alla regia.
Ce n'era davvero bisogno?
Non lo so, sinceramente. Sicuro è che il film è molto meno peggio di quello che possa sembrare vedendo il trailer.
Miele è il nome che usa Irene quando lavora. E il suo "lavoro" consiste nell'aiutare a morire persone con malattie inguaribili, fornendo loro mezzi e assistenza affinché possano porre fine a una vita che per molti non è più vita.
Per farlo si reca in Messico a comprare un barbiturico per uso veterinario, che poi somministra - mai direttamente, ma impartendo istruzioni precise e dettagliate seguendo una specie di "regolamento" non scritto - ai suoi pazienti.
Ovviamente Irene crede fermamente in quello che fa, anche quando la sorella di un paziente le dirà "certo che fai proprio un lavoro di merda".
Fino al giorno in cui scopre che un suo cliente non è affetto da nessuna malattia terminale, ma che è semplicemente stanco di vivere. E le sue certezze iniziano a vacillare.
E qua si potrebbe intavolare un'interminabile discussione sul fatto se porre fine alla propria esistenza nel momento in cui questa smette di esserlo sia giusto o sbagliato, scomodando la legge, la morale, la scienza, la religione, la libertà di scelta e via dicendo. Cosa che ovviamente io non intendo fare, e che - fortunatamente - non avviene nemmeno nel film, che non si permette né di prendere posizione, né di giudicare.
Post un pò laconico per un film Meh?
RispondiEliminaUn film meh rende bene.
EliminaComunque meh-no peggio di quanto temessi.
laconico? è lunghisssssimo. un po' come il film ;)
EliminaAppeno ho letto il titolo del post ho pensato all'omonimo film di Semih Kaplanoglu, Bal (Miele) per l'appunto. Comunque non sembra malaccio nemmeno questo, ma la protagonista è Jasmine Trinca?
RispondiEliminaSi, è la Trinca.
EliminaNo, in effetti non è un brutto film. Meglio di quanto pensassi, se non altro. Abbastanza asettico, se vogliamo.
ma quanto è fica la Trinca in questo film? no, vabbè, lo scrivo domani sul mio blog, dai ;)
RispondiEliminaAspettavo il tuo commento squisitamente tecnico! ;)
Eliminaeh, sono critico dentro, che vuoi fare!
EliminaMia mamma pregava di morire, pur di smettere di soffrire in quel modo. Mi guardava e mi diceva: "ma che ho fatto di male per patire tutto questo?".
RispondiEliminaSapeva di non avere speranze, chiedeva solamente di non soffrire più in maniera atroce, bloccata su di un materasso ad aria.
Probabilmente, fino all'ultimo, hanno avuto la meglio il nostro egoismo e la sua consapevolezza che comunque la volevamo tra noi.
Oggi direi che non è un mestiere di merda.
Forse lo siamo noi di più?
Argomento davvvero spinoso e delicato. Credo sia una scelta difficilissima.
EliminaNon l'ho visto ma l'argomento mi sta particolarmente a cuore e ho delle idee ben precise e salde a riguardo.
RispondiEliminaMa fa incazzare il film? Ché altrimenti nemmeno mi ci impegno se devo farmi venire l'ulcera.
A me personalmente nemmeno un po'.
EliminaMiele mi ricorda la canzone del giardino dei semplici e la Manuela, la ragazza con le tette più grosse della scuola, che al mattino prima d'entrare in classe chiedeva che gliela cantassi, miele. Ero l'unico maschio (?) che, pare, la conoscesse.
RispondiEliminaSì forse sono un po' fuori tema, anche se quando nel discorso compaiono delle tette non si è mai completamente fuori tema, a mio modo di vedere.
Ad ogni caso è importante il tuo giudizio pacato, perché dopo averne sentito parlare Fazio pensi che sia un film da Oscar. E magari pensi pure che abbiamo un governo decente e non quello che resta dall'eutanasia di un Paese.
Opplà, in tema.
Sai che mentre andavo al cinema la canzone del giardino dei semplici è venuta in mente pure a me? E questo la dice lunga sulla nostra data di nascita, mi sa...
EliminaFazio ho smesso di seguirlo perchè la sua faccia da chierichetto mi fa venire voglia di picchiarlo fortissimamente col manuale delle giovani marmotte!
le tette hanno ragioni che la ragione non conosce, credo. e la canzone Miele non l'ho mai sentita. e sì che le mie sorelle avevano i 45 di qualsiasi cosa
EliminaGuarda, era una roba da giostrai, e io sarei pure (ancora) in grado di cantartela. Ma meglio di no.
Eliminanon so, sarà che la golino mi ispira quanto andare al lavoro di sabato sera, sarà che ne parlavano da fazio ieri sera e sembrava che se non ci fosse lei nessuno mai potrebbe. Io preferisco il film con Al Pacino, che se non altro mi ispira a riflettere più della fidanzata di sca_tamarro_marcio
RispondiEliminaPer "film con al pacino" intendi You don't know jack?
EliminaCome ho già detto prima, Fazio ho smesso di guardarlo da un pezzo, comunque - essendo noi in Vaticalia - è un film in qualche modo coraggioso, di questo bisogna dargliene atto.
A me Fazio è simpatico, ma bisogna prendergli le misure, sennò davero davero si può credere che ogni film italiano presentato lì sia un capolavoro (ma quando mai! ma, soprattutto, quanti spoiler!)e ogni cantante un bravo cantante (pure Al Bano????)
EliminaMiele la ricordo anche io, faceva venire proprio il diabete. :-D
che in questo film Valeria Golino non reciti è un valore aggiunto:)
RispondiEliminaIsmaele,come darti torto? ;)
EliminaIo che non la tollero proprio la Golino, credo che 'sto film lo guarderò e lo apprezzerò pure. Pensa...;-)
RispondiEliminaMa infatti il film non è affatto pessimo, anzi.
EliminaNon è il tuo caso, ma se c'è gente che va a vederlo incuriosita dal fatto che sia l'esordio alla regia della Golino, beh, tanto meglio.
A me la Golino piace molto come donna, la vidi alla presentazione di "la kriptonite nella borsa" e dal vivo è davvero bella. Poi, come attrice la trovo giusto un gradino più su del livello "cagna maledetta"... :)