8 lug 2011

Non ho l’età...

…per fare serata in un banalissimo giorno feriale e al mattino presentarmi puntuale al lavoro.
Credo che stasera stramazzerò sul divano prima della fine del tg.
Nel frattempo tento di resistere.
Che solitamente al mattino ce la si fa. E’ al pomeriggio che subentra quello stato di rincoglionimento catatonico che non ti abbandonerà fino alla fine del giorno.
Ma ce la posso fare. Del resto il mio lavoro non prevede il salvataggio di vite umane, quindi grandi danni non ne posso fare.
Anche quest’anno è arrivato Traffic.
Che io – come tutti gli individui vagamente psicotici – sono abitudinaria. E quando, dalla Pellerina me l’avevano spostato a Venaria ho patito.
Avevo appena fatto in tempo ad abituarmi alla nuova collocazione che quest’anno me lo spostano di nuovo. In pieno centro. Ma che, si fa così? Non rispondete, è una domanda retorica.
In occasione dei 150 anni dell’unitàditalia gli artisti, per questa edizione, sono tutti italiani. E quindi io, dopo ieri sera, ho deciso che per quest’anno ho dato.
Che Edoardo Bennato mi piace ma non al punto che, idem dicasi per la PFM, mentre per quanto riguarda Eugenio Finardi, che suonerà domenica, serata conclusiva, mi riservo di decidere in corsa.
Ma ieri sera c’era Francesco de Gregori. Ed era un peccato perderlo.
Visto che né io né sua bionditudine avevamo fretta, prima di fare la nostra comparsa in piazza San Carlo ci siamo concesse un’abbondante cena giapponese da Mister Hu, quindi un caffè da Mulassano e poi, con tutta calma, dopo uno scambio di sms, abbiamo raggiunto Max e signora in piazza.
Anche se questo ha comportato doversi sucare, prima di De Gregori, “Le Luci della Centrale Elettrica”, ovvero pessimismo e fastidio. Il pessimismo è di Vasco Brondi, il fastidio è mio.
Ma siccome – aggiungerei per fortuna – nulla dura per sempre, anche questo strazio dopo un po’ è giunto al termine.
E, fra una versione reggaeggiante di Rimmel e una molto dixieland di Buonanotte Fiorellino, abbiamo potuto assistere ad un gan bello spettacolo, conclusosi sulle note di Viva l’italia. E pazienza se De Gregori ha voluto sul palco con lui sia la Donà (brava, niente da dire) che Brondi.
Quindi, visto che ormai eravamo in ballo, ci siamo spostate al cortile della farmacia, per assistere ad una sfilata di moda di Autopsie Vestimentaire, comodamente sedute nelle poltroncine dell’area riservata, a cui si accedeva con l’apposito pass.
Che aver bazzicato locali per anni ogni tanto a qualcosa serve ancora.
Dopo la sfilata (interessante, devo frequentare quel negozio con più assiduità) iniziava il DJ Set. E mentre ci chiedevamo “chissà se tutta questa gente domattina va a lavorare?”, abbandonavamo la scena. Perchè non so gli altri, ma la mia sveglia, stamattina, ha suonato comunque alle seizerozero. E non è stato bello. Proprio per niente.

Perciò partiamo, partiamo che il tempo è tutto da bere,
e non guardiamo in faccia nessuno che nessuno ci guarderà.
Beviamo tutto, sentiamo il gusto del fondo del bicchiere
e partiamo, partiamo, non vedi che siamo partiti già?

4 commenti:

  1. Non me ne parlare delle serate infrasettimanali, vah...!

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  2. io le (ormai rare) volte che esco e faccio orari che cenerentola troverebbe disdicevoli, mi stupisco della quantità di gente che c'è in giro, e mi chiedo come caspita faccia il mattino successivo... domande che - ovviamente - fino ad una 15ina di anni fa nemmeno mi sfioravano l'anticamera del cervello... :)

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  3. allora io sono una 15ina di anni avanti.. :(((

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  4. @semper: e ci credo che sei avanti: a forza di correre!!!! :P
    (poison)

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