Sai che fatica. Quest’anno ci ha già pensato il calendario, accorpando 25 aprile e pasquetta in un unico giorno, facendo cadere il 1° maggio, nonché natale e capodanno p.v. di domenica, e ferragosto di lunedì. Però ci restano il 2 giugno e l’8 dicembre, che cadranno di giovedì, e il 1° novembre, martedì. Sempre che io non sia in possesso di un calendario taroccato. Vi abbiamo trasmesso il poison-almanacco delle festività. Se continuo così mi assumeranno a studio aperto. A proposito di tarocchi, ieri sera a cena la Tiz ci raccontava che qualche giorno fa, durante la sua permanenza forzata in un aeroporto londinese, abbia potuto osservare un italico ragazzino che indossava un giubbotto taroccato.
Calmi. La Tiz non è né una snob nè una fashion victim che solitamente nota queste cose, ma, di fronte ad un giubbotto recante la scritta “eNporio armani” non ha potuto esimersi. Poi siamo andate al cinema, a vedere “American Life”, che è un film carino, con alcune battute deliziose (“Non è che i tuoi siano di grande aiuto” “I miei sono morti”) e uno sguardo disincantato sull’american way of life abbastanza desolante. Tornata a casa quasi a mezzanotte una persona normale andrebbe a dormire.
Io no. Mi sono messa a… stirare.
Lo so, non credevate potessi raggiungere simili picchi di perversione. Fatevene una ragione. Ricevo un messaggio da un amico, a cui rispondo dicendogli appunto che sto stirando. Cosa che, secondo me, riuscirebbe a tramortire i peggio pensieri erotici anche a Priapo. Errore: nuovo sms: “che ti farei sull’asse da stiro…” Rispondo: “mi faresti male, perchè non reggerebbe il peso!”
A parte ciò, stamattina – come tutte le mattine – ascoltavo la radio, in auto. Intervista a Roberto Bolle. Bla bla bla, bla bla bla e poi l’illuminante domanda dell’intervistatrice che più o meno, in parole povere, gli chiedeva quanto avessero contribuito al suo successo la bellezza e un corpo perfetto. E il Bolle a schermirsi dicendo che più che la bellezza e il corpo avevano contato l’impegno e lo studio, e il sacrificio, e la rava e la fava. Roberto, va bene tutto, per carità. Passi la bellezza, che, siamo d’accordo, non è requisito fondamentale, ma come la mettiamo se madre natura, beffarda, ti avesse fatto nascere nel corpo di Alvaro Vitali?
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