Dopo la separazione
dalla moglie, una ballerina “goj”, Simon, 36 anni, torna a vivere nella casa di
suo padre, che, d’accordo col rabbino, che gli confeziona talismani e gli
suggerisce azioni di disturbo – tipo la televisione sempre accesa a tutto volume
– cerca in tutti i modi di esasperare il figlio in modo che si cerchi un’altra
sistemazione.Ma, nonostante i
continui scontri fra padre (ebreo osservante scampato ai campi di sterminio) e
figlio (filo palestinese) è tutto inutile, Simon non accenna ad
andarsene.Insospettito da
alcune pillole trovate nell’armadietto di medicinali del padre, chiede alla
dottoressa, durante i settimanali controlli a cui si sottopone, in quanto
“cavia” per nuovi farmaci, a cosa servano. E scopre che sono pillole per malati
terminali. Infatti dopo poco il padre muore, e il suo ultimo desiderio è di
essere sepolto nel cimitero del suo paese natale, ai confini con l’Ucraina,
vicino alla tomba della sua prima moglie, di cui Simon ignorava
l’esistenza.Dopo aver consultato
una compagnia di pompe funebri che, per la modica cifra di 30.000€ penserà al
trasferimento della salma, Simon, decide che sarà lui ad accompagnare il padre
nell’ultimo viaggio. E, a bordo del
malandato fuoristrada di Simon, in compagnia del figlio e di un’anziana coppia
di zii, partiranno da Bruxelles alla volta di Lublino, in un viaggio che
riconcilierà Simon con le sue radici.
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