Visto che la Basilicata (a differenza del Molise) esiste, Rocco Papaleo le ha dedicato il suo primo film da regista.Un atto d’amore verso la propria terra, raccontato attraverso il viaggio – a piedi – di un gruppo di amici che suonano in un improbabile gruppo (Le Pale Eoliche, che, come viene detto anche nel film, è un nome un po’ di merda) e da Maratea, dove vivono, decidono di raggiungere Scansano Jonico, per partecipare ad un festival musicale.10 giorni di viaggio, in compagnia di un carro trainato da un cavallo e dei loro sogni infranti: Nicola è un disilluso professore di matematica, Salvatore ha abbandonato gli studi alla facoltà di medicina in seguito ad una delusione amorosa, Franco ha smesso di parlare quando è morta la sua donna e Rocco è un aspirante attore alla continua ricerca del successo che non arriva.Il viaggio verrà ripreso da una piccola tv parrocchiale, e sarà seguito dalla svogliata giornalista Tropea Limongi, figlia di un famoso onorevole) e alla fine – fra paesaggi che sembrano irreali (Craco, evacuato negli anni 60 in seguito a una frana, Eboli, dove il gruppo si ferma a brindare a Carlo Levi e Gian Maria Volontè, il lago di Pertusillo) – avrà avuto quasi uno scopo terapeutico per tutti.
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