«La Viola
di mare è un pesce e lo ha voluto Dio. Quando è maschio si chiama Minchia di Re.
Per amore diventa femmina e ha i colori del fiore. Torna di nuovo maschio dopo
che l’acqua si è presa le sue uova».
Il film è
tratto dal libro di Giacomo Pilati “Minchia di Re”, e la storia è ispirata ad un
personaggio realmente esistito, e racconta una storia d’amore piena di
coraggio.In un’isola della Sicilia, brulla e cruda (o crudele)
alla fine dell’800 nasce l’amicizia fra due bambine, Angela e Sara, che presto
verranno divise dagli eventi. Il padre di Sara viene mandato in guerra, e lei e
la madre vanno a servizio “in continente” dalla baronessa. Angela è la figlia
ribelle del padre-padrone Salvatore, che gestisce il lavoro nelle cave di tufo
del barone vessando tutti, al lavoro come in famiglia. Quando,
dopo anni, Sara ritorna sull’isola Angela, che non l’ha mai dimenticata, le
confessa il suo amore. E quando lo confesserà anche al padre, dicendole che non
vuole sposare l’uomo che lui le ha trovato, al grido di “meglio bottana che
mezzo masculo” verrà rinchiusa in una grotta. Dove riuscirà ad uscire solo
grazie all’escamotage della madre, stanca di vedere quella sua figlia soffrire:
si rivolgerà al parroco del paese, che ha un debito nei confronti della famiglia
e lo costringerà ad affermare di essersi sbagliato al momento della nascita, e
che Angela in realtà è Angelo. In questo modo Angela si trasformerà in Angelo
per amore e – sfidando tutte le regole e le convenzioni – vivrà con Sara alla
luce del sole…
Ma quanto
è bella Valeria Solarino?
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