Mondiali di calcio del 1978. Argentina. Due giornalisti sportivi italiani vengono inviati a seguire l’evento. Uno dei due, Maurizio, ne approfitta per andare a trovare dei parenti e per consegnare dei soldi ad una donna, Ana, da parte dell’ex marito, che vive in Italia. Siamo negli anni della dittatura di Videla, che proprio con i mondiali di calcio tentò di guadagnare l’appoggio della popolazione. La vittoria di quel mondiale da parte della nazionale argentina permise a Videla di ricevere, nel momento della consegna della coppa del mondo, l’applauso della folla radunata al River Plate, alla faccia delle innumerevoli violazioni dei diritti umani che il regime stava perpetrando, dalle torture all'abrogazione dei diritti costituzionali, abolizione dei sindacati, sospensione di qualsiasi attività politica, sequestri di persona, sparizioni di massa. Ma torniamo al film. Nel momento in cui Maurizio incontra Ana se ne innamora, ignorando che la donna è impegnata nella lotta clandestina che tenta di opporsi alla dittatura. Maurizio inizia a sospettare che nel paese non sia tutto così tranquillo come appare quando il cugino Carlos – che i famigliari non vedranno più tornare a casa dopo che è uscito per andare ad un funerale – gli mostra delle foto che ha scattato di nascosto. Nel tentativo di capire di più – e grazie anche al perfido marito della cugina, che fa parte del regime, metterà nei guai Ana, e anche lui verrà arrestato. Film interessante, a cui però manca qualcosa.
27 mag 2009
25 mag 2009
Soffocare
Victor lavora come comparsa in un parco 
tematico sulla storia degli Stati Uniti, partecipa controvoglia alle riunioni 
del suo gruppo di sessuomani anonimi e compulsivi, e per arrotondare lo 
stipendio e riuscire a pagare la retta della clinica privata in cui è ricoverata 
la madre (una magistrale Anjelica Huston), quando si trova al ristorante finge 
di soffocare, facendosi salvare da alcuni inconsapevoli commensali, che 
stringono un legame sempre più forte con lui dopo aver applicato la manovra di 
Heimlich e che gli inviano sostanziosi assegni. Il suo migliore amico è Denny, 
che lavora con lui e con cui partecipa alle sedute dei sessuomani anonimi, fino 
al giorno in cui, in un locale, non si innamora della spogliarellista il cui 
nome è tutto un programma: Darla Tojours.Dopo il lavoro Victor si reca alla 
clinica a trovare la madre, che ogni volta lo scambia per qualcun altro, mentre 
le altre sciroccate vecchiette ospiti della clinica credono che lui sia un nuovo 
messia. Sam Rockwell è semplicemente perfetto nella parte di 
Victor Mancini, come perfetta è la Huston nei panni della madre borderline. Ma 
il film – a differenza dell’omonimo libro di Palahniuk – non mi ha entusiasmato 
particolarmente. 
La casa sulle nuvole
Michele e Lorenzo vivono nella loro 
casa alle porte di Roma fino al giorno in cui arriva un “tecnico” per fare 
alcune valutazioni sull’immobile, e i due scoprono che il loro padre – che 
credevano morto da dodici anni – ha venduto la casa. In base alle poche 
informazioni in loro possesso scoprono che l’acquirente è un italiano che vive a 
Marrakech e decidono di partire alla volta del Marocco per cercare di sistemare 
le cose.Inaspettatamente ritroveranno anche il loro padre, e, fra 
alti e bassi cercheranno di ricucire quel rapporto interrotto tanti anni prima. 
Inconcludente. 
Per fortuna i due protagonisti, il giannini-figlio e Emanuele Bosi sono alquanto bellocci, e l'occhio (quello che vuole la sua parte) non ha patito troppo.
Per fortuna i due protagonisti, il giannini-figlio e Emanuele Bosi sono alquanto bellocci, e l'occhio (quello che vuole la sua parte) non ha patito troppo.
8 mag 2009
State of play
Giornalismo, politica e 
intrighi.Il film inizia con una doppia esecuzione. Un giovane 
delinquente da strapazzo viene “giustiziato” con due colpi di pistola dopo un 
breve inseguimento, e rimane ferito gravemente anche un ignaro passante, 
colpevole di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, soltanto 
perché stava consegnando delle pizze.Il giornalista Cal McAffrey (un Russel 
Crowe imbolsito al quadrato) si reca sul luogo del delitto per avere maggiori 
dettagli. La scena si sposta sull’attraente Sonia Baker, seguendola dal momento 
in cui esce di casa fino al suo arrivo sulla banchina della metropolitana, fino 
all’istante in cui sopraggiunge il treno che la travolgerà. La ragazza era 
l’assistente di Stephen Collins, promettente politico a capo di una commissione 
che sta indagando su una società impegnata in operazioni di “difesa”, nonchè 
amico di McAffrey dai tempi del college. McAffrey, continuando ad indagare 
sull’omicidio iniziale, affiancato dalla giovane collega Della Frye, scoprirà un 
collegamento con la morte di Sonia, e inizierà a condurre un’indagine non priva 
di rischi. Kevin MacDonald, dopo il notevole “L’ultimo re di 
Scozia”, confeziona un altro buon film. Non sarà “Tutti gli uomini del 
presidente”, ma è sicuramente interessante, e il buon Crowe, da me mai 
particolarmente apprezzato, è indubbiamente bravo. Peccato non poter dire lo 
stesso di Ben Affleck, espressivo come un pezzo di pongo lasciato al sole.
6 mag 2009
Fuori menu
Scanzonato film spagnolo che racconta di Maxi, affermato gestore di un ristorante alla moda nel cuore di Madrid, omosessuale dichiarato e ossessionato dall’idea di ottenere la prestigiosa stella Michelin, che vive serenamente fino al giorno in cui la sua ex moglie muore, e Maxi deve imparare a fare il padre dei due figli nati dal suo matrimonio.Le cose non sono affatto facili, e a complicare di più tutta la faccenda ci si mette anche il nuovo vicino di casa, Horacio Peretti, famoso ex calciatore argentino, che Maxi vorrebbe far uscire con Alex, la sua maitre nonché migliore amica. Ma Horacio non è interessato ad Alex...
Ho adorato il personaggio della figlia, con le sue improbabili domande durante la lettura delle fiabe, e lo scorrettissimo padre di Maxy, decisamente per niente gay friendly.
Ho adorato il personaggio della figlia, con le sue improbabili domande durante la lettura delle fiabe, e lo scorrettissimo padre di Maxy, decisamente per niente gay friendly.
"non lascio i miei figli con uno che pensa che i porno devono andare agli Oscar"
5 mag 2009
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