8 nov 2016

La ragazza del treno



Siccome si tratta di un giallo, non vi racconterò molto della trama (che la visione del trailer basta e avanza), se non che Rachel (E.Blunt), amica più dell'alcool che di se stessa, ancora traumatizzata in seguito alla fine del suo matrimonio, tutti i giorni prende lo stesso treno, si siede nella stessa carrozza, allo stesso posto e guarda fuori dal finestrino, La sua attenzione viene colpita da una giovane coppia, che vive vicino a quella che una volta era casa sua, e, giorno dopo giorno, inizia a fantasticare sulla loro vita.
Quando la giovane donna sparisce, Rachel crede di sapere qualcosa, ma contemporaneamente ha paura, in quanto l'alcolismo le provoca vuoti di memoria.



Quello che sto per dire non sorprenderà nessuno: non ho letto il bestseller di Paula Hawkins. 
Un po' perché sono secoli che non riesco a leggere un libro, ma, soprattutto, perché, da "la solitudine dei numeri primi" in poi, mi tengo accuratamente alla larga dai cosiddetti bestseller o casi editoriali che dir si voglia (per la cronaca, La solitudine dei numeri primi lo trovai fastidiosissimo).
Quindi, incurante delle voci sentite in giro in merito alla bruttezza del film, sabato sera, con la bionda, sono entrata in sala per vedere se davvero mi stavo apprestando a vedere qualcosa di brutto brutto brutto.
Adesso, non sono certo qua a dirvi ci troviamo di fronte ad un capolavoro che resterà negli annali del cinema come il thriller del secolo, per carità. Ma non vi dirò nemmeno che si tratta di un film così terribilmente brutto, fosse anche solo perché Emily Blunt è semplicemente bravissima. E, diciamolo, bravissimi sono anche i suoi truccatori. 
Anche perché sinceramente mi sfugge il motivo per cui, ad esempio, per Gone Girl si sia gridato al capolavoro e per questo "la ragazza del treno" tutti pronti a tirar palate di merda. 
Per carità, là c'era David Fincher mentre qua abbiamo il semisconosciuto Tate Taylor, che tra voice off e flashback come se piovesse riesce a rendere il film un po' confuso, abbiamo una serie di personaggi caratterizzati poco e male, come usciti dagli schizzi a matita che Rachel fa sul treno. Diciamo che una sceneggiatura più fluida e una regia più esperta avrebbero giovato, ecco. 

14 commenti:

  1. Dei best sellers fatico a fidarmi anch'io, anche se a volte sanno sorprendermi in positivo (come La solitudine dei numeri primi, che complice il momento in cui l'ho letto, l'ho divorato o i libri di Zafon).
    Diciamo che per questo treno ho voluto aspettare il film visto che era già in produzione, ma non mi sono ancora scapicollata a vederlo, e visto il giudizio tiepido, me la prendo con un altra po' di calma.

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    1. Non è sicuramente il caso di strapparsi i capelli se non lo si vede, però io non l'ho trovato così brutto come dicono tutti... :)

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  2. Il romanzo è una cacatella, come dicono a Oxford: inutilmente ingarbugliato, per nascondere una trama da poco. Tanto si sa che noi uomini siamo tutti malvagggi. Sul film: mi fido della Blunt, che prima che la critica lo stroncasse pareva quasi in odore di Oscar. Lo guardo, ma a casa. Che piove pure. ;)

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    1. La Blunt è molto brava.
      Poi, se mi dici che il libro era inutilmente ingarbugliato devo rivedere la mia opinione sul regista, in quanto non è quindi tutta colpa sua! :)

      Guarda, alla fine nemmeno le tre protagoniste femminili (e non considero la detective) sono poi tutta sta meraviglia. Se vogliamo proprio salvarne una salverei Rachel, che almeno ha "solo" il problema con l'alcool... :)

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    2. Il romanzo è tutto giocato sui pensieri delle protagoniste, cosa difficilissima da rendere, ma sono scemi pure quelli. Non bruttissimo, per carità, ma l'autrice non era in grado di stare appresso a tre, quattro punti di vista: le protagoniste parlano tutte uguali, e non ci si crede. In Gone Girl, tutto il contrario: come un tarallo, credi a tutto quello che ti dice Amy e invece... Il regista aveva fatto benissimo con The Help, però. Molto classico, ma forse lo avevo preferito al libro ai tempi. :)

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    3. A me il romanzo è piaciuto. Sarà che sono di bocca buona?
      La solitudine dei numeri primi mi ha fatta cagare.
      Sarà che sono di bocca buona!

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    4. A_I (ciao!!!): guarda, la solitudine dei numeri primi aveva fatto cagare anche me. Ricordo che lo lessi in un pomeriggio in spiaggia, odiando Alice e Mattia dalla prima all'ultima riga! :)

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  3. Anche per me la lotta contro i libri è sempre impari... nel senso che non riesco a leggerne uno!! :( ci sto provando ora con "Fai bei sogni" di Gramellini, l'intenzione è di leggerlo prima di vedere il film di Bellocchio. Ma, conoscendomi (e considrato che finora ho letto 50 pagine in tre giorni) l'obiettivo è destinato a fallire miseramente...

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  4. Sarei molto curiosa di guardarlo,anche perchè adoro la Blunt!
    Il libro non l'ho mai letto,ma solitamente mi tengo lontana dai bestseller "da classifica" ;)

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    1. Esattamente quello che faccio io.... anche se ultimamente mi tengo lontana anche da tutto il resto! (shame on me!)

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  5. Incredibilmente ho letto il libro (che consiglio) e il paragone è d'obbligo... moooooolto meglio del film: il libro è angosciante e coinvolgente mentre il film è noioso è raffazzonato. Gone Girl era stato sceneggiato da Gillian Flyn, la scrittrice del libro, forse per questo il risultato era nettamente migliore di questo.

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    1. Come ho già detto non avendo letto il libro ho forse apprezzato di più il film... che alla fine mi ha infastidito molto meno di Gone Girl, che ho davvero detestato! :)

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  6. Del libro me ne hanno parlato tutti malissimo, e dato che di solito la parte cartacea è sempre più bella del film, l'ho skippato alla grande...

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