9 feb 2015

Gemma Bovery

Ciao, sono (G)emma...


Gemma Bovery è stato il film che ha aperto l’ultimo Torino Film Festival, e che io non ho visto al pensiero del solito “tanto poi esce…”.
E infatti è uscito, e l’ho visto. Purtroppo doppiato, così ho dovuto sorbirmi la povera Gemma (Arterton/Bovery) che parlava come la cugina inglese dell’ispettore Clouseau. A parte questo, vorrei sapere se, quando rinasco, ci sarebbe la possibilità di avere le tette di Gemma Arterton, che, signori miei, sono uno spettacolo della natura. Dopo questi particolari squisitamente tecnico/filosofici, da cui si evince la serietà con cui affronto le recensioni, veniamo al film.

Ciao, siamo le tette di (G)emma...

Che è una civettuola commedia francese nel senso più positivo del termine che parte con Martin Joubert (il sempre valido Fabrice Luchini) trasferitosi in Normandia da Parigi per riaprire la panetteria del padre. 
Quando nella casa abbandonata di fronte a quella in cui vive con la moglie e il figlio si trasferisce una giovane coppia inglese, l'uomo, amante di Flaubert e del suo romanzo Emma Bovary, scoperto che la giovane e affascinante donna inglese si chiama Gemma Bovery, inizia a sviluppare un'innocua ossessione nei confronti della donna, pensando che sia una versione moderna della protagonista del libro, capostipite ante litteram delle casalinghe disperate, e inizia a seguirne i movimenti, pensando che il suo destino seguirà passo passo quello di Madame Bovary.
L'irrequieta Gemma però non ha letto il romanzo di Flaubert, e il suo comportamento segue semplicemente l'istinto, ma Martin, quando scopre che la donna ha comprato del veleno per topi, si convince maggiormente che la vita voglia imitare l'arte, e, per evitare che Gemma si suicidi con l'arsenico come l'eroina Flaubertiana, mette a punto un piano atto a proteggerla ad ogni costo.
Pellicola che mischia ironia, malizia e pudore, prendendosi gioco dei luoghi comuni sulle differenze tra i francesi e gli inglesi, complice l'odiosa famiglia di conoscenti formata da una lei francese, simpatica come un dito nel culo, e dall'ancora più odioso marito inglese.
Il paesaggio della Normandia ci regala scenari splendidi, e la colonna sonora di Bruno Coulais accompagna in maniera leggera il film senza mai strafare, regalandoci anche un gran bel pezzo dei Moriartry.
Si sorride con garbo, grazie anche ad un finale decisamente spassoso.


19 commenti:

  1. ci sono due o tre momenti di spasso totale per il resto è la solita commedia francese di qualità medio alta , piacevolissima compagnia senza tante complicazioni...

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    1. Assolutamente, ben lontani dal capolavoro, ma una visione piacevole e con spunti comunque intelligenti...

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  2. Carino senza grandi picchi a mio parere, e l'ho visto in v.o., credo che doppiato l'avrei odiato... Gemma Arteton ha tette favolose, ma pure tutto il resto, io la trovo davvero bellissima, mannaggia a lei :-))

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    1. Sì, grazioso, certo nulla di memorabile, ma fresco e ben realizzato.
      Il doppiaggio si sopporta, certo che non era il caso di strafare, per fortuna alcuni dialoghi in inglese li hanno mantenuti... che palle.
      Sulla Arterton non ho voluto esagerare, comunque sì, è uno spettacolo!

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    2. Bah, passo sia il film che Gemma Arterton. Per quanto riguarda le tette, lasciami dire che le tue contengono tutte le tette del mondo :-D

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    3. eh, ho capito, ma fidati, che le sue sono mille volte meglio delle mie! :)

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    4. Vedremo, ti farò sapere :-D

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    5. ah ah ah! d'accordo! :)

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    1. Lei è deliziosa ed è una gioia per gli occhi! Il film è caruccio, intrattiene senza strafare...

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    2. Alla fine l'ho visto e... boh, non so... ho come l'impressione che mi sia sfuggito qualcosa...

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  4. Continua ad ispirarmi poco e niente. :)

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    1. Ah, ma ci credo, sia chiaro... però un'occhiata a quelle tette dovresti dargliela! :)

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  5. Appena avrò terminato le oscarate darò una possibilità a questo film, mi avete incuriosito. :)

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    1. Non ti aspettare chissà quale pellicola memorabile, però! :)

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  6. L'ho visto forse caricandolo di troppe aspettative che sono state un pochino deluse. Mi è piaciuto però... Molière in bicicletta è meglio!!!

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    1. Le aspettative giocano sempre brutti scherzi!!! :)
      Comunque sì, Alceste à bicyclette era decisamente più interessante!

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  7. Lei è da autocombustione e il film, nella migliore tradizione francese, è brillante e colto, anche se non sembra. Questi francesi ci sanno fare. E la presenza della bellissima Arteron - quando una tizia le dice che ha le maniglie dell'amore sono partiti gli insulti - aiuta. :)

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    1. La tizia poi era simpatica come un attacco di diarrea quando stai facendo la coda all'ufficio postale, quindi figurati!

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