28 ott 2013

La signora scompare (The lady vanishes)

Film di Sir Alfred Hitchock di cui, lo dico subito, non avevo mai sentito parlare. E' del 1938 ed è uno degli ultimi film inglesi del regista, che di lì a poco si sarebbe trasferito ad Hollywood.
Visto casualmente lo scorso week end al termine di una giornata mediamente alcolica (mediamente perché stavo prendendo gli antibiotici, e il dottore mi aveva raccomandato di non bere nemmeno una birra. Il che non significa che io gli abbia dato retta) è riuscito a farsi vedere fino alla fine.


Un treno diretto a Londra a causa di una valanga che rende inagibile la ferrovia è costretto a fermarsi in uno sperduto paesino dei Balcani, e i passeggeri devono pernottare in un piccolissimo albergo. Nel gruppo, fra gli altri, ci sono Iris, in viaggio con due amiche, che sta tornando a Londra per sposarsi, Miss Froy, un'anziana governante, due tifosi di cricket alquanto contrariati per il contrattempo che rischia di non farli arrivare in tempo alla partita finale del campionato, una coppia di amanti che spera di non farsi riconoscere, e Gilbert, musicista.
La mattina successiva il treno può ripartire, e, mentre sono sulla banchina della stazione in procinto di salire in carrozza, ad Iris cade un vaso in testa. La signora Froy si prenderà cura della ragazza, ma, dopo aver pranzato assieme nella carrozza ristorante, Iris si addormenta, e, al suo risveglio, la signora Froy è sparita. 
La giovane chiederà a tutti i passeggeri se l'hanno vista, ma, incredibilmente, tutti, compresi i camerieri che le avevano servite a pranzo, negano di averla mai vista, convincendo Iris che lei era da sola, e che probabilmente la botta in testa è la causa delle sue allucinazioni. 
L'unico che sembra crederle, più che altro affascinato dalla sua bellezza che per reale convinzione, sembra essere Gilbert, che l'aiuterà nella ricerca dell'anziana governante. 
Fra un susseguirsi di avvenimenti più o meno inquietanti, i due ritrovano gli occhiali della signora Froy, e scoprono un intricato complotto destinato a far sparire la dolce signora, che in realtà è un agente segreto, e Iris e Gilbert faranno tutto il possibile per far sì che la donna porti a termine la sua missione. 
Una spy-comedy davvero gradevole, dal ritmo serrato, dove la suspance si mischia allo humour britannico.
Di questo film, che piaceva tantissimo a François Truffaut, esiste un remake del 1979, intitolato "Il mistero della signora scomparsa", con protagonisti Angela Lansbury, Cybill Shepherd ed Elliott Gould,.


14 commenti:

  1. remake che ricordo piuttosto imbarazzante, nonostante Elliott Gould e quella gnoccazza che non si capisce di Cybill Shepherd

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    1. Il remake mi manca, in compenso l'originale è molto carino!

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    2. Io trovo delizioso questo, ma il remake mi è piaciuto! L'ho trovato divertente, frivolo il giusto, e Cybill Sheperd è davvero bellissima, ma, soprattutto, ha lo sguardo spiritoso, l'adoro dai tempi di Moonlighting.

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    3. sarà che con Hitchcock non c'è paragone... comunque la Sheperd, che classe signora mia! e che occhi! l'ho sempre vista come una specie di Grace Kelly plebea

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    4. Io ho visto prima il remake e poi l'originale, sarà per quello? Come con le canzoni, se senti la cover e ti piace, ti piacerà sempre di più dell'originale. Per esempio, le cover di Marc Almond e anche di Nick Cave di Something's gotten hold of my heart sono meglissimissimo dell'originale di Gene Pitney, per dire.
      Un pensiero per Lou Reed.

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    5. qui c'è una moria che non va mica bene... che tristezza! (beh con Gene Pitney si vince facile, diciamocelo...)

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  2. a me questo film qui è piaciuto parecchio; ho un debole per i film degli anni 30/40.

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    1. io non particolarmente, ma questo è davvero carino.

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  3. Uh caruccio! Anche io ho un debole per questi film qui! :)

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  4. Io credo di non aver mai visto un film di quell'epoca. Mi piacerebbe tentare, ma ho gusti talmente tamarri che boh... :D

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    1. Ade, vai liscia. Ce la puoi fare anche tu!

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  5. L'intervista di Truffaut a Hitchcock è uno dei più bei libri di cinema.
    Te lo consiglio.

    p.s. in questi giorni sto leggendo "Stanley Kubrick e me" la storia di Emilio d'Alessandro,
    un giovane emigrato italiano a Londra, che per 30 anni fu autista, assistente, tuttofare
    del Genio (biografia divertente piena di aneddoti).

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    1. Dell'intervista di Truffaut a Hitchock ne ho letti vari spezzoni qua e la, effettivamente sembra davvero interessante, magari me lo regalo per natale, assieme alla biografia di Friedkin, che mi incuriosisce.

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