Che al penultimo TFF avevi visto sia Bleeder che Pusher, e non ne hai un ricordo così pessimo. Anzi.
Così, quando ti arriva l’invito per l’anteprima dell’ultimo film di Nicolas Winding Refn, che, fra le altre cose si è portato a casa il premio per la miglior regia all’ultimo festival di Cannes pensi: perchè no? Ovviamente chiedi alla bionda di accompagnarti, e lei, pur non ricordando una cippa di nessuno dei due film, si fida, e viene.
Fra l’altro il protagonista è Ryan Gosling, che, mi perdonerete, io trovo abbastanza sexy.
Se pensate che io di uomini non capisca un cazzo, sappiate che pure Eva Mendes lo trova sexy. Così, tanto per dire.
Il protagonista, Ryan Gosling appunto, perchè nel film non viene mai chiamato per nome, è un tipo all’apparenza calmo e flemmatico, che di giorno lavora come meccanico in un’officina, ogni tanto fa lo stuntman per il cinema e, quando capita, si presta a fare l’autista per alcune rapine. Di lui non si sa nulla, chi è, cosa ha fatto, da dove viene.
Un giorno incontra Irene, sua vicina di casa, e se ne innamora. La donna ha un figlio ed un marito in carcere, Standard. Per aiutarlo a saldare un debito contratto in carcere, gli farà da autista in una rapina ad un’agenzia del banco dei pegni. Ma la rapina è una trappola, e Standard viene ucciso. Lui e Blanche, una complice, scappano coi soldi, ma la ragazza fa il doppio gioco e 2 killer arrivano nel nascondiglio, uccidendola. Ma vengono uccisi a loro volta. Il ragazzo capisce che è finito in un giro pericoloso e per uscirne, ma soprattutto per salvare Irene, decide di scoprire chi c’è dietro tutta la faccenda, anche se potrebbe essere rischioso.
Per quel che può valere, a me è piaciuto. Molto. Il film, certo. Mica solo Ryan Gosling.
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