E ci sono cose che sai, a cui però a volte fai finta di non credere. E poi ti dici che se quel film è in sala da un sacco di tempo un motivo ci sarà. Perché a Torino il passaparola funziona. E sicuramente anche in questo caso è stato il passaparola a far sì che il film sia ancora in sala a due mesi dalla sua uscita. Trattasi di passaparola al contrario: “Cazzo, ho visto un film davvero brutto!”“Ma dai? Non può essere cosi brutto” e lo vai a vedere. Per scoprire che sì, è effettivamente brutto.
Inizia con Leonard che, tornando a casa dalla lavanderia dei genitori in cui lavora, tenta il suicidio buttandosi nella baia. Però ci ripensa e riemerge. Torna a casa e rassicura i suoi dicendo che è scivolato. Il padre sta trattando la vendita della lavanderia ad un collega con graziosa figlia a cui Leonard piace parecchio. E anche a lui sembra non dispiacere, fino al giorno in cui, sul pianerottolo del palazzo in cui vive, incontra Michelle, la nuova vicina di casa, e se ne innamora a prima vista. Michelle è simpatica come una colica renale sotto la pioggia, ma ovviamente Leonard non se ne accorge, obnubilato dall’ammore, ovviamente non corrisposto, in quanto la bionda è l’infelice amante di un uomo sposato. Quando, verso la fine del film Leonard – abbandonato definitivamente da Michelle – cammina sulla spiaggia, ho temuto che si ributtasse in mare, per poi riemergere, entrando in un loop infinito. Per fortuna non è successo.
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